ATP Montecarlo interviste, Ferrer: "Vincere uno Slam è un'impresa, non battere Nadal su terra"

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ATP Montecarlo interviste, Ferrer: “Vincere uno Slam è un’impresa, non battere Nadal su terra”

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TENNIS ATP MONTECARLO – D. Ferrer b. R. Nadal 7-6(1) 6-4. L’intervista del dopo partita.

Hai vinto molto, molti match importanti in carriera. In una tua personale classifica dove metti questa partita?
No, è normale. È un quarto di finale. Qualunque finale è più importante di quella di oggi. Ovviamente per me è importante perché sono in semifinale in un Masters 1000. Per me però è solo una partita in più in carriera. Ovviamente non è la più importante.

È speciale perché hai battuto Rafa? Hai avuto così tante battaglie con lui.
Speciale, no. Ma l’ultima volta che ho battuto Rafa sulla terra è stato 10 anni fa. Ho dovuto attendere 10 anni per batterlo di nuovo sulla terra (sorride). Ma ad ogni modo non è molto. Sono felice perché sono in semifinale e perché questa settimana ho giocato davvero bene, no? Probabilmente questa è stata la migliore settimana della stagione.

Ti passa per la testa quando giochi contro qualcuno che lo hai battuto 10 anni fa l’ultima volta?
No, ovviamente no. Ho cercato di fare del mio meglio su ogni punto. Ma sul 5-2, Rafael ha iniziato a giocare in modo più aggressivo e nient’altro. Sul 5-4, sai ovviamente ero nervoso. Ma succede a qualunque tennista di essere nervoso quando servi per il game della vittoria.

C’è stato un periodo nella storia in cui battere Sampras sull’erba di Wimbledon era uno degli shock più grandi, poi lo stesso con Federer sull’erba. Battere Nadal sulla terra è una delle più grandi sorprese che possano accadere oggi nel tennis?
No, ovviamente no.

Quale sarebbe allora?
Vincere una finale di un Grande Slam, non un quarto di finale. Ovviamente, è difficile battere Rafa sulla terra, ma non solo sulla terra, su qualunque superficie. Ma lui non è una macchina, no? A volte capita che non giochi bene. Beh, probabilmente oggi non ha giocato il suo miglior tennis, invece io ho giocato molto bene.

Qual è stata la chiave del match per te?
Beh, ovviamente il primo set, che è stato molto intenso. Ci sono stati degli scambi lunghissimi. Ho giocato tatticamente molto bene con il dritto, il mio dritto contro il suo rovescio. Nei momenti importanti ho fatto degli ottimi vincenti spostandomi sul suo rovescio.

Rafael ha detto di non essere stato in grado di trovare la giusta intensità. Hai avuto anche tu la sensazione che non fosse al massimo?
Non lo so. Per quanto mi riguarda è stato un match molto duro. Ho dovuto giocare in modo consistente per tutta la partita per batterlo. Non so quali siano le sue sensazioni sul suo gioco.

Quale sarà invece la chiave contro Wawrinka domani?
Beh, sarà sicuramente una partita molto dura. Stan sta giocando questa stagione in modo incredibile con un gioco davvero potente. Devo giocare come ho fatto oggi e ieri per avere un’opportunità. Farò il mio gioco, niente di speciale.

L’anno scorso sei stato a due punti dal batterlo, poi a Roma. Oggi hai pensato, devo stare più attento, o non hai pensato a nulla?
Non pensavo a nulla. Mi sono solo concentrato su me stesso. Beh, l’anno scorso… Ogni giorno è differente, con sensazioni diverse. Ovviamente non ho pensato a quando ho giocato l’ultima volta contro Rafa sulla terra.

Il fatto che controlli molto le tue parole o i tuoi sentimenti è perché devi giocare un altro match o andrai a saltare negli spogliatoi?
No, sto bene. Sono in semifinale. Non ho vinto uno Slam. Sono ovviamente felice. Quando vinco una partita, beh io rispetto molto Rafa. È un quarto di finale e mi da accesso alla semifinale, non ho vinto Montecarlo. Ovviamente se dovessi vincere Montecarlo mi butterò a terra, davvero (ride).

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