Casey Dellacqua: la serenità di essere madre

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Casey Dellacqua: la serenità di essere madre

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TENNIS-L’australiana, numero 29 del seeding, affronta oggi Flavia Pennetta per un posto ai quarti di finale. Il tennis però, per lei non è la priorità da quando il figlio Blake e la compagna Amanda fanno parte della sua vita.

 

“Lunedì scenderò in campo serena e convinta che se gioco come so, posso essere pericolosa per tutte”. Queste le parole di Casey Dellacqua che, con la vittoria sulla Pliskova, ha già raggiunto il miglior risultato in carriera a Flushing Meadows. D’altro canto per lei, questo 2014 in singolare ha avuto più di qualche luce, con, tra gli altri, un altro quarto turno in Australia, un quarto di finale ad Indian Wells e una semifinale sull’erba di Birmingham.

Le parole della numero 32 al mondo, in conferenza stampa dopo la vittoria di terzo turno, sono parole intrise di serenità e gioia di vivere, dettate dalla presenza nella sua vita della compagna Amanda e del figlio Blake Benjamin (partorito proprio dalla compagna). Caso vuole che la ventinovenne, dopo il coming out, datato Agosto 2013 e la nascita del bambino, abbia tratto importanti benefici anche dal punto di vista della classifica, scalando all’incirca 150 posizioni nel giro di un anno: “Se mai dovessi dimenticarmi del tennis e dei miei risultati, con la mia famiglia e Blake non ho nulla di cui preoccuparmi” assicura raggiante la dolce Casey, non l’unica nel femminile, a dichiarare la propria omosessualità, peraltro con estrema naturalezza e positività.
L’australiana pur essendo esplosa nel 2008 agli Australian Open, grazie ad un incredibile vittoria sulla numero uno del mondo Amelie Mauresmo, ha stentato, almeno in singolare negli anni a seguire, non essendo riuscita tutt’ora ad ottenere un titolo Wta. E’ il doppio però, che annualmente regala a Casey i migliori risultati: la prossima avversaria di Flavia vanta infatti un successo in doppio misto, nel 2011 al Roland Garros (in coppia con Scott Lipsky) e 4 finali nei tornei del Grande Slam in doppio femminile, una nel 2008 e 3 nel 2013, entrando tra l’altro in top ten nel 2009. 
Di certo la bilancia, così come le aspettative da parte degli addetti ai lavori pendono maggiormente sul capo della Pennetta, a mò di spada di Damocle, ma la testa di Casey, sgombra di pensieri e pressioni, non è assolutamente da sottovalutare, se è vero, come qualche illustre addetto ai lavori giustamente afferma, che “tennis is a mental game”. La nostra Flavia d’altro canto gioca bene ed è in un buon periodo di forma. Per fermare la sua avversaria dovrà essere in grado di leggere in anticipo le sue traiettorie ed abbattere il muro difensivo che la Dellacqua spesso erge e che per larghi tratti del match precedente, ha mandato in crisi la Pliskova.
“Consistently consistent” il motto di Casey, consistenza e continuità innanzitutto, per raggiungere un quarto di finale da sogno (non per noi italiani ovviamente), un quarto di finale da raccontare, un quarto di finale che un giorno renderebbe orgoglioso il figlioletto Blake. Al campo l’ardua sentenza!
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