Vogliono stravolgere la Davis: solo una palla di servizio e set a 4 game (Viggiani).

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Vogliono stravolgere la Davis: solo una palla di servizio e set a 4 game (Viggiani).

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Vogliono stravolgere la Davis: solo una palla di servizio e set a 4 game (Mario Viggiani, Corriere dello Sport)

Oltre diciottomila spettatori al “PalaExpo” di Ginevra per Svizzera-Italia e quindicimila sul “Philippe Chatrier” a Parigi per Francia-Repubblica Ceca per le semifinali del weekend appena trascorso. E più di ventimila attesi per la finale tra Francia e Svizzera, che i bleus dal 21 al 23 novembre intendono allestire nello stadio calcistico di Lille, il “Pierre-Mauroy” con tanto di copertura per giocare sulla terra rossa nonostante il periodo. Un evento per il quale le agenzie elvetiche hanno iniziato a proporre i pacchetti di viaggio ben prima che Roger Federer e compagni ottenessero solo domenica scorsa la qualificazione ai danni degli azzurri. Passano gli anni, la prima edizione risale ormai al 1900, ma la ultracentenaria Coppa Davis è una vecchietta che mantiene tutto il suo fascino. Certo, è sempre più complicato trovare una adeguata collocazione ai suoi quattro appuntamenti annuali in un calendario sempre più fitto di tornei. E non è semplice trovare spazi adeguati, specie in occasione della finale con appena un paio di mesi di preavviso (il problema sarebbe stato non da poco, qualora si fosse qualificata l’Italia, con il Forum di Assago e il Palasport Olimpico di Torino indisponibili per quel periodo.

Tuttavia la grande risposta di pubblico è tale da avere pochi dubbi sul futuro della competizione a squadre. E invece una volta di più circolano ipotesi di stravolgimenti della Davis. A parte quelle già note di raggruppare magari le varie fasi in soluzione unica in una sede altrettanto unica, o di trovare una sede fissa per la finale, come per il Masters per intenderci, a prescindere da quali nazioni si contendano la Coppa. Non solo: quelle più astruse e davvero improponibili, dettate evidentemente da input di marketing e spazi televisivi, come indicato in una recente intervista dal presidente dell’ITF Francesco Ricci Bitti, sarebbero tecniche e parlerebbero addirittura di una sola palla di servi-rio anziché due, e di mini set a 4 game, sempre al meglio dei tre su cinque, piuttosto che due su tre arrivando ai classici 6 game.

Sull’argomento, è stato chiesto un parere a Corrado Barazzutti e Andreas Seppi dopo la conclusione della semifinale persa in Svizzera. «La Davis è fantastica proprio perché è diversa da tutto il resto dell’attività tennistica. Anche dagli Slam, dove si gioca al al meglio dei tre su cinque e dove per aggiudicarsi il torneo bisogna vincere sette partite, ma nello spazio di due settimane, e comunque dove si gioca per se stessi. La Coppa invece è bella così, si va in campo per la propria nazione e tutto è concentrato in tre giorni che mettono a dura prova anche i più forti, perché i valori di classifica vengono magari azzerati», il pensiero molto netto e chiaro del capitano azzurro. Seppi, che si è allineato a “Barazza” l’ha messa simpaticamente sul personale: «Se mi tolgono le partite al meglio dei tre set su cinque, sai quante sconfitte in più mi ritrovo?», facendo riferimento ai suoi numerosi successi al quinto (…)

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