Berdych progetta la rinascita con Lendl. Come la prenderà Murray?

Rubriche

Berdych progetta la rinascita con Lendl. Come la prenderà Murray?

Pubblicato

il

 

TENNIS FOCUS – Ivan Lendl dovrebbe tornare presto ad allenare per vincere la scommessa più grande: portare  Berdych a vincere uno Slam. E Murray? come la prenderà?

Streaming gratuito e scommesse live: tutto il tennis su bwin.it

Tomas Berdych è da molti anni additato come il più forte perdente dei piani alti del tennis. È stato per parecchio tempo appena dietro in classifica ai Big Four, ma mentre Nadal, Federer e Djokovic si spartivano il bottino grosso assieme al ritardatario Murray, lui faceva il suo in ogni torneo senza mai cogliere l’attimo. Nei tornei dello slam il più forte tennista della Repubblica Ceca è arrivato una sola volta in finale (a Wimbledon nel 2010, sconfitto facilmente da Nadal, dopo che aveva eliminato Federer e Djokovic) e tre in semifinale  (Roland Garros 2010, sconfitto da Soderling; Us Open 2012, da Murray e dal vento; Australian Open di quest’anno, sconfitto da Wawrinka). Risultati molto inferiori alle sue qualità.

Il suo tennis molto classico è quello che si ammira da bordo campo e in TV facendolo vedere ai bambini per prenderlo a modello. Ha la faccia pulita da spot e non a caso H&M lo ha scelto come testimonial di punta della nuova linea pensata per il tennis, facendogli vestire completi dalle tinte improbabili con sopra ghirigori e fiori che hanno scatenato spesso l’ilarità degli appassionati.

Berdych ha 29 anni ed è nel pieno delle sue potenzialità, ma anche nella fase finale della sua carriera. Non sveliamo nulla di nuovo scrivendo che il lato debole del suo tennis è l’aspetto psicologico, quello che consente a un ottimo tennista di diventare un vincente alzando i trofei che contano. Murray è stato Berdych per molti anni. Arrivava sempre in fondo e perdeva anche se il paragone dei risultati a favore dell’inglese prima della sua vittoria allo Us Open 2012 è imbarazzante. Però anche Murray era bloccato e non riusciva a cogliere l’attimo quando doveva. Berdych ha perso spesso appuntamenti importanti, alternando partite in cui non è riuscito per poco a farcela (con Wawrinka quest’anno in Australia, con Murray a New York proprio nel 2012) ad altre in cui proprio era come se non fosse sceso in campo (Wimbledon 2010 in finale contro Nadal).

Murray ha risolto il suo problema dell’epoca con Ivan Lendl come coach. Che Tomas Berdych riesca a risolvere il suo alla stessa maniera di Murray, ovvero ingaggiando proprio Ivan Lendl nell’angolo? Non è un mistero che i due si incontreranno presto per parlare di una loro possibile collaborazione. Lendl e Berdych sono sotto assedio da parte dei media che continuano a domandare loro novità su questo incontro. Nell’ultima intervista rilasciata a un magazine ceco, Ivan Lendl (parlando proprio in ceco, lui che è naturalizzato americano) ha detto: “Potrei trovarmi bene con Berdych e il suo team ma non è solo questo quello che conta per fare l’accordo“. E ancora: “Non posso dirvi quello che desiderate ascoltare. Io e Tomas ci incontreremo la prossima settimana e ne discuteremo. Poi saprete“. Quel che Lendl ha rivelato è che Berdych non è il solo che lo ha cercato per parlargli di una collaborazione. Ovviamente il campione che giocherà nella Grande Sfida a Genova e Milano a fine mese non ha rivelato i nomi degli altri.

Chang aiuta Nishikori, Edberg allena Federer e Ivanisevic ha aiutato Cilic a vincere il primo slam in modo meno avventuroso del suo. L’esperienza dei campioni serve. Lo dice anche Ivan. “Un ex tennista con esperienza può aiutare molto, specie dal punto di vista della personalità se si tratta del giocatore giusto”. Serve il giocatore giusto quindi, com’è stato Murray prima e come potrebbe essere Berdych a breve. Anche perché Lendl non è tipo da accettare scommesse che non possono essere vinte. C’è già riuscito con Murray e ora sembra intenzionato a provarci con Berdych perché vede che il tennis si sta avviando ad un ricambio ai vertici. Wawrinka e Cilic vincitori di due Slam su 4 in un anno sono stati il primo grande segnale di questo negli ultimi anni. Lendl ha previsto la fine di questa tirannia e quindi anche Berdych potrebbe avere chance in futuro. “Tutto è possibile ora. I migliori 4 non sono più dominanti come prima e quindi si aprono spazi per gli altri. Non credo che avremo tantissimi altri diversi vincitori di Slam ma piuttosto che i titoli si distribuiranno in maniera diversa“. Le porte in tal senso sono aperte anche per Berdych. “Tre anni fa non c’erano le possibilità, oggi sì. A Tomas manca forse un po’ di fortuna. E comunque deve evitare infortuni, così facendo le sue chance aumenteranno“.

E Murray? Impegnato nella frenetica rincorsa di un posto per le Finali ATP di Londra, l’inglese potrebbe non apprezzare molto, per usare un eufemismo, il matrimonio sportivo fra i due cechi. La storia è nota: Lendl ha lasciato Murray perché voleva dedicare più tempo a golf e famiglia. Ma a distanza di pochi mesi i tanti tennisti a cercarlo sono un segnale che è tornato sui suoi passi ed è quindi di nuovo pronto a tornare a sedersi in qualche box. Murray ha scelto poi Mauresmo per sostituire Lendl, ma adesso che la condizione fisica sembra tornare pian piano quella di un tempo, è l’aspetto mentale quello che fa preoccupare i suoi tifosi. Cali improvvisi di concentrazione, comportamenti irati in campo. Sembra proprio mancargli nel box lo sguardo autorevole di un coach con personalità superiore alla sua, per rimetterlo in riga con lo sguardo e aiutarlo nella risalita. Molto presto potrebbe ritrovare un personaggio del genere e a lui molto caro, però nel box del suo avversario. Lendl deve solo scegliere il suo cavallo.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement