US Open interviste, Murray: "Non sono lontano dal mio miglior tennis!"

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US Open interviste, Murray: “Non sono lontano dal mio miglior tennis!”

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TENNIS US OPEN – Ottavi di finale, Andy Murray batte Jo Wilfried Tsonga 7-5 7-5 6-4. Traduzione di Matteo Sasso

Pensi che la tua forma stia migliorando con l’avanzare del torneo? Senti che stia tornando?

Beh, si. Oggi è stato un buon match, ma a essere onesti non lo puoi mai sapere. Sento che sto giocando bene. Dovrò giocare estremamente bene il prossimo turno se voglio proseguire il mio torneo. Non puoi mai sapere cosa può accadere in un paio di giorni. Una settimana fa non stavo molto bene. Ovviamente dopo il primo turno ero molto preoccupato, e ora una settimana dopo sono qui ai quarti. Tanto può cambiare in pochi giorni.

Quanto ne avevi bisogno di questa vittoria oggi contro un tennista come jo?

Per cosa?

Sai, per la tua fiducia e per andare avanti. Non hai avuto molte grande vittorie nell’ultimo anno

Si, certamente le vittorie accrescono la fiducia. Voglio dire, ho giocato contro molti buoni tennisti quest’anno e ho perso qualche partita ravvicinata. Quanto è grande questa? Veramente non lo so. Non ci ho pensato molto. Ma si, cercherò di prendere la fiducia che ho guadagnato da questa vittoria e usarla nel prossimo turno, e se tutto va bene fare un altro buon match.

Nel primo set è sembrato che tu abbia avuto poco  successo nel dare fastidio al suo rovescio, proponendogli alcuni slice bassi, e alcuni pallonetti. Tutto questo è sembrato fallire. C’era stata una ragione particolare?

Si. Tu fai accorgimenti durante la partita e fai il massimo, e pensi a delle tattiche per vincere il match. Lo potrei spiegare più dettagliatamente se vuoi (sorride), ma in sostanza se tu – se io colpissi 100 palline di fila con il rovescio, tu probabilmente inizieresti ad anticiparmi e cominceresti a muoverti in quel lato un po’ prima, in questa maniera si creerebbe più spazio nel campo aperto e nel lato del diritto. Penso che questo fosse il motivo. Nel lato del diritto è sembrato esserci più spazio dopo l’inizio della partita. In qualche punto nel secondo set l’ho sorpreso con un grande diritto incrociato vincente, e quella era la ragione per cui è cambiata un po’ la partita.

Tu hai dichiarato prima dell’inizio del torneo di aver pensato di giocare abbastanza bene ma non sei riuscito a chiudere le partite. Oggi ti sei sentito come in quelle partite che recentemente hai perso?

Non lo so. Ad essere onesti beh, non lo so. Voglio dire, come dissi all’inizio della settimana, non ho chiuso quelle partite, sia che fossero contro Jo oppure no. Tu sai, è successo alcune volte quest’anno, ma ho anche vinto alcune partite.

Non era come ogni volta che sono entrato in campo che non potevo chiudere una partita. E’ accaduto di volta in volta- e troppo spesso quest’anno- perciò è stato bello vincere una partita senza stress.

Nel finale della partita sei sembrato un po’ in flessione. Ti sei toccato la schiena e ti sei sdraiato. Che problema era?

Ho avuto un piccolo problema di stomaco. Penso che dopo quello che è successo lunedi della scorsa settimana- e le condizioni che c’erano oggi, forse ho esagerato nel bere tanto nei cambi campo, all’inizio del secondo set.

Poi, dopo sono andato al bagno alla fine del secondo set e mi sono sentito meglio.

Le condizioni sono state ovviamente difficili oggi. Bouchard ha faticato molto. Novak è parso esausto. E’ proprio l’umidità che insieme al calore è difficile da affrontare?

Si. Era estremamente umido. Ma come ho detto. A volte dipende dal giorno. Non so se le condizioni oggi fossero più dure di quelle di lunedi scorso. Erano più dure. Oggi era più umido. A volte, come lunedi scorso ho avuto un giorno terribile. Non so esattamente cosa è successo. Non so perché è successo. Si, ovviamente molti tennisti hanno faticato parecchio. Le condizioni sono cambiate un po’ giorno per giorno. A volte è stato un po’ più fresco ma estremamente ventoso. Oggi era molto più calmo. Non c’era molta breccia. Perciò sono state condizioni difficili. E penso all’Armstrong, dove non c’è nessuna parte ombrosa sul campo. Se tu stai lì per alcune ore diventa duro.

 

Sei rimasto sorpreso che un tennista dal gioco di Jo sia stato a una sola finale Grand slam? Perde molte partite per alcuni punti importanti.

Si, forse. So per esperienza quanto è duro vincere questi grandi tornei. So quanto è difficile andare in fondo ad essi costantemente, perché il livello del gioco in questo momento è molto alto. Si. Lui ha perso con alcuni buoni tennisti. Negli slam è stato abbastanza costante. Voglio dire che è stato sfortunato per alcuni infortuni. Ma sui cinque set, per me lui gioca uno stile di tennis molto esplosivo. Fa tanti aces; effettua grandi colpi; a volte forse insiste troppo per un tennis a bassa percentuale. Sui cinque set e sulle due settimane a volte ti raggiunge.

 

Hai giocato con Novak molte volte. Quanta fiducia hai dalle due finali giocate contro di lui?

Si. Mi aiuteranno sicuramente. E in più, non parlerei in termini di fiducia. E’ importante avere quell’esperienza di aver giocato quelle partite. Sono state entrambe molto lunghe, partite dure. Perciò so che possono durare molto le partite contro di lui. Ma, si. L’ho detto varie volte: tutto può accadere in un paio di giorni. Faccio solo tutto correttamente e spero che mercoledì giochi una buona partita.

Hai Novak nei quarti. Avete avuto un’importante rivalità gli ultimi anni. Lui ha vinto qui; tu hai vinto qui; entrambi avete vinto a Wimbledon.  Hai una sorta, non di brivido, ma di carica nel giocare contro questi campioni?

Si. Penso che sia vero per noi che giochiamo. Tu sai, questa è la spinta che ti fa lavorare, cosi quando vieni in questi tornei e devi giocare contro i migliori tennisti tu sei pronto. E, per quanto è incredibilmente duro e impegnativo, la partita, è quella che ti piace. Giocare il mercoledi, il mercoledi sera contro il numero 1 del mondo è eccitante. Se tu non avessi motivazioni o aspirazioni per queste partite, vuol dire che c’è un problema ed è tempo di fermarsi.

Avete entrambi vinto qui singolare e lo juniores. Pensi che vincere lo juniores aiuta a vincere il titolo nel circuito maggiore, specialmente in uno slam, sopratutto allo stesso slam?

Non lo so. Non ho guardato e non conosco le statistiche reali. So che in quel periodo quando ho vinto gli juniores mi era sembrato fantastico. Mi aveva dato tanta fiducia. Quando vedi i nomi di alcuni tennisti che hanno vinto gli slam juniores, ti dà molta fiducia, ma non penso che necessariamente si traduce in una vittoria del torneo senior. Non puoi fare quella transizione a meno che fai un duro lavoro per parecchie ore.

Quando affronti Novak, quali sono le maggiori chiavi tattiche nelle vostre partite? Come descriveresti il vostro rispettivo stile di gioco?

Direi che noi abbiamo uno stile abbastanza simile, e penso che sia perchè molte partite hanno avuto game lunghi, scambi lunghi, punti lunghi, perchè entrambi facciamole stesse cose bene. Ovviamente c’è una tattica con cui entri in partita, e poi ci sono cose, che dicevo precedentemente,che ti fanno fare accorgimenti durante la partita. Questo dipende anche dalle condizioni. Se è ventoso, cambia il modo con cui ti approcci e il tipo di colpi che proverai. Così non so esattamente cosa farò mercoledi, ma da dal momento che scenderò in campo avrò un’idea.

Senti che questa è una vittoria significativa e che il tuo miglior tennis non è cosi lontano?

Beh, lo spero. Non penso che sia così lontano dal mio miglior tennis. E’ ancora ovviamente troppo presto dal provare a vincere il torneo, ma sono nove set ora, tre partite, e proverò ad affrontare un set per volta. Potrebbero essere cinque, sei giorni dalla vittoria potenziale di un altro grande slam. So che c’è parecchio lavoro da fare tra ora e dopo. Ma mettere tutto sul campo, l’ultimo slam dell’anno, si, spero di giocar bene.

Traduzione di Matteo Sasso

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