ATP Barcellona: Nadal, è vera crisi

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ATP Barcellona: Nadal, è vera crisi

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TENNIS ATP BARCELLONA – Al termine di un match diventato bellissimo a partire dalla fine del secondo set, Nicolas Almagro – dopo 10 sconfitte di fila – sconfigge Nadal. Lo spagnolo non perdeva a Barcellona dal lontanissimo 2003, contro Alex Corretja. Le dichiarazioni del numero 1 del mondo. 

[6] N. Almagro b. [1] R. Nadal 26 76(5) 64

E adesso c’è davvero da preoccuparsi. Rafa Nadal cede anche lo scettro di Barcellona e lo fa al termine di una partita che sembrava sin troppo semplice. Un tesissimo Almagro entrava in campo con i nervi a fior di pelle e dopo break e contro break iniziali, riusciva appena a tenere il servizio per poi crollare in modo francamente sconcertante. Rafa infatti non faceva nulla di particolarmente trascendentale, giocava solido, ogni tanto – ma non spesso – variava la rotazione del rovescio, evitava di affondare col dritto. Al resto ci pensava Almagro, che nonostante Rafa non giocasse lungo pensava bene di mettersi lontano dalla riga di fondo col bel risultato di dover giocare sempre col corpo fuori posizione quando Rafa accorciava ulteriormente. La pioggerellina – poche gocce rispetto ai tuoni e fulmini previsti – contribuiva a dare quel senso di cupezza ad un pomeriggio che sembrava uguale a come ne avevamo visti tanti.

Il crollo sembrava continuare all’inizio del secondo set, quando Almagro riusciva ad annullare una palla break ma non a variare l’inerzia della partita. Ogni volta che andava al servizio era un supplizio, mentre un Nadal positivo si limitava ad attendere in riva al fiume il passaggio del cadavere. Nico sembrava in effetti sul punto di cedere anche al quinto game che portava a casa in maniera abbastanza rocambolesca. I due si trascinavano fino al sei pari mentre nel frattempo spuntava il sole sul Real club di Barcellona. Il tiebreak cominciva bene per Nico che si portava sul 2-0 cominciando a giocare dei rovesci sempre più incisivi. Rafa comprendeva che doveva fare qualcosa di più se voleva continuare la sua striscia di 44 set vinti consecutivamente e prendeva maggiori rischi, cercando di tenere lunga la palla. Il giochino riusciva, perché Nadal con un paio di dritti fantastici si portava sul 4 a 3 anche se a parità di minibreak. Almagro però teneva i suoi punti di servizio e, sul 5 pari, un suo dritto scagliato con una violenza inaudita finiva col saltare nell’ultimo cm di riga, rendendo impossibile la replica di Rafa. Il murciano non si faceva scappare la sua occasione e chiudeva il tiebreak con un gran dritto.

Il terzo set si giocava sotto un bellissimo sole e con la sensazione che Almagro fosse finalmente riuscito a calmarsi. In effetti il murciano cominciava a macinare una serie di rovesci di straordinaria bellezza ed efficacia ma ancora una volta la sua emotività rischiava di costargli cara. In un momento tutto sommato tranquillo sparacchiava un paio di dritti in rete e finiva col cedere il servizio a zero. Ma era proprio in questo momento che la partita cambiava definitivamente. Rafa non riusciva a mantenere il break, si trovava sotto 0/40 e – incredibile a dirsi! – cedeva il servizio con un doppio fallo. Non solo, ma sul 3 pari apriva il suo game di battuta ripetendo il doppio errore. La partita a questo punto non sembrava più nelle mani del maiorchino che provava a ribellarsi allungando quanto più possibile il suo dritto e rischiando qualcosa di più del solito. Ma il problema era che Almagro col rovescio praticamente non sbagliava più, creando buchi anche nella convinzione di Rafa. Nico faceva e disfava, regalava il contro break, ma sul 4 pari giocava un altro game divino rendendo del tutto impotente il numero uno del mondo. Al decimo game ovviamente tornava il braccino, nonostante Almagro riuscisse a mettere un buon numero di prime in un amen si ritrovava sul 15-40 ma Nadal non riusciva ad approfittarne. Salvava un match point ma il secondo era quello buono, un dritto lungolinea chiudeva match e imbattibilità di Nadal (che non perdeva qui dal 2003) a Barcellona. E adesso, che succederà?

Almagro Nadal stats

Conferenza stampa naturalmente meno scoppiettante di quella di ieri, anche se Nadal è sembrato abbastanza sereno.

“Per due set credo di aver giocato meglio di Nico. Nel secondo set io tenevo tranquillamente il mio servizio mentre ho avuto molte opportunità sul suo. Credo che la partita fosse dalla mia parte. Durante il tiebreak avevo recuperato una situazione complicata ma sul 5 pari ha giocato un gran rovescio che ha toccato la linea. Nel terzo set non potevo perdere a zero il servizio (lo ha perso in realtà a 15) e non dovevo perderlo neanche sul 4 pari. Forse mi è mancata un po’ di tranquillità, ma questo è lo sport e oggi ho perso quando credevo di aver vinto la partita. La settimana scorsa David giocò meglio di me. Oggi non è andata così, però alla fine il tennis è giusto e io devo congratularmi col mio rivale.”

“E’ una situazione inedita, perché dal 2005 non avevo risultati così negativi qui e a Montecarlo. Spero di stare bene a Madrid e di ottenere un risultato migliore”

“Lo sport è questo, a volte si vince e a volte si perde. Ho perso due  volte di fila sulla terra e questo non succedeva da tanto tempo. Ma devo sapere resistere ai momenti negativi così come ho saputo affrontare quelli positivi. Non è certo un dramma, la vita continua. Non facciamo un dramma di una sconfitta. Nessuno vince e vince in questo sport. Tuttihanno momenti peggiori e momenti migliori. A me sta toccando un momento non buono, perché ho perso due partite, ma nessun dramma”

“Non credo cambi molto, forse l’unica cosa è che non mi diranno più che sono il favorito. Non so, vedremo, mi aspettano due tornei importanti a Madrid e a Roma, spero di essere preparato. L’unica cosa che penso adesso è di allenarmi bene e giocare bene a Madrid, niente di più”

“Naturalmente non è una gran giornata per me, ma devo accettarlo”.

Nadal ha speso parole toccanti per la tragedia di Vilanova. “Mi avevano detto che non stava bene e che poteva essere questione di ore. Penso che dobbiamo tenere le cose buone che Tito aveva, ed erano molte. Era una buona persona, dobbiamo ricordarlo come una persona felice”

 

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