ATP Montecarlo: (s)punti tecnici, semifinali

(S)punti Tecnici

ATP Montecarlo: (s)punti tecnici, semifinali

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TENNIS LAVAGNA TATTICA – Puntata dedicata alle semifinali, dove gli svizzeri hanno spadroneggiato: un Wawrinka di nuovo al top ha surclassato Ferrer, Federer non ha mancato di deliziarci con qualche colpo di classe.

La giornata storica per la Svizzera

Sembrerà strano, ma le due semifinali di oggi vinte da Stanislas Wawrinka su David ferrer e da Roger Federer su Novak Djokovic di spunti tecnici interessanti ne hanno offerti pochi. La prima, dominata da uno Stan stratosferico, proprio a causa della superiorità a tratti imbarazzante esibita dallo svizzero, con “Ferru” assolutamente impotente davanti alla valanga di vincenti che gli sono piovuti addosso da ogni parte.

Wawrinka, in questo torneo, sta giocando ai livelli dell’Australia, se non addirittura meglio. C’è davvero poco da analizzare tecnicamente: botte di servizio tirate con ottime percentuali, e due colpi da fondocampo semplicemente perfetti, equivalenti a livello di velocità e rotazione della palla, ed efficacissimi sia in diagonale che in lungolinea. Tutto qui, se vi pare poco.

Forse un aspetto meno scontato, che vale la pena di evidenziare, è proprio l’incredibile equilibrio tra i due fondamentali di Stan: tutti i più grandi, dai top odierni a quelli del passato, hanno sempre avuto un “signature shot” da fondocampo. Il dritto di Nadal, Federer, Sampras, Lendl, così come il rovescio di Djokovic, Murray, Nalbandian, Kuerten, per esempio. Ebbene, ormai da tempo Wawrinka ha aggiunto al suo clamoroso rovescio un dritto altrettanto pazzesco, che non ha nulla da invidiare ai migliori in circolazione.

Quando hai davanti uno veramente forte, se c’è una minima possibilità di fare partita è giocare sul suo colpo (relativamente) meno buono. Ma se non sei nemmeno in grado di capire quale sia, se c’è, il colpo meno buono? Già stai venendo preso a pallate, se anche nelle rare circostanze in cui puoi comandare il gioco non sai dove tirare, perchè rischi che ti torni un siluro sia da un lato che dall’altro, allora è finita. Dai la mano, fai i complimenti, e vai a casa. As simple as that.

Per quanto riguarda Roger e Novak, un buon primo set (buono, non eccezionale, per essere un match Federer-Djokovic s’intende) giocato a ritmi standard, con qualche lampo di classe dello svizzero (alcuni rovesci lungolinea, un paio di bellissimi drop-shot) e la consueta solidità, ma con poca spinta, del serbo.

Serbo che dopo aver perso il parziale, evidentemente dolorante ai tendini dell’avambraccio destro, ha lasciato giustamente andare la partita per non rischiare oltre (a occhio, e per la mia esperienza, dovrebbe essere un’infiammazione agli estensori, quelli che si usano per sollevare il polso. Almeno lo spero per Nole, perchè tutto ciò che invece riguarda l’articolazione del polso a livello osseo può diventare una rogna infinita).

Diventa invece a questo punto interessantissima, e merita due righe di analisi e possibile pronostico, la finale di domani. Tecnicamente Stan questa settimana sta giocando meglio di tutti, e per distacco. Dopo di lui, il più in forma è proprio Federer, ma bisognerà vedere se Roger saprà alzare ulteriormente il suo già ottimo livello per contrastare quella che a tratti appare una macchina da tennis inarrestabile. Dovesse riuscirci, rischiamo un partitone leggendario. Magari.

L’altro aspetto è quello mentale, e qui il match si giocherà nella testa di Wawrinka: va bene che l’attuale numero uno svizzero è arrivato al top assoluto da diverso tempo, e meglio di così non ha mai colpito la palla in vita sua, ma i precedenti (13-1 Federer) qualcosa vogliono pur sempre dire, oltre alle insidie di quando si gioca contro uno che è stato il punto di riferimento di una carriera intera.

Mi sbilancio, e nonostante la favolosa qualità fatta vedere da Stan finora, credo che Roger riuscirà a portarsela a casa in qualche modo, magari difendendo quando dovrà, magari di esperienza, magari giocando “sporco” se serve, piuttosto che fare a pallate: però dovrà partire bene, molto bene, i primi game saranno importantissimi. Se Wawrinka gli azzecca quattro botte delle sue all’inizio, e gli va via nel punteggio, diventa durissima.

La cosa sicura, e ottima per tutti noi, è che avremo la proverbiale “migliore finale possibile” per quello che si è visto durante il torneo.

One-Handed Backhand appreciation corner

La Storia si compie davanti ai nostri occhi increduli e riconoscenti: dopo tanti anni di oscurantismo, dominati dalle Orde Bimani, la finale di un grande torneo su terra rossa brillerà illuminata dalle prese eastern di due Eroi della Luce a una mano. Comunque finisca, le Leggende Rossocrociate vanno dritte negli annali dell’Epica, e ci resteranno per sempre.

Stan-the-Man e il Vecchio Jedi Roger: due Guerrieri che sono diventati i Simboli della lotta contro l’oppressione, unici fari di speranza che ci guidano nelle insidie e nel buio della barbarie. Mai dovremo perdere di vista lo splendore di queste due stelle, “for the night is dark, and full of terrors”.

Perchè la notte è buia, e piena di terrori: incubi bimani che ci assediano da ogni lato, e che rischiano di sopraffarci a ogni passo. Ma non oggi, e altrettanto certamente, nemmeno domani.

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