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Serena:come sono riemersa dalla fossa dopo la morte di mia sorella
Matthew Syed, Timeonline

Trad. a cura di Luca Feola

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Il trattato è intitolato: la vita in un nuovo e pacifico mondo, e sulla copertina c’è una foto di una madre e una figlia immerse nel verde e avvolte dalla intensa luce del sole. All’ interno si legge : tutto ci dimostra che ci stiamo avvicinando verso la fine del tragico esperimento dell’ esistenza dell’ uomo in assenza di dio……solo la sovranità di dio può portare la pace, la salute perfetta e la vita eterna.
Serena Williams ha appena finito di stampare l’ opuscolo, me lo porge con un caldo sorriso: “in quanto testimoni di Geova, è molto importante condividere la parola di Dio” dice lei “quando sono in viaggio su di una aereo mi capita spesso di parlare di religione con la persona che mi siede accanto”.
Sono seduta con la Williams, su un divano morbido al Ritz-Carlton hotel, Doha. La Williams è qui per giocare il Sony Ericsson Championships. Esprimo la mia sorpresa per l’ importanza che ricopre la religione nella vita di Serena: “ sai questa è sempre stata la cosa più importante nella nostra vita, ancora più del tennis” ha detto la Williams, “con mia madre e mio padre siamo sempre andati al Kingdom Hall ogni martedi, giovedi, e domenica, sedevamo sempre in terza fila. Ancora oggi per me la religione è al primo posto, la fede mi da equilibrio e prospettive”. La sua fede l’ ha aiutata anche in alcuni momenti bui della sua carriera, come quella volta che è stata fischiata e offesa da una folla di 14. 000 spettatori durante la finale di Indian Wells nel 2001, quando era ancora una adolescente, perche sua sorella Venus si era ritirata in semifinale proprio contro di lei a causa di un infortunio, che fu annunciato con ampio ritardo facendo “inferocire” i presenti. Serena giocò la finale, ma il pubblico non aveva perdonato la famiglia Williams. “ ho ancora difficoltà a credere a quello che è accaduto” spiega Serena, “ero solo una ragazzina, ed andare a giocare una partita (contro Kim Clijsters ) con la gente che gridava cose del tipo”vai a casa , solo perche mia sorella si era ritirata, non è stato facile, ho pianto nel mio asciugamano durante un cambio di campo nel secondo set. Ho chiesto a Dio di darmi la forza di finire la partita, non mi importava di vincere o perdere”.
C’ era una componente razzista in tutto ciò? “ c’ era sicuramente, se pensi alle cose che mi gridavano, era tutto cosi ingiusto” dice lei, “ma poi ho pensato, tieni duro, sii forte, non lasciarti distruggere, e improvvisamente ho avuto la sensazione che Dio mi proteggesse, che fosse li con me, per tutto il resto della partita. Nonostante tutto Serena vinse in tre set quella partita. Ma è quello che è successo dopo la partita che ci da l’ idea di quanto sia forte, coraggiosa, e straordinaria questa ragazza. Intervistata sul campo, ha prima ringraziato la sua famiglia e i pochi che l’ hanno applaudita, poi disse: “e per tutti quelli che oggi non mi hanno sostenuta, “i love you anyway” non male per una 19 enne che aveva appena pianto per i fischi e le offese ricevute. La Williams si è trasferita da piccola nella zona di Compton a Los Angeles, uno dei quartieri più violenti degli Stati Uniti, insieme alla quattro sorelle, di cui due nate dal precedente rapporto di sua madre. Ha condiviso una camera singola con loro, ma con solo due letti nella stanza. Isha e Yetunde (le due sorelle più grandi) qvevano i due letti in alto, e Lyn e Venere quelli in basso. “Ho dovuto dormire con una sorella diversa ogni sera, ma io mi sento fortunata per questo, perche cosi ho avuto la possibilità di potermi avvicinare, e poter conoscere realmente ognuna di loro. Serena iniziò a giocare a tennis insieme alle sue sorelle all’ età di tre anni. Hanno giocato nei posti e nelle situazioni più difficili “ a volte si sentivano le sparatorie nel quartiere, ma noi non ci curavamo di ciò che ci succedeva intorno, pensavamo solo a giocare”.
Quanto era difficile giocare cosi tanto a tennis a quella tenera età?: “a volte è stata una faticaccia, ma soprattutto è stato divertente” dice Serena, “papà era cosi abile ad infiammare gli allenamenti, introducendo elementi di concorrenza e roba simile. Ci ha aiutato anche a capire che per il successo non ci sono scorciatoie, ma ci si arriva solo con il duro lavoro”. Una figura molto importante per la mia crescita tennistica, è stata mia sorella maggiore Venus. L’ ho sempre vista come un modello da seguire, un punto di riferimento, volevo quello che aveva lei, ma senza portarglielo via. Volevo solo lavorare sodo per raggiungerla.”
Il momento spartiacque nella vita di Serena, si è verificato il 14 Settembre 2003, quando Yetunde, la sorella maggiore, fu assassinata a Los Angeles. L’ evento fu cosi impressionante e catastrofico che la fece crollare oltre la 140 esima posizione mondiale.
Ho ancora oggi difficoltà a parlare di mia sorella tunde e di quello che è successo” dice lei “aveva nove anni più di me, ed era come una seconda madre. Anche dopo che ci siamo trasferiti in Florida, ci sentivamo spesso, lei è stata la mia assistente personale per un periodo”. Yetunde stava uscendo da un locale con il suo fidanzato, membro di una banda di quartiere, quando qualcuno da una macchina ha iniziato a sparare, i proiettili erano destinati a lui, ma uccisero lei, Yetunde aveva solo 31 anni. “Ero in camera con mia sorella Lyn a Toronto quando l’ ho saputo” spiega la Williams. “Non riuscivo a crederci, avevo parlato con lei il giorno prima, era cosi felice di quello che stava accadendo nella sua vita, non riuscivo a farmene una ragione”. “ Mi sono allontanata dal tennis per un periodo, ma poi mi ci sono rituffata nuovamente. Era anche un modo per distrarmi, per non pensare a tutto quello che era successo, per tenere impegnata la mia mente.
Dopo un periodo buio e negativo, sentivo di aver trovato di nuovo l’ energia e la passione giusta di giocare, dio mi ha aiutato in questo….”.
Con più energia di prima la Williams si presentò allo slam australiano nel 2007 da numero 81 del mondo. Vinse quel torneo in finale contro Maria Sharapova per 6/1 6/2. da allora Serena ha vinto altri tre tornei dello
La sua unica seria battuta d’ arresto recente si è verificata agli Us Open di quest’ anno quando, dopo aver commeso un fallo di piede su una seconda di servizio a due punti dalla sconfitta contro la Clijsters, Serena si è scagliata contro la giudice di linea imprecando contro di lei, consegnando poi la partita all’ avversaria.
Volete sapere qual’ è il messaggio che voglio dare alla gente? Dice Serena, “se si vuole realizzare un sogno, si deve lavorare duro, non esiste un biglietto della lotteria per il successo”.
Poi riprendendo una frase di Muhammad Ali: un campione vero non si vede quando è al suo apice, ma si vede da come riesce a reagire quando è a terra.

 

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