Zverev guida il club dei sette baby terribili (Martucci)

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Zverev guida il club dei sette baby terribili (Martucci)

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Zverev guida il club dei sette baby terribili (Vincenzo Martucci, Gazzetta dello Sport)

Non ci sono più i 17enni di una volta, Boris Becker e Michael Chang, che negli anni 80 vincevano Wimbledon e Roland Garros. Ma in questi giorni i 17enni Sasha Zverev e Borna Coric brillano nei tornei Atp di casa, sfoderando un potenziale importante, sulla scia dei successi juniors. Ci sono i 18enni, il nostro Gianluigi Quinzi, campione a Wimbledon juniores 2013, che sta facendo palestra Challenger e Futures, e l’australiano Thanasi Kokkinakis (altra stella junior), ci sono il 19enne Nick Kyrgios, castigatore di Nadal a Wimbledon dei grandi, il 20enne Dominic Thiem, il 2lenne Bernard Tomic. Metamorfosi Alexander Zverev jr, figlio di Alexander sr (già tennista pro nell’ex Unione Sovietica), è fratello di Misha (45 del mondo 2009), è stato n. 1 under 18, avvicendando, a 16 anni, Quinzi, come campione più precoce del Bon-figlio di Milano. Poi, con le prime wild card importanti al Challenger di Braunschweig e all’Atp di Amburgo (dov’è nato), è volato dal numero 828 di metà aprile al 161, con un titolo e una semifinale. Forte di ottimi servizio e rovescio, dritto e movimenti da registrare, fisico da costruire su quei 193 centimetri, come i nervi e gioco a rete, logica finalizzazione della pressione da fondo. Mentre il croato Coric (1.85), è un furetto indemoniato che corre benissimo e tira fortissimo a tutto campo. Anche lui ex n. 1 del mondo juniores, ora 230 dei pro, spinto dalla wild card di casa, a Umago ha appena eliminato Roger Vasselin.

Bum Bum Anche l’eroe australiano di Wimbledon, Kyrgios (altro 1.93), ad aprile, era appena 221 del ranking, e oggi è 65, grazie a tre Challenger vinti a Sarasota, Savannah e Nottingham, e ai famosi quarti a Wimbledon. Il ragazzo di Canberra è un attaccante nato, con prima e seconda di servizio pesanti, e propensione a rete, alla… Becker. Lui, come il gemello Kokkinakis — «Kokk»», 196 centimetri di servizio e dritto, altra ex stella junior — , come Zverev, fino all’altro ieri hanno perso spesso col mancino di Porto Recanati, l’1.90 Quinzi, ex n. 1 del mondo di categoria a 16 anni, con gran rovescio e grinta da guerriero. Che, dopo i tre Futures di fila vinti in tre settimane fra Romania e Marocco, dall’1 giugno ha messo via la racchetta per superare la licenza scientifica a scuola. Al rientro, ha perso troppo presto a livello Challenger, ora, da 312 della classifica Atp, tenterà le qualificazioni a Kitzbuehel, ma poi dovrà ancora assolvere agli obblighi da junior, giocando una coppa Valerio lontanissima dalla programmazione degli ex rivali.

Classe Servizio, rovescio a una mano e tocco garantiscono un brillante futuro all’austriaco Thiem (1.85), allievo, come Gulbis, di Gunter Bresnik , dove lavorano come tecnici sia papà Wolfgang che mamma Karin. «Un giorno, a 11 anni, papà ha chiesto a Gunter se mi dava un’occhiata. E lui mi ha subito cambiato il rovescio da due a una mano e mi ha dato un gioco più aggressivo». A 16 anni, Dominic è anche cresciuto di 16 centimetri, con problemi al sistema immunitario. Morale: ‘Dominator», a gennio, era 137 del mondo, oggi è 47, dopo tante scalate dalle qualificazioni al tabellone principale. Una crisi di crescita diversa da quella di Bernard Tomic, altro australiano di seconda generazione. Da junior, Atomic» (un altro 1.93) ha vinto tre Orange Bowl e due Slam Juniores, a giugno 2012 era 27 del mondo pro, poi, per errori suoi, di papà John e per la doppia operazione alle anche, è sceso al 124 di una settimana fa. Ma, col successo di domenica a Bogotà, s’è rimesso in carreggiata (…)

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