Wimbledon: a chi conviene l'erba?

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Wimbledon: a chi conviene l’erba?

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TENNIS AL FEMMINILE – Due settimane di tornei di preparazione e poi il clou a Wimbledon: in un mese si esaurisce tutta la stagione su erba. Da Serena Williams a Lisicki, da Pironkova a Radwanska, chi sono le giocatrici che aspettano i prati per provare a vincere.

Lo Slam della terra battuta si è appena concluso e già Wimbledon è alle porte; e così, per una rubrica settimanale come questa, rimane giusto il tempo di provare a ragionare su chi potrà trovarsi bene sui prati inglesi.
Come già in occasione dell’inizio della stagione su terra, cercherò di individuare come il cambiamento di superficie potrebbe incidere sulle gerarchie, anche se devo premettere che per quanto riguarda l’erba le analisi sono molto, molto più difficili.

Le ragioni di questa maggiore difficoltà sono varie, ma alla base di tutto c’è la brevità della stagione.
Sono i tempi ristretti, infatti, che ad alcune giocatrici fanno preferire il riposo, dopo le fatiche sul rosso, rispetto ai tornei di preparazione su erba (tre in totale, compressi in quindici giorni). Oppure che ad altre suggeriscono di non rischiare infortuni, evitando impegni agonistici a ridosso dello Slam. E sempre i tempi ristretti, infine, complicano l’adattamento al cambio di superficie; e questo produce risultati più sorprendenti del solito nei match che si stanno disputando in questi giorni.

Per presentare la stagione sul rosso avevo selezionato i tre tornei più importanti (Stoccarda, Madrid, Roma) e le passate edizioni del Roland Garros; dalla tabella si era notato come ci fosse coerenza di risultati nelle diverse annate. Ma lì erano quasi sempre al via tutte le migliori, mentre lo stesso non si può dire per gli impegni su erba.
Per dovere di documentazione, presento comunque una tabella riassuntiva riguardante i tornei su erba degli ultimi cinque anni.

Confrontando il ranking delle iscritte, si nota che in termini di qualità la partecipazione è  lontana da quella dei tornei su terra che avevo selezionato.
Essendo un Premier, Eastbourne ha una entry list superiore rispetto ai due International (Birmingham e s’Hertogenbosh), ma non raggiunge certo Stoccarda, Madrid e Roma, che sono Premier di livello superiore e molto più ricchi.
Per questo, se cerchiamo di ricavare indicazioni dal passato, secondo me sarebbe meglio puntare l’attenzione sui turni conclusivi di Wimbledon. Ecco perché, invece che limitarmi alle sole finaliste, ho deciso di risalire sino ai quarti di finale: otto nomi, quindi per ciascun anno.

Tab erba

Per provare a spiegare chi si può trovare bene su erba nello spazio di un solo articolo, e dovendo occuparmi di un po’ tutte le giocatrici, dovrò per forza ricorrere a grandi semplificazioni.
Non credo si possa dire che esiste una sola tipologia di giocatrice che si trova bene su erba, ma piuttosto diversi tipi che, per ragioni diverse, si adattano meglio.

1 – La prima tipologia, che negli ultimi anni ha quasi sempre finito per prevalere, è quella delle giocatrici potenti, con grandi colpi di inizio gioco: le attaccanti per eccellenza.
Ottimi servizi, risposte aggressive e scambi molto brevi. Dopo la stagione della terra, che consente tanti recuperi e allunga il palleggio, l’erba esalta chi si basa sull’uno-due, rendendo meno importanti le doti di resistenza e di difesa.
Serena e Venus Williams, Petra Kvitova sono alcune delle recenti vincitrici di Wimbledon con questa impostazione.

2 – La seconda tipologia è quella delle tenniste di ritmo che però hanno in più la dote dell’anticipo. Magari su altri terreni accettano il palleggio articolato, ma alcune di queste giocatrici hanno la capacità di mettere i piedi nel campo e spingere anche su una superficie insidiosa come l’erba. Per saper fare questo tipo di gioco bisogna riuscire ad organizzare il colpo con superiore reattività e timing.
Direi che Marion Bartoli (vincitrice l’anno scorso) si può annoverare tra questo tipo di giocatrici.

3 – La terza tipologia è quelle delle tenniste molto agili e rapide. Leggere, ma di solito non molto potenti, a queste giocatrici l’erba consente di aumentare il numero di vincenti, dato che tirare nella parte sguarnita di campo è spesso sufficiente per rendere impossibile il recupero. Penso per esempio a Zheng Jie (semifinalista a Wimbledon nel 2008).

4 – La quarta è quella delle giocatrici più varie e tecniche, che riescono a mixare colpi che sul cemento vengono usati meno perché non altrettanto redditizi: colpi slice (di rovescio, ma anche di dritto), drop-shot, palle profonde senza peso alternate ad accelerazioni, gioco di volo etc.
Kirsten Flipkens è stata semifinalista l’anno scorso giocando in questo modo.

Ci sono anche giocatrici che assommano caratteristiche di più di una tipologia.
Per esempio Lisicki è molto potente (tipo 1) ma ama anche molto la palla corta e qualche variazione tecnica (tipo 4). Radwanska possiede le doti sia del tipo 3 (rapido e leggero) che del 4. Pironkova unisce 2 (ritmo e anticipo) e 4 (variazioni slice). Kimiko Date gli ultimi tre; eccetera eccetera.

Altre giocatrici, invece, soffrono l’erba e fanno fatica ad adattarsi. Le difficoltà possono derivare da uno o più aspetti. Ne citerò alcuni:
la tendenza ad arretrare cedendo campo
l’impostazione molto difensiva, penalizzata dalla rapidità dei campi
la difficoltà a colpire palle a rimbalzo basso
i problemi in risposta a servizi velocissimi
– l’abitudine ad eseguire i colpi con preparazioni molto ampie che mal si conciliano con la rapidità del gioco
la difficoltà a muoversi su una superficie più scivolosa che richiede un abbassamento del baricentro per spostarsi efficacemente

Provo ora a stabilire qualche valutazione:

Italiane
Direi che le più adatte alla superficie sono Pennetta (ritmo e anticipo: tipologia 2), Vinci (mix di colpi e movimento in verticale: tipologia 4) e Giorgi (attacco e uno-due: tipologia 1, occorre dirlo?).
Più in difficoltà negli ultimi anni Schiavone (molto tecnica, deve però essere fisicamente al massimo per ovviare con la reattività ai problemi di ampiezza di preparazione nei colpi da fondo e in risposta), Knapp (meno rapida di Pennetta nel muoversi in campo e preparare i colpi) e soprattutto Errani (che sino a oggi l’erba non è proprio riuscita a digerirla).

Le prime dieci
Le giocatrici ai vertici sono le più conosciute, per questo mi limito ad un giudizio di sintesi, senza quasi entrare nel merito. L’erba secondo me avvantaggia:

Serena, Kvitova, Radwanska
In realtà il discorso su Radwanska è un po’ complesso. Credo infatti che contro la maggior parte delle giocatrici il cemento sia ancora la superficie su cui ha più margine di sicurezza. Ma se deve invece affrontare le più forti, probabilmente Wimbledon è lo Slam nel quale ha più possibilità di spuntarla. Penso infatti che l’erba sia la superficie che le consente di ottenere più vincenti e sviluppare quindi un tennis più offensivo, quello che normalmente serve, appunto, per vincere i grandi tornei.

Penalizza
Jankovic e la Kerber degli ultimi tempi (meno brillante e più arretrata nella posizione di gioco)

È meno vantaggiosa del cemento, ma più favorevole alla terra per
  Azarenka

Mentre penso non sposti di molto il rendimento, per come giocano attualmente, di

Li, Sharapova e Cibulkova
Forse sembrerà sorprendente il giudizio su Sharapova. Resta il fatto che, se escludiamo il 2011, negli ultimi anni Maria ha spesso pagato l’incostanza al servizio, che per giocatrici con la sua impostazione diventa un colpo quasi imprescindibile sull’erba.

– Malgrado abbia vinto l’anno scorso a s’Hertogenbosch, direi infine che Halep è ancora da verificare e in parte da scoprire; al momento mi sembra che sull’erba potrebbe trovare più avversarie in grado di metterla in difficoltà rispetto a quanto accade sulla terra e sul cemento.

Giovani
Parlare delle giovani è particolarmente azzardato, e richiede qualche parola in più. Dubito esista oggi una tennista che abbia giocato a lungo da giovanissima sui campi in erba, come invece accadeva, ad esempio, ai grandi Australiani (uomini, ma anche donne) che hanno vinto molto in passato. Non solo: sui prati si gareggia così di rado che pochi match di “rodaggio”, che potrebbero essere necessari per cominciare a interpretare il gioco, finiscono per corrispondere a stagioni intere. E non va dimenticato che per chi non sta in cima al ranking anche il sorteggio può essere determinante. Un colpo di sfortuna, come pescare Serena al primo turno, e l’avventura sui prati è subito finita.

Premesso questo, e quindi prendendo tutto con le dovute cautele, devo dire che quella per cui ho più curiosità di verificare come se la caverà a Wimbledon è Taylor Townsend: forse la più aggressiva nella posizione di gioco, estremamente reattiva e con una grande abilità nei pressi della rete. Va verificata la sua capacità di muoversi su un terreno scivoloso e l’efficacia in risposta. Bisogna anche tenere presente che è una delle più giovani in assoluto e come esperienza nel circuito maggiore è praticamente a zero.
Per questo in termini di maturità e sviluppo tennistico è forse più logico puntare, almeno per quest’anno, su altri nomi.

Penso ad esempio a Bouchard (molto dotata per gli anticipi). L’anno scorso, al suo primo Wimbledon, si è subito messa in luce vincendo un gran match contro Ivanovic, anche se poi ha perso da una “terraiola” come Suarez Navarro. Dovrebbe però cercare di migliorare nel gioco di volo, che sull’erba è più importante, e nel quale sino ad oggi Eugenie ha mostrato di avere difficoltà (soprattutto dalla parte del dritto).

Muguruza ha dichiarato di contare sulla stagione su erba, e vanta anche una semifinale l’anno scorso a s’Hertogenbosch. Possiede grandi colpi di inizio gioco, e fondamentali potenti; ma vorrei verificarla sulle palle basse e nella capacità di spostarsi su un terreno insidioso; oltre che nelle volèe, anche per lei oggi deficitarie (in particolare quella di rovescio).

Stephens ha già all’attivo un quarto di finale raggiunto nel 2013: è stata quella che ha fatto soffrire di più Marion Bartoli nel suo percorso vincente dell’anno passato. Sloane è una giocatrice completa, piuttosto tecnica, e abile anche in avanti. Secondo me il suo maggior problema è la tendenza a lasciare l’iniziativa alle avversarie, qualche volta anche cedendo campo per mancanza di aggressività e rilassatezza mentale.

Tra le giovani di ranking meno alto citerei anche Vekic (finalista nel 2013 a Birmingham) e Keys, che l’anno scorso a Wimbledon ha portato al terzo set Radwanska.

Specialiste
Ci sono due giocatrici che sui prati di Wimbledon ogni anno regolarmente sbocciano: mi riferisco a Pironkova e soprattutto a Lisicki. Mi domando come facciano ogni volta a superare la pressione che il meccanismo di ranking (con i punti in scadenza da difendere) aggiunge al normale stress da grande appuntamento. Se per caso un anno non riuscissero a fare strada finirebbero per precipitare in classifica in modo brutale.

Eppure Lisicki è dal 2009 che arriva come minimo ai quarti di finale (con una semi e una finale l’anno scorso), aggiungendoci anche il curioso record di essere la immancabile “giustiziera” della fresca vincitrice del Roland Garros. Solo Francesca Schiavone (campionessa a Parigi nel 2010) è riuscita a scamparla, ma perché quell’anno Sabine era infortunata e non ha giocato. Altrimenti tutte (Kuznetsova, Li, Sharapova, Serena) sono cadute a Londra sotto i colpi di Lisicki. Sharapova è avvertita…

Altre due giocatrici particolarmente capaci sull’erba sono Makarova, mancina insidiosa a partire dal classico servizio slice, e Paszek, dotata di un timing naturale assolutamente superiore. Bisogna però capire in che condizioni fisiche si trova Tamira, visto che è reduce da una lunga mononucleosi e da una “convalescenza agonistica” non facile; tanto è vero che dovrà cercarsi il posto in tabellone passando dalle qualificazioni.

Citazione speciale conclusiva per Venus Williams (cinque Wimbledon sui sette Major totali in carriera, più altre tre finali). Quanto possa fare nel prossimo Slam dipende molto, come sempre negli ultimi anni, dalle sue condizioni di salute.
Segnalo infine alcune giocatrici che a mio avviso hanno nell’erba la superficie più adatta al loro gioco (indipendentemente dalle loro attuali condizioni di forma e dal valore assoluto di ciascuna che è, come si può capire, molto differente). Le elenco seguendo l’attuale ordine di ranking:

Flipkens
Koukalova
Vesnina
Hantuchova
Rybarikova
Riske
Date Krumm
Zheng
Martic
Come già in occasione degli Open d’Australia e di Francia, questa rubrica si ferma durante lo Slam. Ritornerà fra tre settimane, al termine di Wimbledon.

Buoni Championships a tutti.

P.S. Segnalo che nell’articolo di settimana scorsa la seconda tabella pubblicata (finali di Sharapova) era incompleta. Trovate fra i commenti la versione corretta. Mi scuso per l’errore.

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