Djokovic e Federer. O no?

US Open

Djokovic e Federer. O no?

Pubblicato

il

 

TENNIS US OPEN – Nelle semifinali degli Us Open, strafavoriti il serbo e lo svizzero che sono le prime due teste di serie del tabellone maschile. Ma Cilic e Nishikori si rassegneranno al ruolo di comparse?

Si può dibattere – e si dibatterà figuriamoci – sul reale interesse e sulla qualità del tennis contemporaneo, ma forse siamo tutti d’accordo sul fatto che i quarti di finale hanno riconciliato con questi US Open. Se Berdych e Cilic, per colpa del primo più che del secondo, hanno confermato il triste andazzo delle prime giornate, la strepitosa partita tra Wawrinka e Nishikori, i due grandissimi set tra Djokovic e Murray, le emozioni di Federer e Monfils, sono state degne di grandi partite del passato, recente e no, tanto da far sorgere qualche dubbio sulle condizioni fisiche di alcuni dei protagonisti. Perché se Cilic non ha poi speso tanto e su Djokovic c’è da fare affidamento ad occhi chiusi, sugli altri due protagonisti delle semifinali si addensa qualche nube. Magari più fosca in Nishikori che in Federer, ma insomma anche lo svizzero non è un Highlander e se la partita si allungasse potrebbe in qualche modo risentire dei 7 anni di differenza che lo separano dall’uomo di Medjugorje.
Di Nishikori abbiamo detto mille e mille volte che se il fisico lo sostiene il giapponese è in grado di inserirsi tra i Fab Four rimasti senza neanche penare troppo. E i precedenti stanno lì a dimostrarlo: 2 a 2 contro Federer (che ha avuto bisogno dell’erba di Halle per pareggiare i conti) e 1 a 1 con Djokovic, al quale rifilò persino un 6 a 0 nel formidabile 2011. E tutti ricorderanno come stava trattando Nadal sulla terra rossa di Madrid. Insomma, l’auspicio di tutti – tranne che del buon Nole… – è che il giapponese stia bene e non risenta delle grandi maratone che ha dovuto affrontare contro Raonic e Wawrinka. Il tempo per recuperare lo ha avuto, potrebbe aspettarci un gran match. Anche perché il Djokovic di quest’anno è stato ingiocabile per davvero solo nella finale di Wimbledon, dove non sono bastati neanche i miracoli di Federer per batterlo, ma ha spesso e volentieri dato una mano ai suoi avversari. Se oggi il serbo non mette in campo la stessa feroce determinazione che ha avuto contro Murray il rischio che in finale non ci arrivi è molto alto. Il dubbio della partita è tutto qua: se entrambi mantengono il livello del turno precedente prepariamoci ad un match straordinario. Se uno dei due calerà un po’ l’altro ne approfitterà rapidamente. Insomma, una semifinale con tanti punti interrogativi.

Ne ha molti di meno l’altra, di punti interrogativi. L’eterno Federer parte strafavorito contro Marin Cilic. Ma alla sua 36ima semifinale (ne ha vinte 25 e ne ha perse 10), la nona da queste parti, il “Re” ci è arrivato dopo essere stato sul ciglio del baratro contro Monfils. Come ormai sapete – a questo punto se lo sarà ricordato anche lui, che proprio non sapeva cos adire dopo il match – un giovanissimo Federer aveva vinto a New York una partita dopo aver annullato un match point nel lontano 2000 (e anche contro l’olandese Wessels sul 30/40 del 4 a 5 del quarto set) ma stavolta ne ha annullati ben due ed era un quarto di finale, non un primo turno come 14 (!) anni fa. Federer è arrivato in questa semifinale dopo la splendida estate nordamericana, e con qualche incertezza di troppo nel torneo. Ha concesso un set a Granollers, abbiamo già detto di Monfils, ha perso il servizio almeno una volta in ogni partita (11 volte nel torneo, un’enormità per uno che era arrivato in finale a Wimbledon perdendolo soltanto una volta) ed è stato agevolato da un tabellone francamente non troppo complicato. Ciononostante sembra davvero ardito immaginare che Marin Cilic, sconfitto 5 volte su 5, l’ultima volta un mese fa a Toronto, possa essere un problema insormontabile. E questo per varie ragioni, dai precedenti al tipo di gioco del croato, che Federer non ha mai patito passando per la desuetudine di Marin a giocare partite di questa importanza, soprattutto dopo quasi un anno che è stato fermo. E lungi dal voler sottovalutare i progressi della testa di serie numero 14, Cilic è arrivato a questa semifinale in modo un po’ casuale, superando un ottimo Simon solo al quinto e battendo uno dei peggiori Berdych degli ultimi anni. L’allievo di Ivanisevic si giocherà senz’altro le sue carte, ma se ce lo trovassimo lunedì in finale sarebbe davvero una clamorosa sorpresa.
Due ultime cose per gli amanti delle curiosità e delle statistiche. Quest’anno negli slam, lo sconfitto dello slam precedente si è preso la rivincita in quello successivo. Il Nadal sconfitto in Australia vinse a Parigi contro Djokovic che vinse a Wimbledon contro… Federer! Chi crede a queste sciocchezze faccia i debiti scongiuri.
La secondo è più nota ed è relativa all’infinito dominio dei Fab stavolta 3, Federer, Nadal e Djokovic: è dall’Australian Open 2005 (Safin su Hewitt) che in finale slam troviamo sempre uno dei tre. Cioè da quasi 10 anni e 38 Slam. A dire il vero Djoko ha contribuito solo a partire dall’undicesimo (Us Open 2007) ma poi anche lui ha avuto una mostruosa continuità. Difficile che questa serie si interrompa oggi.

H2H
Djokovic-Nishikori 1-1
2010 Roland Garros (Clay, Outdoor): Djokovic 61 64 64
2011 Basilea (Hard, Indoor): Nishikori 26 76(4) 60

I due dovevano incontrarsi anche nella semifinale di Miami di quest’anno ma Nishikori non scese in campo per… infortunio!

Federer-Cilic 5-0
2008 Parigi Bercy (Hard, Indoor) Federer 63 64

2011 Montecarlo (Clay, Outdoor) Federer 64 63
2011 US Open (Hard, Outdoor) Federer 63 46 64 62
2012 Shanghai (Hard, Outdoor) Federer 63 64
2014 Toronto (Hard, Outdoor) Federer 76(5) 67(3) 64

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement