Nick Kyrgios, la normalità di essere famoso

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Nick Kyrgios, la normalità di essere famoso

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TENNIS – In un’intervista a The Age, Nick Kyrgios ha parlato del suo nuovo status di giovane star del tennis australiano che ora tutti conoscono (“Mi sono reso conto dell’impatto della mia vittoria con Nadal solo quando sono arrivato in Australia”). Ora la giovane speranza australiana è pronta a ripartire.

Ora che è davvero famoso, Nick Kyrgios sta sperimentando che cosa significa davvero la celebrità. Pregi e difetti di stare su tutte le copertine si stanno facendo strada pian piano nella vita di questo dicianovenne che, da quando ha battuto il numero uno del mondo a Wimbledon, è sulla bocca di tutti. I pregi, per ora, sono più dei difetti perché pare che Kyrgios si sia già abituato al nuovo status. Prima di quell’ottavo di finale, Nick era un (molto) promettente giovane in cerca di gloria. Dopo quell’ace che ha frantumato le speranze londinesi di Rafael Nadal, non c’è un australiano che non sappia chi sia questo spilungone tanto freddo nell’eseguire colpi alla portata di pochi, quanto bisognoso di un pezzetto di normalità in una vita che è già troppo diversa da tutti i suoi coetanei. Mercoledì scorso Nick ha twittato questo ai suoi 73 mila follower:

A Bundoora c’era qualcuno che era annoiato quanto Nick ma certo quel qualcuno, un ventunenne di nome Tim, non si sarebbe mai immaginato di trovarsi alla porta Nick Kyrgios e Harry Bourchier, suo compagno di allenamento. Nick e Harry hanno passato un paio d’ore con Tim e i suoi amici “facendo cose normali, giocando a carte perché di tennis non vuol sentire troppo parlare. E il giorno dopo Tim e i suoi amici hanno assistito all’allenamento di Nick, formando un nuovo club di fan per un tennista che tra qualche anno potrebbe essere sulla vetta del ranking. Nick è stato intervistato da The Age e a Linda Pearce ha raccontato com’è la vita dopo Wimbledon 2014. “Sono tornato a Canberra sperando di rilassarmi per una settimana ma le cose erano completamente diverse da come avevo pensato. Sono arrivato in aeroporto e c’erano 800 persone, con fotocamere dappertutto. E quando sono arrivato a casa, non voglio dire che ero scocciato, ma era tutto piuttosto… pieno“. Ora Nick è un volto conosciuto e riconoscibile per cui la sua routine è cambiata di conseguenza. La settimana scorsa è stato fotografato mentre aspettava il tram indossando delle vistose cuffie rosa (con cui si era già fatto notare prima del quarto di finale contro Milos Raonic). “In pratica non posso andare da nessuna parte senza essere riconosciuto. Può essere sia una cosa negativa che positiva. Per ora non mi importa: sono giovane e mi sto divertendo“.

Quell’atteggiamento disinvolto (che produce questo tipo di colpi) traspare anche nel Nick fuori dal campo: l’impressione è che la next big thing australiana si stia preparando ad essere un campione a tutto tondo. L’escalation di successo – dal vincere il future di Taralgon una settimana e quella dopo diventare il primo teenager a battere il numero uno del mondo in uno Slam dal 2005 e il primo tennista fuori dai top-100 a battere un numero uno del mondo in uno Slam – potrebbe effettivamente dargli alla testa. Ma in quella testa c’è un cervello che pensa e Nick pare abbastanza in gamba da poterlo utilizzare per gestire tutta la celebrità che lo sta investendo: “Solo arrivando in Australia mi sono reso conto dell’impatto provocato dalla mia vittoria contro Nadal“.
Ora che però tutti conoscono il suo nome e il suo volto, Nick non potrà più affidarsi al fattore sorpresa. Ogni suo avversario scenderà in campo consapevole di chi avrà davanti e quali armi  potrebbero fargli male. Ma al ragazzino la fiducia non manca. Nel suo cellulare c’è un video che ripercorre la vittoria più importante della sua carriera: “Quando sono triste me lo guardo. Mi dà fiducia analizzare quella vittoria. Sono state due belle settimane e ci sto ripensando, è difficile che quel ricordo se ne vada facilmente“. Ma per prepararsi al meglio per lo Slam preferito (gli US Open), occorre dimenticarsi del passato e ripartire. Nick sembra in grado di farlo.

 

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