Cincinnati interviste, Djokovic: "Non mi piace giocare male, ma conta aver vinto"

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Cincinnati interviste, Djokovic: “Non mi piace giocare male, ma conta aver vinto”

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TENNIS ATP CINCINNATI – Incontro di primo turno: N. Djokovic b. G. Simon 6-3, 4-6, 6-4. Intervista a Novak Djokovic

Complimenti per la vittoria. Gilles ha totalizzato cinque game consecutivi ad un certo punto, tra la fine del secondo set e l’inizio del terzo. Qual era il problema in quel momento?
Semplicemente non sono stato in grado di colpire la palla come avevo fatto per un set e mezzo. Penso che lui sia un giocatore difficile da affrontare, molto solido da entrambi i lati da fondocampo. Non commette molti errori gratuiti e non concede punti facili.
I suoi movimenti laterali dietro la linea di fondo sono molto buoni. E’ un giocatore che ti fa giocare sempre un colpo in più. Quindi ho cercato di variare, di cambiare il ritmo, di cercare l’angolo giusto. Funzionava tutto abbastanza bene, e poi ho iniziato a commettere errori non forzati e lui ha iniziato a dominare gli scambi. Questo è quello che è successo.

Dal tuo viso hai lasciato trasparire diversi sguardi irritati nel corso del match. Mi chiedo se ti fa sentire bene aver ottenuto questa vittoria anche senza aver giocato così bene? Quali erano le tue sensazioni in campo?
Non mi piace giocare male. Non mi piace sbagliare tanto da fondocampo. E’ frustrante per me.
Ma sono riuscito a vincere alla fine, e questo è quel che conta. Ho parlato con il mio team prima del match per cercare d’entrare in campo con la mentalità giusta e con la necessaria intensità agonistica.
Credo di aver fatto bene per buona parte del match. La fine del secondo, l’inizio del terzo non sono stati fantastici. Ma cerco di prendere gli aspetti positivi da tutti i match. So che non sto giocando ancora al livello che vorrei, ma sto continuando a spingere.
Ogni giorno è una nuova sfida per cercare di migliorare il proprio gioco domani e dopo domani, e speriamo di riuscirci.

Nell’intervista rilasciata in campo hai detto che non ti sei sentito a tuo agio in campo. Colpa delle condizioni o del tuo gioco o una combinazione delle due?
Beh, una combinazione. Le condizioni erano le stesse per entrambi. La verità è che erano abbastanza strane. Faceva freddo. Ha iniziato a piovere un po’. C’era tanto vento. Non era semplice giocare, specialmente quando giochi contro uno come Simon che ti manda ogni palla indietro e ti fa giocare.
A volte senti di non essere in grado di sfruttare le circostanze in cui accorcia i colpi, e ho perso il mio gioco di piedi e steccato alcuni colpi.
Sai, è facile perdere fiducia nei tuoi colpi. Ecco perché per una parte del match mi sono irritato un po’, ma sono riuscito a riprendermi.

Quanto è facile per te concentrarti sul tennis in questo momento rispetto ad altre volte?
Il tennis è una grande parte della mia vita. Mi piace lo sport. Amo questo sport. Mi piace competere, viaggiare, stare con le persone che si prendono cura di me, che sacrificano la loro vita e la maggior parte del loro tempo per essere qui con me. E’ una cosa che non do per scontata.
Capisco che molte persone non sono fortunate come me che faccio quello che amo fare. Essere in cima a tutti in questo sport è piuttosto notevole, quindi cerco sempre di ricordare questo a me stesso.
Grandi cose sono successe nella mia vita recentemente. Mi sono sposato e presto diventerò padre, sicuramente questi sono i momenti gioiosi nella vita di una persona.
Queste ovviamente saranno le priorità nella mia vita. Ma finché avrò passione per questo sport, andrò avanti e continuerò ad allenarmi e a lavorare sperando di poter vincere molti altri grandi titoli e di restare numero 1 del mondo.

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