Pablo Cuevas fa il bis : dopo Bastad, trionfo anche a Umag

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Pablo Cuevas fa il bis : dopo Bastad, trionfo anche a Umag

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TENNIS – Pablo Cuevas conferma il momento di grande forma trionfando anche al Vegeta croatia Open. Sconfigge Tommy Robredo 6-3 6-4 ed è il primo uruguayano di sempre a vincere due tornei del circuito Atp

Ascolta Cuevas dopo la vittoria a Umag (in spagnolo e in inglese)

Ascolta Robredo dopo la sconfitta contro Cuevas

DA UMAG – È il suo momento. Pablo Cuevas può esultare con la spontaneità che lo contraddistingue anche qui a Umag. Con lo stesso punteggio con cui ha sconfitto Fabio Fognini stamani (6-3 6-4), liquida un fallosissimo Tommy Robredo e si aggiudica, dopo Bastad, il 2° trofeo consecutivo in due settimane.

Sempre concentrato, solido e umile, l’uruguayano ha progressivamente scardinato il gioco del tennista iberico che non è mai riuscito veramente a metterlo in difficoltà e ad essere competitivo.

Si conclude sulle note di “Wonderful life” di Louis Amstrong e uno show di fuochi d’artificio coloratissimi questo 25° Vegeta Croatia Open, torneo che ha visto trionfare a sorpresa un tennista che non era abituato ad alzare al cielo trofei. Pablo Cuevas è quasi commosso durante il discorso di premiazione, parlando un po’ in inglese e poi in spagnolo. Tennista solido e dalla grande concentrazione, fa trapelare, allo stesso tempo, grande umiltà e pazienza, senza mai dare in escandescenze. Anche perché non era facile rientrare dopo due operazioni chirurgiche in due anni per infortunio.

Così come ha condotto in maniera estremamente ordinata il match contro Fognini stamattina, allo stesso modo ha fatto contro il “veterano” Tommy Robredo. Il 32enne spagnolo, attuale n. 18 del ranking, non ha potuto fare un granché contro Pablo, classe 1986 (tennisticamente non è proprio un giovincello) e n. 60, che ha sbagliato pochissimo e, dall’inizio alla fine dell’incontro, lo ha messo sotto pressione, tenendo benissimo gli scambi da fondo e ingaggiando la lotta prevalentemente sulla diagonale di rovescio, eseguito da entrambi ad una mano.

Un altro elemento che accomuna i due finalisti è certamente la predilezione per la terra rossa anche se, non dimentichiamolo, Robredo ha saputo esprimersi alla grande anche sul cemento, in particolare sconfiggendo un “certo” Roger Federer nel 2013 allo US Open. Ma, è vero, tra i suoi 12 titoli in carriera, 11 sono stati conquistati sul mattone tritato ed è terzo in classifica per le vittorie sul rosso con 245 match vinti, dietro a David Ferrer (284) e ovviamente al “re” del rosso, Rafa Nadal (318). Anche Cuevas ha un tipico gioco da terra e oggi ha dimostrato ancora una volta di trovarcisi assolutamente a proprio agio.

L’uruguayano parte subito benissimo, caratterizzando il “suo” match dai rarissimi errori. Gli scambi sono lunghi e faticosi ma lo spagnolo, che forse accusa la stanchezza più dell’avversario dopo aver giocato già una partita stamani, gli resta attaccato e i due si trovano in perfetto equilibrio fino al 3-2. A questo punto ecco che Pablo riesce a strappare il servizio all’avversario, avendo a disposizione una prima “cambiale” per il set; sale 4-2 per poi allungare il passo sul 5-2. Robredo non trova soluzioni per riagganciarlo: i gratuiti sono tanti mentre, dall’altra parte della rete, c’è un avversario che non sbaglia quasi niente, che si muove benissimo e dirige i solidi fendenti sulle righe. Dopo 42 minuti di gioco, Cuevas intasca così il primo set per 6-3.

Nella seconda frazione la musica cambia poco. Tommy cerca a questo punto di cambiare strategia : diventa più propositivo e più aggressivo, cercando di guadagnare la rete per sorprendere Pablo. Ma, anche in questo caso, i risultati non sono sufficienti. L’uruguayano, che nel frattempo vola sul 4-1, ora, sì, sbaglia un qualcosa in più ma non da mettere in pericolo il proprio vantaggio. Dall’1-4 Robredo si avvicina così al 3-4. Ma Cuevas, in un momento in cui la partita sarebbe potuta effettivamente girare, ottimizza il vantaggio e sale 5-3. Tommy fa un ultimo sforzo e un ultimo game e, alla fine, Pablo può inginocchiarsi ed esultare verso il proprio angolo. VInce così 6-3 6-4 contro Robredo, ascrivendo il suo nome nella storia del tennis del proprio paese, primo uruguayano di sempre a vincere due titoli Atp.

Le premiazioni, suggestive più che mai a Umag, si svolgono all’insegna dell’emozione e della solennità. Per il 25° anniversario del torneo infatti gli organizzatori hanno creato un’atmosfera ancora più toccante e solenne, con fuochi d’artificio coloratissimi nel cielo stellato di Umag, accompagnati dalla voce indimenticabile di Louis Amstrong e dalle dolcissime note di “Wonderful life”.

Sono molto felice” ha detto alquanto timido Cuevas  in conferenza stampa esprimendosi principalmente in spagnolo “sono stato concentrato tutta la settimana“. I festeggiamenti? “Non stasera. Oro torno un po’ a casa e festeggerò poi con la mia famiglia e i miei amici“.

Insomma, tanta emozione e, soprattutto, una conferma importante per Pablo Cuevas che, vincendo qui a Umag, ha dimostrato che il primo successo in Svezia non è stato un caso. Anzi.

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