Pennetta d'acciaio è nei quarti ed ora c’è Serena(Martucci), Spettacolo Pennetta: e ora c'è Serena (Zanni), Us Open, Pennetta ai quarti ora sfida la montagna Williams (Perrone), Anche la Pennetta ai quarti Negli Us Open è Little Italy (Semeraro)

Rassegna stampa

Pennetta d’acciaio è nei quarti ed ora c’è Serena(Martucci), Spettacolo Pennetta: e ora c’è Serena (Zanni), Us Open, Pennetta ai quarti ora sfida la montagna Williams (Perrone), Anche la Pennetta ai quarti Negli Us Open è Little Italy (Semeraro)

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Rubrica a cura di Daniele Flavi

 

Pennetta d’acciaio è nei quarti ed ora c’è Serena

 

Vincenzo Martucci, la gazzetta dello sport del 2.09.2014

 

«I nervi fanno brutti scherzi, hai visto quant’ero tesa all’inizio?». Flavia Pennetta ha appena piantato la seconda bandierina italiana nei quarti degli Us Open, per il terzo anno consecutivo. raggiungendo Sara Errani, e garantendo il record per nazioni alla nostra piccola Italia. Gronda sudore, la 32enne di Brindisi, ha tutto il completino pregno dell’umidità di Flushing Meadows, ma è felice: con questo, sono tre quarti di finale agli Us Open, più la semifinale di 12 mesi fa. Togliendosi dalla strada Casey Dallacqua, come vuole il pronostico, guardando alla classifica (numero 12 del mondo lei, 32 la mancina australiana) e all’esperienza, ha ringraziato il destino per il bel tabellone, dando un altro calcio alla paura che altre volte l’ha frenata: «Ora me la godo di più, quando sei giovane vuoi fin troppo le cose, e ti metti ancor più pressione, poi vedi le cose in modo diverso. Il tennis è importante, ma anche la vita e la famiglia. E trovi un buon equilibrio per tutto». Il servizio è importante, certo: «Nel secondo set è andato meglio e, quando ne ho avuto bisogno, ha risolto». I colpi da fondo pure, come la necessità di evitare la diagonale del suo dritto contro il rovescio dell’avversaria. Ma molti sono gli aiuti dell’australiana (35 errori gratuiti) che, nel primo set, recupera due volte il break, ma se lo fa riprendere una terza volta. E poi s’eclissa senza più reagire: «Ho sofferto il vento, il campo grande, il rovescio di Flavia che è uno dei migliori del mondo e il suo dritto con tanta varietà. Troppo». Ma, sinceramente Flavia non incanta: «Sicuramente colpivo la palla più pulita un anno fa, avevo colpi più fluidi, ma è anche vero che non avevo niente da perdere e tutto quello che arrivava era un di più. Quest’anno è completamente diverso, e per essere qui, oggi, nei quarti, ci avrei messo la firma». I1 dritto rimane un punto interrogativo: «Solo la Schiavone (Francesca Schiavone) quando stecca fa dei lob perfetti, sulla riga, a me la palla va via. Col dritto, purtroppo, è sempre la stessa sinfonia, ma poco a poco sento che mi sciolgo, e miglioro». Anche se il suo vero segreto è l’amore. Per il suo Fabio Fognini, certo, ma soprattutto «per il tennis», e per questa incredibile città di New York: «Mi piace tanto, mi trasmette elettricità, quando non gioco, mi disconnetto dal tennis, e quindi mi piace giocar qui. C’è qualcosa nell’aria, non so cos’è, diverso. Appena ci metto piede sono felice» . Svolta New York le ha cambiato la vita: nel 2008, ha raggiunto per la prima volta i quarti Slam, nel 2009, in una magica «night session», ha fatto una bella figura contro Serena Williams, diventando la prima italiana di sempre ad entrare nelle «top ten», e l’anno scorso ha raggiunto il risultato più qualificante di sempre nei Majors, con le semifinali con Azarenka, rilanciando una carriera che, appena a Wimbledon, sembrava al tramonto. «Da 12 mesi fa ad oggi, contando anche il titolo a Indian Wells di marzo, mi darei un 10 e lode, è un finale di carriera ideale». Pretattica Aspettando la spallata di Serena, con la quale ha perso 5 volte su 5, perché Kaia Kanepi non riesce a farle il regalo che lei sperava: «Con Venus ci vinco e con Serena no perché è più potente e si muove meglio. E’ troppo forte. Non / vado in campo pensando di evitarmi il 6-0 6-0, altrimenti è la volta che lo prendo, spero di vincere, so che può sentire anche lei la tensione e se la porto a quel punto può regalarti qualcosina. Anche se a casa sua, dopo che ha già sbagliato quest’anno negli Slam, perdere le piace ancor di meno»…..

 

Spettacolo Pennetta: e ora c’è Serena

 

Roberto Zanni, il corriere dello sport del 2.09.2014

 

Frank Sinatra cantava “NewYork, NewYork,’ Flavia Pennetta il nome della metropoli americana adesso lo può ripetere cinque volte di seguito. Sono i quarti conquistati dal 2008 a oggi: nessun’altra tennista in questo lasso di tempo è riuscita a fare meglio dell’azzurra. Ieri lo “US Open number 5” l’ha centrato in due set, superando l’australiana Casey Dellacqua, 7-5 6-2 in 1 h20′ minuti, passando dal 4-5 della prima frazione al 4-0 della seconda, sette game di fila (con tre break) un’altra prova “made in Flavia’: «Ero nervosa all’inizio – ha poi detto – ma adesso sono felicissima». E quando in conferenza stampa, alla prima domanda, le è stato chiesto perchè proprio qui, a New York.. «Tutti mi chiedono la stessa cosa, eh? Tutti i giorni. Non lo so, mi piace giocare qui e forse è il perchè su questi «Mi piace giocare a New York, do sempre il meglio Appena arrivo qui mi sento felce» campi vado bene, ma non so cosa. Mi piace la città, quando arrivo a New York mi sento molto. A NewHaven (nel Connecticut, poco più di cento chilometri di distanza – ndr) non ho giocato bene e ho avuto brutti momenti in campo. Solo l’arrivare qui mi fa sentire molto più felice». New York uguale gioia, uguale successo e anche un bell’assegno: per ora 370.250 dollari. POSSO RIUSCIRCI. Ma la prossima tappa si chiama Serena: mai vinto contro l’americana finora. «Se devo fare qualcosa di differente? Non puoi inventare qualcosa, voglio dire, si deve andare in campo e giocare il proprio tennis il meglio che si può. Naturalmente lei è più forte di me, ma se ancora credo di poterla battere, forse se non ha una grande giornata, allora posso riuscirci. Se invece vado in campo soltanto per non perdere 6-0 6-0, è quello che poi succede. E io ci credo ancora, di poterla sconfiggere». L’ETA? CONTA… Trentadue anni Flavia e ieri c’erano anche i ventinove della Dellacqua, senza contare gli ormai quasi trentatrè di Serena, ma lei è fuori gara… «Credo che adesso a questa età – ha spiegato Flavia – si sfrutta tutto di più. Quando sei giovane, vuoi troppo tutto per riuscire a ottenerlo, così c’è tanta pressione. Ma quando hai qualche anno in più, si vedono le cose in maniera diversa. Il tennis è importante, ma la vita è importante come lo è la famiglia, così si comincia ad avere il giusto equilibrio, per tutto. Se mi sento un po’ vecchia? Si, lo sono…». SONO 5, NON 4. Ma non poi non lo è vecchia… E se è quinta volta in carriera che Flavia Pen-netta raggiunge i quarti agli US Open, il web-site dello Slam di New York gliene ha attribuiti soltanto quattro, ma dal 2008, prima volta, a oggi solo altre due giocatrici hanno raggiunto i quarti in cinque occasioni come Flavia: Serena Williams e Caroline Wozniacki, senza dimenticare che l’azzurra nel 2012 ha dovuto saltare l’appuntamento con Flushing Meadows. Quarti nel 2008, 2009, 2011 e quest’anno, con le semifinali di dodici mesi fa, solo nel 2010 si è fermata al terzo turno. Un cammino che appunto solo un paio di giocatrici nelle ultime sette edizioni degli US Open sono riuscite ad eguagliare. Una di queste, la “Number One” Serena Williams, sarà l’avversaria nei quarti di Flavia, come già era successo qui nel 2009….

 

Us Open, Pennetta ai quarti ora sfida la montagna Williams

 

Roberto Perrone, il corriere della sera del 2.09.2014

 

«Sono nervosa? Sempre». Donne a caccia di guai, ma mai allo sbando, comunque e sempre in compagnia. Le ragazze del tennis italiano non deludono ormai da anni. Più «invecchiano», meglio fanno. Lo dice Mats Wilander di Flavia Pennetta: «E molto più brava ora di qualche anno fa». Flavia, 32 anni, numero 12 del mondo (migliore delle nostre) e testa di serie numero ii, bella e combattiva malgrado il caldo e l’umidità appiccicosa di Flushing Meadows, raggiunge Sara Errani nei quarti di finale degli Us Open. Solo l’Italia ha due rappresentati tra le prime otto del tabellone femminile. E il terzo anno di fila che accade: nel 2012 assistemmo al derby Errani-Vinci (con vittoria di Sara), nel 2013 a quello Errani-Pennetta con la vittoria di Flavia che, conquistando la semifinale, ha ottenuto il miglior risultato nella storia dei suoi Slam e ha avviato un anno sociale 2013-2014 con i quarti a Melbourne e il successo a Indian Wells, uno dei grandi tornei appena al di sotto dei quattro Major. E la quinta volta che Flavia Permetta si qualifica per i quarti agli Us Open, segnale evidente di predilezione per questi campi, afosi ma congeniali al suo gioco. L’ha fatto superando, al termine di una partita non bellissima ma comunque sempre tenuta in pugno, l’australiana Casey Dellacqua, numero 32 del mondo per 7-5, 6-2 in un’ora e 20′. «Ho cercato di giocare il mio tennis ma non ci sono riuscita. Ero tesa, però la mia avversaria lo era ancora di più. Dovevo vincere e ci sono riuscita. Meglio il servizio, soprattutto nei momenti delicati, bene il rovescio, ma con il diritto devo avere un rapporto migliore». Match combattuto fino al 5-4 del primo set, quando Flavia allunga e con sette giochi di fila mette la vittoria al sicuro (7-5, 4-o). Domani, mentre Sara Errani affronterà la ex numero i Caroline Wozniaclti che ha dato lo sfratto a Maria Sharapova, Flavia avrà la montagna Serena Williams (doppio 6-3 all’estone Kaia Kanepi) da scalare. «Serena vince di potenza, è superiore da un punto di vista fisico. Però, se va in tensione, può regalare qualcosa. Portarcela, è questo il problema, non è per niente semplice». Nel 2014 la campagna negli Slam di Sereno-na(come Federer ne ha chiusi nella vetrinetta 17) è stata finora fallimentare. «Qui gioca a casa sua, davanti al suo pubblico. E il suo torneo. Però nel tennis può accadere di tutto. Nessuna partita è già persa in partenza». Tanto più che, avendo avuto sempre la peggio con Serena nei cinque precedenti, l’ultimo recentemente a Cincinnati (doppio 6-2), Flavia potrebbe contare sulla cosiddetta vendetta dei grandi numeri. La numero 1 d’Italia è ancora in gara anche nel doppio dove fa coppia con Martina Hingis, una carriera bruciata quando la sua giovinezza neanche era cominciata. Il contrario di Flavia hr: sta meravigliosamente allungando la sua.

 

Anche la Pennetta ai quarti Negli Us Open è Little Italy

 

Stefano Semeraro, la stampa del 2.09.2014

 

Il caldo, il vento, l’umidità da tropico che negli ultimi giorni ha trasformato New York in un bagno turco. La tensione. Tra Flavia Pennetta e i quarti degli Us Open, Casey Dellacqua – 29enne buona doppista australiana, discendente da paisà e famosa per essere da un anno la prima mamma gay del circuito – non era in fondo la barriera più difficile da superare. E infatti appena sciolto un po’ il nervosismo Flavia ha chiuso senza troppi problemi la pratica Casey, 7-5 6-2, raggiungendo Sara Errani nei quarti dello Slam americano. Per il 39 anno consecutivo dunque ci saranno due azzurre fra le migliori 8 a Flushing Meadows, la Little Italy delle racchette, il nostro quartierino in riva all’Hudson. Nel 2012 il derby del cuore tra Errani e Vinci spinse Sara in semifinale, dritta nelle fauci di Serena Williams, l’anno scorso fu Flavia a spuntarla in un quarto all italian con la romagnola, guadagnandosi la prima semifinale Slam della carriera, persa poi contro Vika Azarenka. Stavolta il derby potrebbe arrivare solo in (male visto che Flavia e Sara sono piazzate ai due estremi opposti del tabellone: meglio mettere la sordina ai sogni e badare a un presente comunque ghiottissimo. «Oggi giocare era davvero difficile – ha detto Flavia, il bel volto imperlato di sudore alla fine di un match bruttino e nervoso -. Per fortuna il servizio ha iniziato a funzionare meglio nel secondo set, nel primo ero un po’ tesa». A 32 anni la Penna può già ammirare l’ennesima splendida stagione: 19 successo in un Premier Wta, a Indian Wells, il n. 12 nel ranking, ora il quarto newyorchese, 5á volta in carriera. L’America Flavia l’ha trovata al posto giusto. «Mi piace giocare qui, il pubblico è fantastico. Io sono maturata, gioco con più tranquillità, e i viaggi, star lontano da casa, ancora non mi pesano troppo». La vita da globe-trotter non pesa neppure alla Errani, che dopo aver liquidato Venus Williams si è liberata di un’altra ultratrentenne dalla palla pesante, la ex ragazza interrotta Mirjana Lucic, domata in 3 set. «Alla fine ho sentito un po’ la stanchezza – ha ammesso la Formichina Atomica, raro esempio di tennista pensante in un tennis sempre più muscolato e frenetico -. Nell’ultimo mese qui in Usa non avevo giocato benissimo (l9 turno a Montreal e New Haven, 29 a Cincinnati, ndr). Avevo bisogno di qualche match per trovare il ritmo». Oggi nei quarti non si troverà davanti come era previsto Maria Sharapova, ma Carotane Wozniacki, ex n.1 del mondo, finalista qui a 19 anni, che pare rinata dopo il fidanzamento malamente rotto col n. 1 del golf Rory McDroy, e che a New York si allena anche per correre la maratona. Sarà un match tra due “muri” di spessore simile e materiale diverso, Sara più agile, Caro più potente. La Pennet-ta troverà invece Serena Williams, con la quale ha perso 5 volte su 5. «Serena vince di potenza, è troppo più forte fisicamente. Quando va in tensione ti può regalare qualcosa, ma ce la devi portare». Osso durissimo, ma a Little Italy c’è voglia di costruire altri sogni, altre stanze. Federer da record Oggi Errani-Wozniacki II temporale che ha investito New York domenica ha fatto bene a Roger Federer, trasformatosi in un tornado nella prosecuzione del match contro Granollers dopo l’interruzione (4-6 6-1 6-1 6-1). Per il n.3 del mondo l’ottavo di oggi contro l’altro spagnolo Bautista-Agut sarà l’incontro numero 1200 in carriera: e gli mancano solo 25 successi per arrivare a quota 1000 vittorie da professionista. Nel femminile continua a stupire la 17enne svizzera Belinda Ben-cic, che battendo l’ex n.1 Jelena Jankovic è diventata la più giovane ad approdare nei quarti degli Us Open dai tempi della sua consigliera Martina Hingis. Oggi nei quarti di finale Sara Errani affronta Caroline Wozniacki (dalle 17 Eurosport) e punta alle semifinali, centrate due anni fa.

 

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