All'US Open è nata una stella: CiCi Bellis è un vero fenomeno

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All’US Open è nata una stella: CiCi Bellis è un vero fenomeno

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TENNIS US OPEN – Una ragazzina di san Francisco di 15 anni, appena n.1208 del mondo, rimonta la Cibulkova, n.12 del seeding e finalista in Australia, da 1-3 nel terzo. Una personalità incredibile. L’intervista a lei e al padre

New York _ Un fenomeno. Magari non il primo che si sia affacciato sull’orizzonte tennistico per cbi ricorda Jennifer Capriati vincere a 16 anni le Olimpiadi di Barcellona battendo Steffi Graf, Martina Hingis vincere i primi Slam alla stessa età, Monica Seles e Arancia Sanchez qualche mese dopo, ma anche questa ragazzina californiana di San Francisco, CiCi Bellis, 15 anni, n.1208 del mondo – avete letto bene – è di sicuro un fenomeno. Il personaggio del giorno dopo che ha eliminato (61 46 64 sul campo n.6 davanti ad una folla strabocchevole che ha resistito ad un caldo terrificante pur di assistere al suo trionfo, in piena sindrome “C’ero anch’io”) al primo turno dell’US Open Dominika Cibulkova, la slovacca finalista a gennaio dell’Australian Open (dopo aver battuto Sharapova, Halep e Radwanska) nonché la favorita n.12 del torneo.

Il campo 6 non era coperto dalla tv, ma quando la bambina prodigio ha vinto il primo set la ESPN ha mandato un cameraman con una telecamera volante per coprire l’evento. La cosa mi ha ricordato quando all’US open, trasmesso da Tele+, Cristiano Caratti battè Derrick Rostagno su un campo senza tv. Fui spedito da Tommasi e Clerici su quel campo, da dove effettuavo dei collegamenti con Rino e Gianni che mi davano la linea annunciando: “E ora andiamo dal nostro inviato all’Avana per scoprire cosa sta facendo Caratti Kid contro Rostagno, un nome che gli americani devono imparare a pronunciare come lasagna!”.

Personaggio di un giorno, la piccola CiCi, nel quale l’altra speranza americana, la Townsend, ha dimostrato di essere ancora lontanuccia da Serena Williams che l’ha battuta facilmente.

Mi sa che il futuro del tennis americano sia più…CiCi.

CiCi, un nick name nato dall’ abbinamento delle due iniziali, del primo nome e del “middle name”, Caterina e Cartan. Nata nell’aprile del ’99, è la ragazzina più giovane ad aver vinto un match allo US Open dal ’96 (Anna Kournikova: ve la ricordate?) e la più giovane americana dall’86 (Mary Joe Fernandez). CiCi giocherà il secondo turno contro la n.48 Wta, la kazaka Zarina Diyas e non mi stupirebbe per nulla che battesse anche lei.

Da giorni e giorni l’amico fotografo Luigi Serra mi faceva una testa come un pallone sulle straordinarie qualità di questa ragazzina che, già finalista nell’Orange Bowl under 12 tre anni fa e subito “sponsorizzata” Nike, era peraltro già conosciuta in Italia per aver vinto il trofeo Bonfiglio dove aveva battuto l’australiana Baines.

Nemmeno il terremoto che ha colpito l’altro giorno Napa Valley e la zona di San Francisco dove abita sembra aver distratto quest’enfant-prodige che a 3 anni già impugnava la racchetta e che a 9 dimostrava una tale volontà di “sfondare” nel tennis da riuscire a persuadere i genitori a farla studiare per corrispondenza, via internet.

Sua madre Lori aveva giocato benino a tennis, suo padre Gordon, ricco signore socio di un “equity fund”, invece no.

Mamma soffre troppo e non guarda i match della figlia, né dal vivo, né in tv. Papà, che però ragguaglia la moglie alla fine di ogni set (“Eravamo preoccupati che CiCi prendesse 6-0 6-0, evitarlo era il nostro primo obiettivo, e quando le ho detto che CiCi aveva vinto il primo set Lori non ci voleva credere!”), può seguire le partite della figlia ad una sola condizione, imposta da CiCi: “Che io non faccia il minimo segno o gesto, smorfia o sorriso. Una tortura. Non posso sospirare e tantomeno dire niente perchè la distraggo. Devo stare seduto come una sfinge e soltanto sorridere e pregare…lei è capace di sentirmi se sospiro anche in mezzo al pubblico, quindi mi è vietato farlo!

Avreste dovuto vedere con quale disinvoltura la piccola CiCi – appena qualche centimetro più alta di “Cipollina” Cibulkova al momento, crescerà ancora ma il padre non arriva al metro e 75 – ha risposto a …4 pagine di domande di cento giornalisti accorsi alla sua conferenza stampa.

Come una veterana. Le enfant-prodiges che ho citato sopra al suo cospetto erano… balbuzienti. Se non potete leggere le sue risposte in inglese, che potete trovare nella home inglese e forse pure su questa italiana se la redazione provvede, conto di farvi avere presto una traduzione che consentirà di capire quanto CiCi sia sveglia, pronta ed intelligente.

Dotata di un dritto già molto efficace nonostante un “fisichino” ancora da bambini, CiCi è la n.2 del mondo junior, dietro la serba Ivana Jorovic. E il suo approccio psicologico al match d’esordio all’US Open era chiarissimo: “Credere di poter vincere era la prima cosa che dovevo avere in testa. Il mio coach me lo ha detto prima del match: se giochi bene puoi vincere se ci credi. Se non ci credi c’è una sola opzione. Se ci credi le opzioni sono due: puoi crederci e perdere oppure crederci e vincere. Ma se non ci credi perderai comunque”.

Beh avresti dovuto sentire con quale scilinguagnolo, senza la minima esitazione, per nulla intimidita davanti a tanti vecchioni come me, questa ragazzina ha pronunciato d’un fiato tutto quel concetto.

Se penso alle titubanze di Camila Giorgi, alle difficoltà di tante tantissime tenniste (italiane e non) che ho incontrato in 1000 conferenze stampa, beh non posso che restare ammirato di fronte alla personalità di questa Bellis.

Ho sperato, avendo avuto una compagna di classe romana che si chiamava De Bellis, che CiCi avesse origini italiane – come abbiamo pescato una Giorgi in Argentina…(pur se nata in Italia) – ma il papà non mi ha dato speranze: “Siamo di quinta generazione negli USA, le origini sono ceche o austriache”.

Anche i genitori Bellis hanno le idee chiare: CiCi non vuole rinunciare al suo status di “dilettante”, quindi non toccherà i 60420 dollari che spettano a chi passa il primo turno all’US open: “Voglio restare ‘amateur’ per tenermi aperta la strada verso l’università, in caso succeda che io mi infortuni o qualche altra cosa”.

Negli USA non si può fare attività sportiva inter-colleges se si passa professionisti. “Mi piacerebbe diventare professionista un giorno, ma non ancora. Per ora voglio concentrarmi solo sul tennis” ha spiegato la ragazzina che i genitori hanno dovuto tenere a freno perchè voleva allenarsi ogni giorno “ e allora l’abbiamo costretta a prendersi un giorno di riposo senza tennis almeno ogni due settimane”.

Figlia unica, adora twittare per comunicare con l’esterno, ma quando le hanno chiesto se fosse vero che era una fan di Justin Bieber, ha risposto decisa: “Beh sì, mi piaceva…ma quando ero più giovane, qualche anno fa”.

Capito? Così parla una quindicenne. Già matura, già prende le distanze da passioncelle che evidentemente considera troppo infantili (Eugenie Bouchard invece…).

Nel tennis il suo idolo è una delle tenniste più serie, tranquille, per bene, simpatiche e gentili che io abbia mai conosciuto, Kim Clijsters.

E’ sempre stata la mia tennista prediletta fino a che si è ritirata e…il suo modo di stare in campo e fuori, il fatto che aveva bambini, che era tornata a giocare e che vinse l’US Open, pazzesco!” ha risposto prima di accennare al suo primo match visto in tv dalla sua casa nel nord della California: “Lo giocava Maria Sharapova…ma non ricordo contro chi, avevo 7 anni”.

Ma fino a 10 anni CiCi non era ancora certa se scegliere il calcio, sì il calcio, oppure il tennis. Le ho chiesto se oggi legge qualche libro oppure se guarda i cartoni animati (domanda seguita da risate in sala stampa) e lei, senza scomporsi: “Mi piace passare del tempo con gli amici, andare al cinema…Ogni genere di film”.

Mmm, secondo me qualche cartone animato lo guarda ancora. Per adesso, intanto, ha già deciso che comunque vada questa settimana, la prossima giocherà il torneo junior. “Oggi non avre mai pensato che avrei vinto”. Forse soprattutto dopo che era indietro 3-1 nel terzo set.

Non mi aspettavo che questa ragazzina riuscisse a giocare un tennis così aggressivo” ha commentato una delusissima Cibulkova.

La Bellis ha potuto esordire nell’US open grazie ad una wild card assegnatale per aver vinto i campionati americani under 18, lei quindicenne come lo era stata anche Lindsay Davenport nel 1991. Fra i maschi il titolo era andato a Noah Rubin, 18 anni, e anche lui in tabellone all’US Open.

Dopo CiCi Bellis la tennista più giovane in tabellone è Belinda Bencic, 17 anni. Nessuna giocatrice aveva partecipato così giovane ad uno Sam dal 2005 (Cornet al Roland Garros).

Prima di ieri la miglior classificata incontrata da CiCi era stata la svedese Sofia Arvidssion n.123.

Leggi l’intervista del dopo partita a CiCi Bellis

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