Ad un passo dal baratro

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Ad un passo dal baratro

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TENNIS – Il dritto di Federer contro Haas, la volée in tuffo di Panatta, il passante corretto sul nastro che beffa Rostagno e molto altro: la storia degli Slam è piena di futuri vincitori che hanno rischiato grosso nei primi turni. Quanti ne ricordate?

Manca poco a Wimbledon, finalmente. L’attesa dura un anno e tutto si esaurisce in due settimane intensissime tra snervanti attese dovute alla pioggia e la tensione che cresce sino a diventare insostenibile dopo il Big Monday. L’anno scorso vinse Andy Murray, interrompendo un digiuno che durava dal lontanissimo 1936, quando Fred Perry sollevò il suo terzo trofeo dopo aver sconfitto Von Cramm lasciandogli solo due game. Nel 2012 Murray, che per la stampa britannica è inglese quando vince e scozzese quando perde, concluse la sua avventura in lacrime, incapace di reggere la disperazione causata dall’ultima zampata del vero padrone di casa, quel Roger Federer capace di dominare l’erba del quartiere SW19 per ben sette volte. Prima di lui solo Renshaw, in un’epoca ormai lontana e Pistol Pete Sampras. Gianni Clerici scriverà che le lacrime di Murray lo hanno sinceramente commosso.

I tifosi di Roger, tuttavia, ricorderanno un momento di sano terrore sportivo durante la settima cavalcata vincente. No, non mi riferisco al mal di schiena di cui Malisse non fu in grado di approfittare. Neppure della prestazione di Novak Djokovic, sconfitto più facilmente di quanto dica il punteggio in quella che a mio avviso è stata la miglior semifinale di Federer a Wimbledon, a pari merito con quella del 2003 contro Andy Roddick. Né tantomeno della pioggia, che nel 2012 fu amica dello svizzero, che diventa praticamente imbattibile quando il nuovo tetto el Centrale di Wimbledon viene chiuso. Vi dice qualcosa Julien Benneteau? Terzo turno, venerdì 29 Giugno: Roger litiga con il dritto per due set, poi sembra riprendersi, ma a fine quarto set Benneteau va ripetutamente a due punti dal match. Il baratro è vicino, molto vicino. Sarebbero bastati due colpi sballati, una riga sfiorata o due vincenti del francese e Federer non avrebbe mai potuto festeggiare il settimo sigillo. Chiuso il quarto set al tie break, Benneteau accusa dolori alle gambe, crampi, commette errori banali e Federer ne approfitta giocando senza ansia e chiude 6-1 al quinto. Il resto è storia, il resto è gloria.

Nel corso della storia dei tornei del Grande Slam, ci sono altri momenti cruciali in cui il futuro campione si è ritrovato con le spalle al muro. Come dimenticare i match point salvati da Djokovic contro Federer in semifinale a Flushing Meadows nel 2011? Certo, accadde anche nel 2010, ma poi vinse Nadal. Oppure il match point salvato da Marat Safin contro Roger Federer nella semifinale degli Australian Open 2005? Dal mio punto di vista, quando due tennisti giocano semifinali o finali queste non sono necessariamente situazioni eccezionali, soprattutto se i due stanno giocando alla pari. Ma a volte capita che il baratro inviti il futuro Re ad avvicinarsi al ciglio del burrone. Le voci delle sirene tentano il campione, trasformandosi in nomi ricchi di consonanti ed accenti mai visti prima. Un’empia e suadente cantilena nella sua testa, mentre affossa una comoda volée in rete: arrenditi, lasciati andare, torna a casa, sei stanco, ci sono ancora molte partite, non le vincerai tutte comunque vada quella di oggi, abbandonati, cedi.. Ma a volte il futuro campione ha saputo reagire, ribaltare la situazione e poi correre verso la vittoria finale. Dal 1974 ad oggi ho selezionato sedici casi che meritano di esser ricordati.

Australian Open

1985 – 4T – [5] Edberg – Masur 6-7 2-6 4-5 (40-A)

Edberg deve fronteggiare due match point contro Wally Masur. Vince il terzo al tie break, poi chiude 6-2 al quinto. In finale, Edberg batte il connazionale Wilander lasciandogli dieci game. Masur cercherà la vendetta scportiva due anni più tardi, in semifinale, fallendo. Curiosamente, Edberg ha vinto due Aus Open trovando sempre l’australiano sulla propria strada.

1997 – 4T – [1] Sampras – Hrbaty 6-7 6-3 6-4 3-6 2-4 (15-40)

Sampras si presenta agli Australian Open fresco del quarto successo agli US Open. Ma al quarto turno trova un avversario capace di metterlo seriamente in difficoltà grazie ad un servizio efficace. Pistol Pete va sotto 4-2 al quinto e affronta due palle break. Superato lo spavento, chiude con 4 game di fila. Rino Tommasi, in chiusura di partita: “Hrbaty viene abbandonato dal servizio che lo aveva aiutato ad inizio del quinto set, qualche doppio fallo di troppo”. Faceva molto caldo e Clerici sottolineò che Sampras fece addirittura fatica a portare la borsa, uscendo dal campo. Sampras vincerà contro Moyà in finale.

http://www.youtube.com/watch?v=5nPHJ_zjhQ8  &t=128m25s

2013 – 4T – [1] Djokovic – Wawrinka [15] 1-6 7-5 6-4 6-7 4-4 (40-A)

Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better. Il tatuaggio di Stan the Man, ispirato da Beckett, trova la sua perfetta realizzazione quando lo svizzero manca tre palle break nel momento cruciale del match. Wawrinka pasticcia con il falco, poi resiste un’altra mezz’ora, ma capitola 12-10 al quinto. Terzo titolo per Nole, dopo quattro set con Andy Murray. Ma Wawrinka, dopo aver nuovamente perso al quinto contro Djokovic agli US Open 2013, troverà la redenzione durante gli Aus Open 2014.

https://www.youtube.com/watch?v=pleqYnR2JPo

Due menzioni speciali: Becker batte 14-12 al quinto Camporese nel 1991 (3T) e Sampras 9-7 al quinto Kafelnikov nel 1994 (2T), con il russo avanti 5-4 e 6-5 (ma senza break) nel quinto. Quel Sampras, che poi vinse il titolo, veniva dalle vittorie di Wimbledon e US Open nel 1993.

 

Roland Garros

1976 – 1T – [8] Panatta – Hutka 2-6 6-2 6-2 0-6 9-10 (30-40)

Serve Panatta. C’è lo scambio. Panatta va a rete, Hutka tenta il lob che riesce, ma Adriano si arrampica in cielo e con una veronica di rovescio si salva, Hutka ha spazio per passare… Adriano si tuffa e con un’incredibile volée di rovescio salva il match point. Vince 12-10 al quinto, poi nei quarti batte Bjorn Borg in quattro set ed in finale l’americano Solomon. Senza quella disperata volée solo Pietrangeli, tra gli uomini, avrebbe vinto il Roland Garros difendendo i nostri colori.

1988 – 3T – [3] Wilander – Zivojinovic 6-2 6-7 6-3 3-6 2-5

La seconda Coppa dei Moschettieri di Wilander passa per un match interrotto dalla pioggia e dal buio. Boom Boom Zivo serve per il match sul 5-3, ma Wilander non cede. Batterà il padrone di casa Henri Leconte in finale.

1999 – 2T – [13] Agassi – Clement 6-2 4-6 2-6 4-5 (30-30)

Agassi non potrebbe fregiarsi del Career Grand Slam se non si fosse salvato con Clement, giunto dolorante ad una coscia a due punti dal match. Agassi, poi, dovrà rimontare dal 4-6 1-4 nel 4T con Moyà e da 2 set a 0 in finale contro l’ucraino Medvedev.

2001 – 3T – [1] Kuerten – Russell 3-6 4-6 3-5 (40-A)

Il terzo titolo di Guga Kuerten passa per un match point salvato contro il qualificato Russell. Lo scambio dura 26 colpi ed il vincente di Kuerten tocca la linea di fondo. Russell dirà: “Era buona, certo. Ma peccato ci siano gli arbitri e non possiamo decidere noi. Io l’avrei chiamata fuori”.

2009 – 4T – [2] Federer – Haas 6-7 5-7 3-4 (30-40)

Roger arriva in stazione quando uno dei più importanti treni della sua carriera sta partendo. Il giorno prima, domenica 31 Maggio 2009 Nadal ha perso la sua unica partita al RG contro Soderling, umiliato due settimane prima a Roma. Il capotreno Tommy Haas, amico di Federer, manovra velocemente: due set a zero, una palla break per il 5-3 regalata da un gratuito di Federer che si porta la mano al volto. Ma Roger si salva, chiude 6-2 al quinto e sale sul treno: batte Monfils, Del Potro al quinto e Soderling in finale. Career Grand Slam completato. Si noti che Roger con Del Potro giocò la ventesima semifinale consecutiva in uno Slam. Arriverà a 24.

(Guardate dove cade il dritto di Federer al minuto 6:43)

https://www.youtube.com/watch?v=omFz_TA3XEc

Wimbledon

1974 – 2T – [3] Connors – Dent 5-7 6-3 3-6 6-3 5-6 (0-30)

Jimmy Jimbo Connors è stato il vero Re degli US Open, con cinque titoli e due finali perse. No, tranquilli, non dimentico McEnroe, Lendl e Federer. Ma prima dei trionfi americani, se la vide decisamente brutta a Wimbledon contro Dent, che meditava vendetta dopo aver perso, in casa, la finale degli Aus Open 1974. Per Connors il 1974 fu l’anno delle prime volte: primo Aus Open, primo Wimbledon, primo US Open. L’anno successivo non fu altrettanto glorioso: tre sconfitte in altrettante finali negli stessi tornei vinti l’anno precedente.

1985 – 3T – Becker – Mayotte [16] 6-3 4-6 6-7 5-6

Stanco a causa di una maratona durata tre giorni contro Nyström al 2T, il giovane Boris Becker si trova sotto 2 set a 1 e 6-5 al quarto. Scivola, la caviglia si torce in modo innaturale. Boris si siede e dice all’arbitro che non ce la fa, spaventato anche dai ricordi del grave infortunio patito proprio a Wimbledon 12 mesi prima (rottura dei legamenti della caviglia, sempre al terzo turno). Mayotte non sente, l’arbitro non interrompe il match, accorre Ion Tiriac che dice a Becker di stringere i denti. Lui tiene duro e disputa sei finali in sette anni a Wimbledon, vincendone tre. Le finali diventeranno sette nel 1995. Ma nel 1985, forse, sarebbe dovuto esser squalificato, volendo seguire pedissequamente il regolamento.

1991 – 4T – [6] Stich – Volkov 4-6 6-3 7-5 1-6 5-4

Il russo serve per il match. Non va ai quarti anche a causa di un nastro che lo sfavorisce. Stich, rovescio pregiatissimo, vincera il suo unico Slam sconfiggendo prima Edberg in semifinale, poi Becker a sorpresa in finale. Una curiosità: Stich sconfisse Edberg in 4 set facendo meno punti dello svedese e senza mai strappargli il servizio.

2012 – 3T – [2] Federer – Benneteau 4-6 6-7 6-2 5-6 (15-30)

Come detto in apertura dell’articolo, Benneteau si trovò a due punti dalla vittoria. Non solo in questa situazione, ma anche nel tie break del quarto set, vinto 8 punti a 6 da Federer.

Dal minuto 7:00 trattenete il fiato.

Menzione speciale per Borg sotto 3-1 e poi 3-2 40-0 con Amritraj al 2T nel 1979 e per Edberg sul 7-7 al quinto contro Mansdorf nel 1990 al 3T.

US Open

1978 – 4T – [2] Connors – Panatta 4-6 6-4 6-1 1-6 4-5 (15-30)

Una delle migliori partite di Panatta, conclusasi con la vittoria di un soffio di Jimbo, 7-5 al quinto. Escludendo il match con Panatta, Connors dominò il torneo, vinto perdendo soltanto i due set con l’italiano e con due facili vittorie contro McEnroe e Borg. Ah, Borg e le finali US Open…

1989 – 2T – [2] Becker – Rostagno 1-6 6-7 6-3 6-6 (4-6)

Becker salva due match point, il secondo grazie ad un nastro che fa impennare il passante e sorprende Rostagno, pronto a chiudere il match con una facile volée. Fu definito il “colpo Rostagno”. In finale, Becker sconfisse Lendl, altro esperto di finali perse (e vinte) agli US Open.

1996 – QF – [1] Sampras – Corretja 7-6 5-7 5-7 6-4 6-6 (6-7)

Sampras arriva agli US Open stanco fisicamente e psicologicamente. Ha perso da pochi mesi il suo allenatore Gullikson, arresosi dopo una lunga battaglia al cancro. Durante il tie break del quinto ricevette un warning per time violation dopo aver vomitato in campo. Ma vinse 9 punti a 7, annullando un match point. Fu una vittoria quasi eroica. Dopo Corretja, sconfisse Ivanisevic e Chang: ottavo Slam per Sampras.

2000 – 3T – [6] Safin – Grosjean 6-4 7-6 1-6 3-6 6-6 (4-5)

Partita interrotta per pioggia. Al rientro, fa tutto Grosjean che, con due errori gratuiti, consegna il match a Safin. In finale, Safin in tre veloci set su Sampras.

Menzione speciale per Sampras: il suo ultimo Slam (US Open 2002) fu ad un bivio quando Sampras rischiò l’eliminazione al 3T con Rusedski.

E voi, quali tra questi momenti ricordate con maggior piacere? Quali altri?

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