WTA Birmingham: Camila Giorgi e l'erba indigesta

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WTA Birmingham: Camila Giorgi e l’erba indigesta

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TENNIS – Resoconto azzurro di quanto successo ieri a Birmingham del nostro inviato a Londra. Schiavone può far poco contro Stephens. Camila Giorgi non cambia piano di gioco e viene travolta da Kirsten Flipkens. Da Birmingham, Giulio Fedele

Come martedì è stato un very british day, ieri, almeno per me, è stato un giorno molto italiano: in campo scendevano Francesca Schiavone e Camila Giorgi, purtroppo nessuna delle due è sopravvissuta. La prima l’ho vista giocare alla mattina contro la Stephens e, memore di quello che avevo origliato ieri dalla bocca di Laura Golarsa (”devi farla giocare scomoda”), volevo vedere se sarebbe riuscita a metterlo in pratica. Purtroppo non ce l’ha fatta, a quanto sembra, visto che ha perso in due set. Ma almeno Francesca ha saputo scaldare la tiepida folla di over50 mista a bambini delle scuole del circondario con dei colpi da vera fuoriclasse; uno su tutti, il ‘colpo alla Federer’ sotto alle gambe, giocato con disinvoltura su un pallonetto che l’aveva scavalcata, su un punto che poi avrebbe conquistato.

Me ne sono andato rammaricato ad osservare quanto succedeva sui campi secondari. Un’altra delusione era pronta a cogliermi: perdeva anche il mio scricciolo portoricano preferito, Monica Puig, contro una immortale Date-Krumm, che ha vinto al tiebreak del terzo una vera maratona, lasciandomi così almeno un motivo per non essere dispiaciuto della sconfitta di Monica. Per lo meno ha vinto una delle Signore dei Prati di questo torneo, Petra Cetkovska, che ho potuto ammirare a malapena un set usare i suoi slice di rovescio e di dritto quando l’avversaria, la Rybarikova, scendeva a rete, perché, da bravo autolesionista quale sono, ho deciso di andare a seguire la Giorgi che giocava contro la Flipkens.

La belga è tutt’altro che l’ultima arrivata sui prati e penso che un minimo Camila se lo aspettasse. Inutile ricordarvi che è la partita s’è risolta in un disastro. Vorrei partire dicendo che sono più i meriti e il talento della Flipkens dei demeriti di Camila… ma non c’è la faccio! Perché, mi dico io, in due volte che l’ho vista giocare sull’erba, si ostina a rispondere un metro dentro al campo, tirando bordate agli angoli per cercare il punto a tutti i costi? Capisco che su questa superficie ci sta di velocizzare il gioco, ma alcune palle sono impossibili da giocare come vorrebbe Camila, e devono essere trattate in maniera differente. Per non parlare del servizio: sulle sue statistiche innanzitutto dovrebbero abolire la distinzione tra percentuali di prime palle e di seconde, perché nei suoi servizi non vi è differenza – basti pensare che fa un sacco di doppi falli e alcuni sono chilometrici – ed in più la percentuali di prime è rimasta bassissima durante tutto il match. Ed allora avrei voluto sapere cosa ha detto Sergio, nei due interventi che ha fatto a bordo campo come Coach, ma per adesso posso soltanto dirvi che ho ascoltato degli inviti ad entrare di più in campo, a stare più avanti o ad impattare più avanti (interpretazioni molteplici di un ”Camila, più avanti!” che sono riuscito a sentire) e non ho capito la logica di quei consigli, visto quanto sbagliava la figlia. Per quanto riguarda la questione padre-coach, più e più volte rimarcata, non mi voglio esprimere più di tanto, voglio solo raccontarvi di come sul 6-3 Flipkens, dopo l’ennesima risposta di Camila, ho visto Sergio alzarsi dalla sedia che diceva a Camila qualcosa mentre correva per andarsi a fumare una sigaretta. E faceva ”Dai Camila, più avanti, più avanti” ed intanto si dileguava con questo pacchetto di Marlboro rosse nel retro di un capannone.
Non so che dirvi di questo comportamento, se concentrarmi sul fatto che potesse palesare il nervosismo di Sergio e quindi influenzare la figlia, oppure se pensare al fatto che non riesce a stare un’ora e mezza (o meno) senza fumarsi una sigaretta, durante un match – ma questi sono affari suoi. La morale della favola è che Giorgi sull’erba non ce la vedo, a meno che non cambi tattica. Tutto quello qui sopra è una pura opinione personale, la cronaca imparziale ve la ho fornita sotto e credo che questo mi giustifichi.
Per il resto concluderei con una piccola curiosità: ieri m’è parso di vedere Graf-Sharapova, ma invece era solo Peer-Zhang; la piccola cinese si comporta come la siberiana, rabbia ad ogni colpo e pugnetto e ‘cmon’ ad ogni punto, mentre l’israeliana mi ricorda Steffi solo per la nasca; ovviamente il divario tecnico tra le due coppie era abissale.
Ah, l’ultima delle inglesi è stata eliminata dalla Wozniak, che spegne le speranze dei britannici eliminando in fila Heater Watson e Johanna Konta.
Just to say.
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