Il giorno in cui le luci si spensero

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Il giorno in cui le luci si spensero

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TENNIS – Il racconto di una giornata del torneo di Montreal vissuta da dietro le quinte senza elettricità, internet e TV, “salvati” soltanto dai telefoni cellulari

Martedì 5 agosto 2014 rimarrà negli annali del tennis come la giornata in cui un grande torneo internazionale si è giocato essenzialmente senza elettricità, a causa di un blackout che ha interessato l’Uniprix Stadium di Montreal e tutto l’impianto di Parc Jarry. Contrariamente a quanto si possa pensare, il problema non ha coinvolto tutta la città di Montreal, ma solamente l’isolato in cui si disputa il torneo, tanto che dalla cima dello stadio si potevano vedere chiaramente i riflettori accesi nei vicini campi da baseball e negli edifici circostanti l’impianto.

I disagi sono stati notevoli, e sono andati aggravandosi con il passare delle ore e con l’avvicinarsi della sessione serale, nella quale era previsto l’esordio della superstar locale Eugenie Bouchard e che quindi era di fatto diventato l’evento sociale della stagione a Montreal, quasi alla pari con il Gran Premio di Formula 1 il primo weekend di giugno. Durante il giorno gli incontri si sono ovviamente disputati con la luce naturale, ma i supporti tecnologici cui ormai ci siamo tutti abituati (microfoni per gli arbitri, tabelloni elettronici, hawk-eye sui campi principali) hanno abbandonato tennisti e pubblico al loro destino, rendendo sicuramente più difficoltoso lo svolgimento dei match.
Per noi rappresentanti dei media, poi, abituati come siamo a fare affidamento sulle nuove tecnologie per coprire i tornei nella maniera più efficace possibile, il repentino ritorno al secolo scorso ha rappresentato uno shock molto difficile da assorbire: innanzitutto la mancanza di elettricità nella sala stampa ha messo a dura prova le batterie di tutti i PC e tablet presenti, che sono stati spremuti fino agli sgoccioli per riuscire a scrivere quanto più possibile prima del loro naturale spegnimento. Ma dopo tutto non aveva grande importanza, dal momento che senza collegamento internet era impossibile postare gli aggiornamenti. Come molti appassionati si saranno resi conto, il sistema di live score si è ammutolito, quindi era impossibile sapere i risultati dagli altri campi, così come vedere qualunque immagine, da Montreal o da Toronto, dal momento che tutti gli schermi sono rimasti neri per gran parte della giornata. Ci è stato impossibile parlare personalmente con alcune giocatrici, dal momento che le interviste vengono coordinate tra l’organizzazione, la sala stampa e la WTA via radio… e le radio naturalmente erano mute a causa della mancanza di elettricità.

Le comunicazioni via telefono fisso e via email erano impossibili, per cui l’unico modo era fare affidamento sui telefoni cellulari e sulle reti 3G e 4G per mantenere almeno la parvenza di essere nel 21esimo secolo. Ma non sono stati solo i media ad essere impattati – tutti gli edifici hanno perso corrente, incluso quello principale (totalmente sprovvisto di finestre) che ospita i ristoranti, gli spogliatoi e la player’s lounge, con la sospensione di tutte le attività che normalmente si svolgono al loro interno. I gelati e le birre hanno iniziato progressivamente a riscaldarsi con lo spegnimento dei refrigeratori, ed è stato pressoché impossibile trovare un pasto caldo per buona parte della giornata.

Bisogna dare atto all’organizzazione di aver lavorato con grande professionalità per cercare di ovviare ai problemi creati dal blackout – le interviste dei giocatori principali sono state spostate sulla terrazza della tribuna stampa, fuori dall’edificio principale rimasto al buio. Tennis Canada ha messo in piedi un ufficio nell’albergo ufficiale del torneo in modo da poter aver accesso a internet ed email per le comunicazioni del caso. La WTA è riuscita a contattare le giocatrici italiane a nome nostro e ad inviarci via mail i loro commenti sui match. Si è fatto affidamento fin quanto possibile (ovvero fino all’esaurimento delle batterie) sui telefoni cellulari – gli stenodattilografi che producono i transcript delle interviste sono stati spostati anche loro nell’albergo ufficiale ed hanno continuato il loro lavoro via telefono. Naturalmente per alcuni era impossibile ricevere le email senza il collegamento WiFi, ma chi poteva contare sulla connessione 3G come chi vi scrive, ha potuto ricevere informazioni con una tempistica più che accettabile date le circostanze.

Ma come è potuto accadere che una città moderna di un Paese avanzato come il Canada rimanga senza elettricità per un periodo di tempo così lungo (dalle 13.30 circa fino a notte inoltrata)? Purtroppo chiunque abiti da queste parti può confermare che si tratta di un’ evenienza non del tutto inusuale, dal momento che i cavi elettrici in Nord America viaggiano tutti per via aerea invece che sotterranea, come è più comune in Europa, e basta un temporale di media intensità per causare interruzioni e disservizi. Si pensi solamente che una interruzione come questa, che ha interessato quasi 200.000 persone a Montreal e dintorni, e di cui non sono ancora del tutto note le cause, è stata liquidata dalla Montreal Gazette, principale quotidiano in inglese della città, con un trafiletto di 10 righe, senza addentrarsi in particolari spiegazioni, quando in Italia probabilmente sarebbe stata notizia da prima pagina. Ma non è stato un temporale a causare il blackout nella giornata di martedì: stando a quanto riferito da Hydroquebec, il monopolista che fornisce l’energia elettrica a tutta la provincia del Quebec, il problema è stato originato da un inconveniente ad una centrale a Niagara Falls in Ontario, che ha richiesto una “sospensione selettiva” dell’elettricità in alcuni quadranti della città. La durata prevista della sospensione era di circa 20 minuti, tuttavia, al momento di ripristinare il servizio, dei due cavi principali che alimentano il quadrante dell’Uniprix Stadium, uno era fuori uso a causa di manutenzione straordinaria, e l’altro è saltato appena è stata ripristinata la corrente. Per quale motivo sia stato scelto di togliere selettivamente l’energia elettrica ad un settore nel quale era in corso un torneo internazionale di tennis trasmesso via satellite in tutto il mondo non è dato sapere.

Come detto, l’evenienza qui è talmente comune che Hydroquebec ha un numero verde attivo 24 ore al giorno per informare sullo stato dei disservizi e sull’ora stimata di ripristino dell’elettricità. Basta però prendere le informazioni in maniera molto elastica: l’orario di ripristino è stato modificato diverse volte, di 20 minuti in 20 minuti, via via fino alle 17, quando è stato confermato che ci sarebbe voluta tutta la notte per riparare i cavi danneggiati. A quel punto quindi Tennis Canada ha provveduto a spostare di un’ora l’inizio della sessione serale, dalle 18 alle 19, in modo da dar tempo a Hydroquebec di far arrivare tre generatori portatili all’impianto in modo da far funzionare i riflettori. I camion verdi dei generatori sono giunti a destinazione poco prima delle 19, osannati dalla folla in attesa dei match come salvatori della Patria: non crediamo di aver mai visto, e forse mai più vedremo, generatori di corrente celebrati in maniera così festosa.

Uno dei generatori che ha illuminato la sessione serale

In tutto questo bailamme, ciò che ha continuato a funzionare in maniera più o meno normale sono stati i canali televisivi, i quali, alimentati dai propri generatori, hanno continuato a trasmettere le immagini di tabelloni spenti e microfoni muti, contribuendo ad incrinare l’immagine di Montreal agli occhi del mondo in un momento piuttosto delicato. La città infatti si appresta ad ospitare, a partire da questa settimana, il Campionato Mondiale di calcio femminile Under 20. Il presidentissimo FIFA Joseph Blatter è in Canada per l’occasione, e nel corso delle sue conferenze stampa ha nemmeno troppo velatamente confermato come questa manifestazione può essere considerata come un mini-test per mettere alla prova la candidatura del Canada ad ospitare i Mondiali del 2026. C’è da sperare che Blatter non sia un grande appassionato di tennis…

Durante il match di Eugenie Bouchard, i generatori hanno iniziato ad alimentare anche l’edificio principale, consentendo di rimettere in funzione i ristoranti ed i servizi accessori, così come la sala stampa supplementare dove i media hanno avuto la possibilità, per la prima volta in molte ore, di collegarsi ad Internet, controllare i risultati e ricaricare le loro apparecchiature elettroniche arrivate ormai allo stremo delle… batterie. Purtroppo però la sala stampa principale sul centrale è rimasta al buio, quindi si è dovuto decidere se assistere al match dal vivo sul campo senza energia elettrica, oppure guardarlo in televisione dalla sala stampa accessoria dentro l’edificio principale, ragion per cui molti hanno scelto di rientrare in albergo e finire il proprio lavoro da lì.

Mai scelta fu più azzeccata di quella del sottoscritto di “inaugurare” in questa sciagurata giornata la nuova batteria ausiliaria per il nostro telefono cellulare, che per lunghe ore nel pomeriggio e nella serata è stato l’unico contatto con il mondo esterno: mentre i telefonini di tutti i colleghi progressivamente abbandonavano i loro proprietari, noi siamo riusciti a twittare ed a ricevere email fino alla fine della giornata senza particolari problemi.

Come ha detto il Direttore del Torneo Eugene Lapierre, una giornata che avrebbe dovuto essere storica per il debutto da Top 10 di Genie Bouchard davanti al suo pubblico, rimarrà comunque negli annali come una giornata storica, ma per ma per motivi completamente differenti.

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