ATP Montecarlo: (s)punti tecnici: Seppi e Dimitrov

(S)punti Tecnici

ATP Montecarlo: (s)punti tecnici: Seppi e Dimitrov

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TENNIS LAVAGNA TATTICA – In queste tre giornate inaugurali del primo grande torneo 2014 su terra battuta, sinceramente, e in attesa dei “big” (allenamento agonistico di Djokovic con Montanes a parte), non abbiamo avuto modo di ammirare partite memorabili dal punto di vista tecnico. Molti giocatori, a mio avviso, sono in fase di adattamento alla superficie, e quando i riferimenti e le sensazioni di gioco devono ancora essere automatizzati è difficile esprimersi al meglio.

Qualche breve momento di gran tennis, comunque, c’è stato. Durante la sua altalenante prestazione contro lo spagnolo Marcel Granollers, semi-infortunato ed estremamente discontinuo anche lui, il bulgaro Grigor Dimitrov (vincitore per 6-2, 4-6, 6-2) è riuscito in una particolare occasione ad “accendere la luce” della sua classe, con uno dei colpi più spettacolari e difficili che si possano realizzare. Dopo aver chiamato a rete – o meglio costretto in avanzamento – l’avversario con uno slice di rovescio in cross estremamente basso e filante, Grigor si è trovato in una pessima posizione sul campo, troppo avanti, nella cosiddetta “terra di nessuno”, soprattutto perchè Marcel era arrivato piuttosto bene sulla palla, potendola spingere sempre in diagonale con buona profondità. 99 volte su 100, quando si commette l’errore del cosiddetto “attacco pentito”, tipicamente credendo di aver messo l’avversario in difficoltà con un colpo di approccio, facendo quindi un paio di passi avanti, ma poi fermandosi quando ci si accorge che l’altro invece colpirà comodo, non c’è nulla da fare: pallata nelle caviglie in arrivo, e punto perso. Dimitrov, in apparente disinvoltura, la pallata nelle caviglie non la ha neanche aspettata da fermo o cercando di indietreggiare, ma è addirittura andato incontro al colpo con il peso, impattando con il rovescio coperto, in controbalzo, polso d’acciaio, equilibrio perfetto, rasoterra, e ottenendo una fucilata lungolinea che sarà passata a due millimetri dal nastro, lasciando immobile ed esterrefatto Granollers.

La demi-volée di rovescio da fondocampo, colpita spingendo e non solo appoggiata, è un’esecuzione di difficoltà assurda, che riesce con continuità solo a Roger Federer: ma il fuoriclasse svizzero quando è costretto a giocarla la piazza praticamente sempre in diagonale (dove per risicato che sia, un margine minimo sulla rete c’è, oltre a un po’ di spazio in più sul campo), e già così gli applausi si sprecano. Tirarla lungolinea, fulminando l’avversario che ovviamente è rimasto a coprire il cross, è quasi un controsenso balistico. Magia assoluta.

In mattinata, opposto sul centrale al russo Mikhail Youzhny, anche il nostro Andreas Seppi (vincitore 6-3, 7-6) si è concesso il lusso della meritata ovazione, quando ha passato “Misha” con un tweener lungolinea molto ben riuscito. Il colpo “sotto le gambe”, in realtà, per quanto indubbiamente spettacolare è ampiamente sopravvalutato come difficoltà tecnica. Nel senso che, se viene impostato correttamente (impugnatura eastern di rovescio, o anche oltre, palla molto bassa, approccio frontale con gamba destra – per i destri – leggermente avanti, gamba sinistra leggermente sollevata ma senza staccare da terra, gambe entrambe ovviamente divaricate, accelerazione del polso finale praticamente uguale alla flessochiusura/pronazione di quando si impatta il servizio kick, discesa della spalla destra e lieve flessione della schiena), metterla di là è sorprendentemente semplice.  Chiaramente, metterla di là è una cosa, stamparla vincente lungolinea volendolo fare (o realizzare un lob efficace, eccetera) è tutto un altro paio di maniche. E Andreas, stamattina, ha trovato con tanta precisione l’unico spazio possibile per fare il punto, che mi sento di dargli tutto il credito che merita: la voleva là, e proprio là l’ha messa. Sicuramente più bravo che fortunato: e mi fa personalmente un gran piacere che proprio Seppi, ingiustamente considerato da alcuni “noioso”, “monocorde”, e chissà che altro, quando invece è un esempio di serietà, applicazione, educazione e rispetto per lo sport, da mostrare ai ragazzini per spiegargli il concetto di “ottenere il massimo” dalle proprie possibilità, abbia fatto vedere e capire quanto talento e manualità abbia qualsiasi professionista, figurarsi a quei livelli.

One-Handed Backhand appreciation corner
I Guerrieri della Luce a una mano sbarcano in Europa, pronti a difendere anche la terra rossa dalle orde della Barbarie Bimane, già sconfitte o perlomeno contenute sui campi duri, dall’Australia all’America. Gli Eroi sono come sempre le Leggende Rossocrociate Stan-the-Man e il Vecchio Jedi Roger, l’Apprendista Bulgaro Grigor, e la sempre presente Brigata Iberica: ci aspettiamo molto dall’Indomito Veterano Tommy, e dal Picchiatore Folle Nico. Sarà durissima, ma se anche dovessimo soccombere anzitempo, lo faremo impugnando eastern, nel ricordo dei grandi terraioli monomani: possa lo Spirito dell’Indimenticabile Guga Kuerten guidare i nostri lungolinea, e la Grinta Feroce del mitico Thomas Muster riempire i nostri cuori. 

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