Pagellone Shanghai: Federer maestro, delirio Fognini

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Pagellone Shanghai: Federer maestro, delirio Fognini

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TENNIS MASTERS 1000 SHANGHAI – La semifinale vinta con Djokovic vale da sola il massimo dei voti per lo svizzero. Si rivede un grande Simon e Lopez migliora con gli anni. Maluccio Murray, pessimi Wawrinka e Cilic. Fognini senza parole

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Roger Federer 10
Se a Cincinnati Roger meritava 9 (e molti lettori mi hanno criticato) qui non c’è dubbio sul massimo dei voti. Sopravvissuto ai cinque match point contro Leonardo Mayer – fortunato si, ma anche bravissimo e coraggioso – Federer ha mostrato tutto il suo splendore nella semifinale al cospetto del numero 1 del mondo. Un tennis sublime e aggressivo capace di destabilizzare alla lunga il serbo. Il 10 lo svizzero lo consolida in una finale che, senza giocare il suo miglior tennis, è riuscito con classe a portare a casa, contro un avversario che lo ha sempre messo in difficoltà. L’imminente stagione indoor è carica di aspettative per Roger, in un finale di stagione che si annuncia emozionante per i suoi fan: Masters, Coppa Davis e, incredibile a dirsi, numero 1 del ranking a portata di mano. Immortale.

Gilles Simon 9
Uno svizzero, Wawrinka, l’ha battuto e con l’altro ha avuto set point in entrambi i parziali poi persi al tie-break. È vero che a Lille si giocherà sulla terra ma, caro Clement, siamo sicuri che Tsonga, Monfils o Gasquet sappiano fare meglio? Un Simon pienamente ritrovato, capace di ingarbugliare tutti i suoi avversari col suo gioco mellifluo. Fallisce per la seconda volta la conquista di un 1000 ma in questo finale di stagione Gilles si candida al ruolo di mina vagante.

Novak Djokovic 6
Un set ceduto a Kukushkin è già un campanello d’allarme, 64 62 a Ferrer normale amministrazione. In semifinale contro Federer non ha giocato male ma è stato incapace di trovare la chiave per arginare l’assalto svizzero all’arma bianca. Tra la paternità imminente e la difesa della vetta del ranking per Nole si preannuncia un autunno interessante.

Rafael Nadal S.V.
Francamente non era in condizioni di giocare. E allora una sola domanda: perché farlo?

Feliciano Lopez 7,5
Deliciano come il vino buono, invecchiando migliora. Lo scalpo di Nadal, anche se menomato, è pur sempre da collocare in salotto per un connazionale. E poi Isner non è proprio un cliente facile su questi campi. Si è arreso alla solidità di Simon ma il suo tennis antico è sempre un incanto.

Andy Murray 5
Si è arenato sul Ferrer non irresistibile di questi tempi, lui che qui aveva vinto già due volte. Il Master a questo punto sembra un miraggio anche perché non si capisce più quale sia il problema dello scozzese. A tratti si rivede il vero Murray ma all’improvviso spuntano caterve di errori e un gioco troppo remissivo. La cura Mouresmo ancora non produce frutti e mammà che dice?

Stansislas Wawrinka 4,5
Il ko d’acchitto con Simon farà preoccupare soprattutto Federer. “Oh Stan, guarda che Lille è vicina!”. Fuori con Ito a Tokyo e confusionario a Shanghai con Simon, è ora di darsi una scossa per non pregiudicare la rincorsa all’insalatiera. A meno che non stia tirando il fiato per il finale di stagione…

Marin Cilic 4
Come è dura smaltire la sbornia newyorkese! Se la sconfitta con Murray a Pechino era stata un indizio, il ko nel derby con Karlovic è una prova: caro Marin adesso tutti ti aspettano al varco pronti a ricordarti chi eri e dove ti trovavi prima delle due settimane da Dio. Ai prossimi appuntamenti spetterà svelare l’arcano.

Kei Nishikori 5,5
Dopo la doppietta Kuala Lampur-Tokyo che aveva lenito le ferite della finale americana una battuta d’arresto ci può stare e Sock ha giocato un gran match. Ora occorre serrare le fila per il rush finale.

Tomas Berdych 5
Aspettando Lendl…un’altra occasione gettata alle ortiche. Cedere a zero il terzo set a Simon è proprio un brutto segnale anche se il ceco l’ha presa a ridere su Twitter. La qualificazione per Londra si fa dura con tanti pretendenti ancora in lizza.

Fabio Fognini 3
Dispiace davvero dover infierire così, ma se errare è umano perseverare è diabolico. E allora Fabio è proprio un diavolaccio! Non si può perdere su palcoscenici così importanti col numero 553 del mondo. Non si fa che avvalorare la tesi di chi vede Fognini competitivo solo a livello degli Atp250. Se poi condisce tutto con un dito medio rivolto al pubblico…il delirio è completo.

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