WTA Roma: Il sogno di Sara contro il tabù Williams

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WTA Roma: Il sogno di Sara contro il tabù Williams

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TENNIS INTERNAZIONALI D’ITALIA – Sara Errani è la prima italiana a tornare in finale agli Internazionali dopo quasi trent’anni, potranno il cuore e la testa di Sarita dire la loro contro Serena Williams? I precedenti parlano chiaro, ma Errani ce la metterà tutta per espungare Roma e per tornare in top ten. (Supertennis ore 13:30. Commentate in diretta su Ubitennis).

[1]Serena Williams vs [10]Sara Errani

Head to Head 6-0
Roma 2008 (R16): Williams 6-4 6-3
Sydney 2009 (R16): Williams 6-1 6-2
Dubai 2009 (R32): Williams 4-6 6-2 6-0
US Open 2012 (SF): Williams 6-1 6-2
Madrid 2013 (SF): Williams 7-5 6-2
Roland Garros 2013 (SF): Williams 6-0 6-1

Un’italiana, Sara Errani, torna in finale agli Internazionali d’Italia dopo quasi trent’anni. L’ultima a giocare una finale e a vincerla fu Raffaella Reggi nel 1985, che a sua volta riportò il tricolore nell’albo d’oro dopo un’attesa lunga più di tre decadi, era un altro torneo però e anche un’altra città, Taranto. Un risultato assolutamente diverso quello ottenuto da Sara, che è stata anche l’unica, dal dopoguerra, a raggiungere le semifinali due volte; senza contare, poi, che è dal ’76 e dalla vittoria di Panatta su Vilas che il nostro torneo non vede un finalista o una finalista italiani.

Al di là della storia e delle diciture degli albi d’oro, non possiamo che soffermarci e concentrarci su ciò che Sara ha realmente fatto: ha lavorato duro, sia col corpo che con la mente, e ci ha regalato emozioni. Il pensiero successivo, un po’ di parte, non può che essere “peccato che in finale ci sia Serena”. “Peccato”, sì. Non certo perché non sia bello veder scendere sul Centrale del Foro una campionessa, numero uno al mondo, come la Williams, ma semplicemente perché una Serena anche non troppo in forma è un problema per tutte.

A tal proposito parlano chiaro i precedenti, 6-0 Williams. L’ultima volta che Sara è riuscita a strappare un set all’americana è stato nel lontano 2009 a Dubai, partita poco attuale e soprattutto estranea al contesto, ma se si guardano le sfide più recenti e significative, anche per via della superficie, o la totalità degli incontri, il bilancio è ancora più scoraggiante: Serena ha perso soltanto 23 game in 12 set giocati, in pratica una media di due giochi per parziale.

Anche se la vittoria su Serena ha tutta l’aria di essere un’impresa impossibile, Sara ha disputato un ottimo torneo e soprattutto degli ottimi incontri, eliminando nei quarti e in semi due top ten come Li Na e Jelena Jankovic, dimostrando ancora un volta quanto il suo tennis, non sempre apprezzato, possa essere estremamente intelligente. Sarita non si è limitata a difendere, ma più volte ha verticalizzato il gioco, evidenziando come i suoi colpi d’avanzamento possano funzionare altrettanto bene,  allo stesso modo del passante lungolinea o incrociato. Serena da parte sua ha confermato ancora un volta quella che è un po’ la sua imprevedibilità: dopo essersi ritirata nei quarti a Madrid, la sua condizione era apparsa dubbia al punto da dubitare che si presentasse a Roma, ma alla fine è arrivata e ha macinato le proprie avversarie sino alla semifinale, dove una Ana Ivanovic dei tempi che furono non è riuscita a far niente di più che strapparle un set. Il totale dei game lasciati per strada dall’americana, che oggi insegue il 60esimo sigillo in carriera (il terzo quest’anno), è ancora una volta incredibile: 19, su nove set giocati, al solito una media di due giochi a parziale.

Sara oggi scende in campo col diritto di provare a strapparle questo titolo, il più prestigioso che spiccherebbe nel suo palmares e a cui si aggiungerebbe la gioia dell’averlo conquistato in casa, senza nulla togliere alle semifinali Slam e alla finale di Parigi. Serena sembra già averci messo gli artigli sopra, ma il cuore, la testa e il tennis dell’italiana possono dare ancora molto. La seconda metà del 2013 aveva destato non pochi dubbi sulle possibilità di Sara di riconfermarsi ad alto livello, ad inizio anno ci interrogavamo su quali fossero le sue prospettive per la stagione appena iniziata, se stesse aspettando la terra per il suo riscatto, la risposta adesso la conosciamo. Se è vero che Williams è stata inarrestabile nelle ultime tre stagioni sul rosso (bilancio vittorie/sconfitte 52-2), Sarita avrà dalla sua tutta la forza del pubblico del Foro, “In queste partite e con questo pubblico uno ci mette tutto…Andare in finale a Parigi è stato qualcosa di inaspettato. Qua c’è stato qualcosa di incredibile, è un pubblico capace di metterti i brividi”.

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