WTA Montreal interviste, Sharapova: "Non ho trovato ritmo"

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WTA Montreal interviste, Sharapova: “Non ho trovato ritmo”

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TENNIS WTA MONTREAL INTERVISTE – C. Suarez Navarro b. (4) M. Sharapova 6-2, 4-6, 6-2. Intervista a Maria Sharapova 

Come ti senti dopo questo match difficile?
E’ stato un match duro, la mia avversaria ha giocato un gran tennis e io non ho sempre trovato il mio ritmo. Mi sono sentita con la schiena al muro, non riuscivo ad avanzare e anche quando pensavo di giocare meglio non era mai abbastanza.

Sei riuscita ad identificare il problema al servizio?
Perché?

Sembrava che non riuscissi a trovare il ritmo e così ci sono stati numerosi break, sembrava quasi come l’altro giorno.
Credo anche io sia un po’ una questione di ritmo o magari anche le condizioni. Non sentivo la giusta attitudine. Non riuscivo a trovare le giuste percentuali con la prima e questo rende più difficile giocare una buona seconda. Comunque il problema non era solo il servizio, sbagliavo anche troppi colpi da fondo; errori che in risposta non avrei dovuto commettere. Più che una singola difficoltà, era una somma di fattori.

Con tutti quegli errori, pensi che fosse giusto cercare di forzare i colpi?
Più che altro lei copriva molto bene il campo, in lungo e in largo. Riusciva a restare dietro la linea di fondo tirando indietro tutto e non sono riuscita a trovare una soluzione.

Credi che sarebbe andata meglio se non ci fosse stata la seconda interruzione per pioggia? Ti ha infastidita?
In tutta onestà, non sono il tipo di giocatrice che pensa a “cosa sarebbe successo se…”, bisogna sempre affrontare ciò che è reale, concreto.

Condizioni difficili e due interruzioni per pioggia. Considerando che tu non hai così tanti match sulle gambe come ne ha lei, quando a questo punto della stagione invece eri abituata ad aver giocato molto di più… credi che tutto ciò abbia danneggiato te o lei?
In che senso?

Credi che le due interruzioni per pioggia ti abbiano sfavorita perché non hai giocato tante partite?
Onestamente credo di essere nel circuito da un po’ e so cosa va fatto in queste situazioni, in caso di interruzioni o altro. Fa parte del gioco e non mi ha mai disturbata. Se l’attesa fosse stata di trenta minuti avrebbero rimandato il match al giorno successivo, devi solo essere pronta mentalmente.

Credi che la stagione sul duro sia una preparazione? Per migliorare di giorno in giorno arrivando all’apice della forma per l’US Open magari? I giocatori fanno questo tipo di considerazioni?
Assolutamente sì. Se io dopo questo match avessi detto che era stata una grande partita, avevo dato tutto e avessi perso dopo aver fatto del mio meglio… tutto ciò sarebbe stato veramente deludente. Sento di aver molto lavoro da fare e c’è ancora tempo. L’obiettivo è certamente New York e non solo per me.

Ti vedremo ancora a Montreal?
Ah sicuro, amo questo posto! Mi spiace solo poterci passare solo così poco tempo. Ma ho un’altra possibilità per ritornare! (ride)

Il pubblico sembrava tifare te, dopo una lunga standing ovation. Sembrava comunque che gli spettatori volessero ringraziarti per aver partecipato e al tempo stesso sembrava volessero apprezzare il gioco della tua avversaria.
E’ sempre una bellissima sensazione sentire il calore del pubblico già all’inizio del torneo. Significa tantissimo, perché molti biglietti sono venduti per le semi e la finale. Quando vedi le persone seguire il torneo fin dai primi turni capisci che sono veramente appassionati, veri tifosi del tennis; ripeto è molto significativo.

Hai parlato di alcuni aspetti sui quali lavorare in vista dell’Us Open. Dove credi che sia necessario migliorare per i prossimi appuntamenti?
A questo livello, sono sempre alcune piccole cose… non devo riprogrammare tutto, ma solo fare degli aggiustamenti che mi permettano di cambiare risultati come quello di oggi ad esempio. Il duro lavoro mi aspetta!

 

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