Us Open

Clijsters vince gli Us Open

Kim Clijsters batte 7-5, 6-3 Caroline Wozniacki sotto gli occhi della figlia Jada, e diventa la prima wild card a vincere un titolo dello slam proprio come Ivanisevic a Wimbledon. Una vittoria memorabile, per una giocatrice apprezzata da tutti. Ubaldo Scanagatta

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Non è stata memorabile per come è stata giocata una finale infarcita di errori (55 complessivamente), ma per chi ha vinto questa stranissima edizione dell’US open, per Kim Cljisters al suo terzo torneo giocato dopo il ritiro, dopo un periodo sabbatico di 2 anni e mezzo, la prima mamma del tennis campionessa d’uno Slam dai tempi (1980) di Evonne Goolagong a Wimbledon 1980.

Mamma Kim ha preso molti più rischi, come sempre, e alla fine con 36 punti vincenti al cospetto di 34 errori, ha un bilancio positivo…ma non così positivo come l’aver vinto l’US Open nelle ultime due edizioni cui ha preso parte, 2005 e 2009, i soli due Slam vinti in carriera. Insomma ha vinto 14 partite di fila qui, davvero è il suo torneo. Altrove aveva perso cinque finali di Majors.

A vedere una partita così così, piena di capovolgimenti come soltanto nel tennis femminile è dato assistere, con un primo set assolutamente folle _ prima 2-0 per la Clijsters, poi 4-2 e due palle consecutive per il 5-2 per la Wozniacki, quindi 4 pari e 40 Clijsters ma 5-4 Wozniacki, sul 5 pari con la Wozniacki che aveva perso il servizio a 15, c’è la Clijsters che va sotto 15-40 ma fa il game…e la Wozniacki poi pensa bene di perdere il secondo servizio consecutivo, e a zero e con esso il set che registra sette break su dieci!!!! _ mi veniva da pensare che Flavia Pennetta in un simile contesto non avrebbe certo sfigurato. Peccato non ci fosse, peccato che lei avesse perso dalla Serena Williams vera…quella che Kim Clijsters ha avuto la buona sorte di non affrontare. E ciò anche se, come avevo scritto in controtendenza con molti dei commenti che ho poi letto, nemmeno la Serena anti-Pennetta mi era apparsa irresistibile.

Ma, bando ai rimpianti, e congratulazioni alla Clijsters, una tennista apprezzata da tutti e per come gioca e per come è. Il secondo set è stato un meno schizofrenico, fino a quando la Wozniacki non ha perso il servizio sul 3-2 Clijsters (e l’ha perso a 15, con Kim che si è esibita finalmente nella specialità della casa, la “split”, la spaccata per recuperare un affondo della ragazza danese) e lì la fiamminga si è involata verso il successo senza più troppa suspence.

Non ci sono stati molte finali entusiasmanti qui all'US open dacchè nel '95 Steffi Graf, reduce da un 6-0 nel secondo set, non battè Monica (che avrebbe potuto vincere il primo set) in quella che rimane l'ultima finale al terzo set qui a New York. In generale, da Wimbledon 2006 (Mauresmo b. Henin 6-4 al terzo), nessuna finale di uno Slam ha richiesto il terzo set.
Nelgi ultimi 14 anni ci sono state diverse finali a senso unico, Hingis che batte Venus Williams nel 1997 6-4,6-0, Venus che commette sorellicidio su Serena 6-2,6-4 nel 2001, proprio Kim che sconfisse Mary Pierce 6-3,6-1 nel 2005, nonchè Justine Henin che passeggiò con Svetlana Kuznetsova 6-1,6-3 nel 2007. Per questo non è il caso di lamentarsi per questo 6-3,7-5 che senza essere stato entusiasmante almeno ha riservato qualche emozione per via dell'altalena del punteggio.

La Wozniacki si è dimostrata buona tennista, grandi gambe e pochi rischi. Ha sì tentato di venire a rete, ma si è fatta trovare spesso nella terra di nessuno, ha giocato quasi più demivolee che volee (ed è quasi meglio così, perché le volee, sebbene abbia fatto 11 punti su 17, non le sa fare troppo bene).

Dietro a me sul centrale c’erano seduti tre giornalisti danesi mai visti prima che si sono subito fatti riconoscere quando hanno applaudito il primo punto di Caroline. Erano giovani, certamente non c’erano alle finali di Wimbledon 1953 e 1955 giocate (e perse) dal loro connazionale Kurt Nielsen, un campione e un personaggio di grande umanità, a lungo supervisor dell’ATP.

Il match è finito su uno smash al rimbalzo di Kim, che nel chiuderlo si è inginocchiata sul cemento quasi incredula. In questo torneo ha battuto le due Williams, le tenniste che tutti considerano le più forti del mondo soprattutto negli Slam, e quindi ha meritato ampiamente il suo trionfo. Come lo ha meritato la Fila che la sponsorizzava prima e che ha avuto fiducia in lei anche nel momento della sua rentree. Nel suo box sorrideva soddisfatto, oltre al marito cestista Bryan Linch, anche Martin Mulligan, l’ex campione australiano vittorioso tre volte a Roma e finalista a Wimbledon che tanto ha sempre fatto per la Fila anche ai tempi di Jennifer Capriati e, più recentemente, di Jelena Dokic.

Kim porta a casa un altro milione di dollari, ma soprattutto _ sotto gli occhi della piccola Jada continuamente inquadrata dalla tv americana e sul grande schermo _ una grandissima soddisfazione per un 7-5,6-3 conquistato in appena un’ora e 32 minuti.

“Grazie di avermi dato una wild card, all’inizio di questo torneo ero soltanto contenta di poter ritornare a giocare…e ora ho vinto il torneo, con il sostegno del pubblico _ ha detto Kim alla signora che oggi presiede l’Usta che per sbaglio stava quasi per premiare la Wozniacki (sono gaffes ricorrenti qui all’US open) _ ma ora sono contante anche di tornare all’abituale routine familiare”.

Il suo successo da wild card, il primo nella storia del tennis femminile in uno Slam, richiama da vicino quello di Goran Ivanisevic a Wimbledon nel 2001, anche se allora la sorpresa fu forse maggiore (sebbene il croato avesse giocato e perduto tre finali di Wimbledon, una con Agassi e due con Sampras).

Kim non aveva nemmeno una classifica, mentre Ivanisevic era n.125, ma dopo questo successo dovrebbe diventare almeno n.19 (e la Wozniacki n.6).

Grande tennista, grande simpatia, grande semplicità. Brava, bravissima Kim. L’ha applaudita anche la sportivissima Wozniacki che ha dimostrato personalità anche nel corso della premiazione, quando ha voluto salutare i suoi tifosi sia in danese sia in polacco.

 

Le statistiche del match

1st Serve %
Wozniacki 43 of 63 = 68 %
Clijsters 53 of 85 = 62 %

Aces
Wozniacki 0
Clijsters 3

Double Faults
Wozniacki 3
Clijsters 2

Unforced Errors
Wozniacki 21
Clijsters 34

Winning % on 1st Serve
Wozniacki 23 of 43 = 53 %
Clijsters 33 of 53 = 62 %

Winning % on 2nd Serve
Wozniacki 6 of 20 = 30 %
Clijsters 15 of 32 = 47 %

Winners (Including Service)
Wozniacki 10
Clijsters 36

Receiving Points Won
Wozniacki 37 of 85 = 44 %
Clijsters 34 of 63 = 54 %

Break Point Conversions
Wozniacki 3 of 12 = 25 %
Clijsters 5 of 8 = 63 %

Net Approaches
Wozniacki 11 of 17 = 65 %
Clijsters 10 of 15 = 67 %

Total Points Won
Wozniacki 66
Clijsters 82
 

Ubaldo Scanagatta

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