ATP Cincinnati: 80 volte Roger Federer

ATP

ATP Cincinnati: 80 volte Roger Federer

Pubblicato

il

 

TENNIS – Nella finale del settimo Masters 1000 della stagione in Ohio, il fuoriclasse svizzero piega in 3 set uno strenuo David Ferrer dopo un blackout nel secondo set, perso 6-1. E’ il suo 80° titolo della carriera, il sesto a Cincinnati e il 22° Masters 1000.

Roger Federer probabilmente era fiducioso di poter battere David Ferrer per la sedicesima volta in altrettante sfide ma non poteva immaginare sicuramente lo strano andamento che l’incontro avrebbe avuto. Il campione svizzero conquista per la sesta volta il titolo a Cincinnati nel settimo Masters 1000 della stagione, piegando la consueta generosa resistenza dello spagnolo chiudendo 6-3 1-6 6-2 dopo 1h42. Si tratta del suo titolo N.80 in carriera e il 22° a livello Masters 1000.

L’andamento del match è stato lineare fino al 4-3 Federer nel primo set poiché fino a quel punto nessuno dei due finalisti aveva concesso granché al servizio. Nell’ottavo gioco arriva la prima svolta del match quando Ferrer regala il break al suo avversario con 3 errori gratuiti di cui due doppi falli consentendo all’elvetico di andare a servire per il set sul 5-3. Lo spagnolo si inventa tre punti fantastici tra cui un recupero difensivo vincente e un passante complicatissimo per portarsi 0-40 ma Federer recupera e salva poi una quarta palla break prima di chiudere il set alla prima occasione

Nel primo gioco del secondo set, Federer sembra poter dare subito la spallata decisiva ma stavolta è Ferrer a salvare 4 break points prima di tenere la battuta in un game durato più di 8 minuti. Nel game successivo l’iberico si porta ancora 0-40 in risposta e viene ancora recuperato, ma questa volta riesce a portare a casa il game ai vantaggi. Da qui in avanti lo svizzero spegne completamente la luce subendo un parziale di 15 punti a 4 commettendo nel set ben 16 errori gratuiti, dopo che ne aveva commessi solo cinque nel primo.
Lo svizzero si ritrova incredibilmente sotto 0-5, 30-40 al servizio prima di salvare almeno il sesto game ai vantaggi. Ferrer annulla una palla del 5-2 e chiude il set con uno splendido rovescio lungolinea.

Federer riordina le idee prima dell’inizio del set decisivo e il suo rendimento al servizio si trasforma completamente: servirà l’84% di prime cedendo solo un punto su 16. Ferrer riesce a reggere al servizio solo nel suo primo turno di servizio ma poi comincia a concedere troppi punti alla battuta e Federer sul 2-1 si procura due palle break; dopo aver sciupato la prima, conduce uno scambio magistrale che chiude con una smorzata vincente che spinge anche Stefan Edberg ad alzarsi in piedi. Ormai i suoi turni di servizio volano via e Ferrer, che  si era salvato nel sesto game annullando tre palle break, cede di nuovo il servizio sul 5-2 Federer, quando il suo rovescio, giudicato buono dal giudice di sedia, viene confermato appena lungo da Hawk-Eye.

Federer festeggia con allegria quasi fanciullesca il suo primo titolo Masters 1000 in due anni, dopo che quest’anno aveva già perso tre finali a questo livello. “A inizio settimana non ero sicuro di giocare perché ero stanco dopo Toronto, ma poi Martedì in allenamento ho sentito che recuperavo in fretta e ci ho provato, credo sia stata dura anche per David all’inizio del torneo, ma poi ci siamo ritrovati in finale!” ha rivelato lo svizzero.

Al di là del momento di blackout dello svizzero la partita è stata giocata su livelli più che buoni per larghi tratti: entrambi chiudono infatti con saldo positivo tra vincenti ed errori gratuiti, Ferrer 29/24 e Federer 32/28. Dei 28 errori, come detto, ben 16 sono arrivati nel suo sciagurato secondo set.

Ferrer, visibilmente deluso per il risultato, dopo che l’inerzia del match sembrava a suo favore, ha confermato la sua grande sportività con un caloroso saluto allo svizzero a fine partita, scherzando poi sul suo bilancio con lui. Lo batterò nel Senior Tour” ha detto con grande ironia durante la cerimonia di premiazione. L’iberico  ha certamente pagato le sue incertezze sulla seconda palla di servizio da cui ha ottenuto solo il 41% dei punti.

Per il sei volte campione di Cincinnati invece è il coronamento di una stagione solidissima che a questo punto lo propone in prima fila come possibile vincitore dello US Open che scatta tra una settimana, anche perché i suoi principali rivali non sembrano proprio al massimo della condizione. La Cura Edberg pare continuare a funzionare e anche le 32 discese a rete di questa finale, raccontano di un giocatore mai come oggi a “tutto campo”.

Stats Cincinnati Final 2014

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement