Ross Hutchins: “Mi piacerebbe giocare il doppio con Rafter”

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Ross Hutchins: “Mi piacerebbe giocare il doppio con Rafter”

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TENNIS – Intervistato dal “Daily Mail”, il tennista britannico Ross Hutchins, direttore dell’ Atp Queen’s e compagno di doppio di Colin Fleming, ha parlato dell’amicizia che lo lega a Andy Murray, del suo idolo Pat Rafter e di tanto altro.

Qual è la migliore partita che hai giocato?
In realtà sono due. La prima è stata in Coppa Davis contro la Slovacchia nel 2012. Eravamo 1-1 e stavamo affrontando degli avversari che avevano una classifica simile alla nostra, se non addirittura superiore. Vincere quella partita al quarto set è stato un grandissimo risultato anzitutto per la squadra, ma anche per me e Colin come coppia, perché era un match difficile. La seconda partita migliore è stata agli US Open 2011 contro Daniel Nestor e Max Mirnyi. Colin ed io abbiamo giocato benissimo. E’ stata una grande vittoria.

Qual è, invece, la peggiore?
Ci sono stato molte partite in cui siamo rimasti delusi, ma direi che forse la peggiore in assoluto è stata al terzo turno degli US Open nel 2012. Stavamo giocando contro le wild-card Ryan e Christian Harrison. Loro hanno disputato un ottimo incontro, ma noi abbiamo giocato molto male. Siamo rimasti delusi della facilità con cui abbiamo perso due set. E’ stata una sconfitta difficile da digerire, anche perché eravamo una delle migliori coppie del mondo.

Se potessi giocare il doppio con un grande giocatore del passato chi sceglieresti? E perché?
Mi piacerebbe giocare con Pat Rafter. Il motivo di questa scelta è che le sue volèe erano un qualcosa di incredibile, fuori dal comune. Le sue doti atletiche e il modo con cui copriva la rete sono un qualcosa che io posso solo sognare. Ho provato ad usare la sua stessa racchetta, quando ero più giovane, per cercare di servire come lui. Ho molta ammirazione per Rafter sia come tennista che come persona.

Chi sono i tuoi migliori amici nel circuito?
Il mio miglior amico è Andy Murray, perché è il tennista con cui parlo di più, ma anche Colin Fleming, che è invece colui con cui trascorro più tempo. In generale ho ottimi rapporti con tutti i tennisti britannici. Mi trovo molto bene anche con Jonny Marray e Jamie Murray. Conosco inoltre Horia Tecau da quando avevo 14 anni e per molto tempo ci siamo tenuti in contatto. C’è poi Jean-Julien Rojer, che vive a Miami. Io e Andy andiamo spesso a trovarlo e qualche volta andiamo fuori a cena.

Qual è la tua squadra sportiva preferita o il tuo atleta preferito? E qual è il momento che preferisci per seguirli?
Sono un grande appassionato di basket. Amo guardare le partite dei Miami Heat e spesso seguo i loro match allo stadio. Lebron James è uno dei miei atleti preferiti, ma sono stato sempre un grande fan di Dwayne Wade. Ha vinto da solo il campionato nel 2006 e di recente ha trionfato di nuovo con Lebron. L’ho visto giocare a Miami negli ultimi dieci anni.

Qual è la tua meta di viaggio preferita quando non sei impegnato nel tour?
Barbados, perché penso che sia un posto molto rilassante. Si possono fare un sacco di cose tranquille: si può andare al mercato del pesce, si può andare su una barca a remi, si può andare in ristoranti tipici molto carini oppure guidare dei piccoli ciclomotori. L’ultima volta che sono andato ho partecipato ad una escursione con abitanti del posto. Abbiamo percorso 10 miglia nella campagna. E’ stato fantastico.

Qual è la canzone e il film che preferisci?
La mia canzone preferita è “Thistle and Weeds” dei Mumford and Sons. Il mio film preferito è la trilogia de “Il Padrino”, un film per me insuperabile.

Chi sono le tre persone che inviteresti al tuo ultimo pranzo sulla Terra?
La mia fidanzata Lindsay, mio fratello e Andy (Murray), perché sono persone che significano molto per me. In quell’occasione mi piacerebbe passare del tempo con loro e ricordare le nostre tante avventure.

Qual è secondo te la regola che si potrebbe cambiare o introdurre nel tennis?
Potrebbe essere interessante giocare tre contro tre, con un giocatore fisso a rete e due da fondocampo. Probabilmente ciò non si verificherà mai, ma sarebbe bello vedere una cosa del genere per poter ammirare un aspetto diverso del tennis.

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