La Grande Sfida: vince Ivanisevic, ma Mac ruba la scena

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La Grande Sfida: vince Ivanisevic, ma Mac ruba la scena

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ATP CHAMPIONS TOUR – Grande risposta anche del pubblico di Milano per le finali de “La Grande Sfida”. Ivanisevic vince l’esibizione battendo anche Lendl ma la folla ha occhi solo per John McEnroe che la ripaga vincendo la “finalina” contro Chang.
AGGIORNATO CON L’AUDIO DEI PROTAGONISTI

Goran in esclusiva: “E’ più facile giocare da campione di Wimbledon”:


Mac: “Tornerò qui, se sentirò di poter ancora offrire un bello spettacolo:


Chang: ” Ho perso tre finali é vero, ma quella con Edberg non avrei dovuto vincerla”:


Ivanisevic: “Ormai l’erba di Wimbledon non è più veloce, questo campo invece…”:


Lendl: “Berdych è un bravo ragazzo, ma non ho tempo di allenarlo”

 

È cominciata con mezz’ora di ritardo per permettere l’afflusso del pubblico ma alla fine la Grande Sfida è stata il successo che l’organizzazione si aspettava. Anche Milano, dopo Genova ieri sera, aveva voglia di grande tennis e il Forum di Assago ha offerto un colpo d’occhio notevole (8500 spettatori) che ha emozionato perfino i quattro campioni.

Dall’entrata in campo dei giocatori si è avvertita l’atmosfera di grande affetto e di ammirazione che poi ha pervaso tutto il pomeriggio milanese. Molti dei presenti erano lì per ammirare il loro idolo di gioventù; quel John McEnroe che all’applausometro ha stravinto la competizione. Poco importa che poi abbia vinto la finale per il terzo posto contro Michael Chang. Una partita che comunque ha mostrato tutto il repertorio di Mac. Dalle racchette gettate a terra, ai tocchi vellutati nei pressi della rete

Chang è sembrato in controllo del match nella prima metà del primo set e Mac non era affatto contento della sua risposta. Poi un game lunghissimo ha portato il match sul 3 pari e da lì McEnroe è entrato nel match deliziando il pubblico con qualche giocata sopraffina finendo per vincere 6-3 6-3.
Nella finale vera e propria Goran Ivanisevic ha fatto valere il suo grandioso servizio (che oggi spara a 220 km/h) contro uno stanco Ivan Lendl che si è arreso con un doppio 6-4.

Più interessante delle cronache dei match è  notare come ciascuno dei protagonisti abbia commentato i nuovi attrezzi e le nuove corde nel tennis moderno. Chang è apparso quello con più rimpianti a riguardo: “Con l’erba di oggi a Wimbledon avrei potuto dire la mia; dal 2003 quando ho visto Roddick usare i nuovi materiali, ho visto rimbalzi e kick che prima non erano nemmeno immaginabili“.

Goran invece ha apprezzato il campo particolarmente veloce del Forum: “Su questo campo posso giocarmi un set anche adesso contro Cilic” ha risposto a un cronista. Anche lui particolarmente colpito dalla presenza del pubblico: “C’era più gente oggi che nella finale con Bruguera che ho giocato qui nel ’97, qui la gente ha voglia di tennis e manca troppo in Italia qualche altro torneo importante”.

Mac dal canto suo è apparso davvero grato del supporto del pubblico: “Io e il pubblico italiano abbiamo lo stesso carattere; siamo calorosi e ci nutriamo uno dell’energia dell’altro. Quando ho visto il palazzetto ho pensato che fosse davvero fantastico, è uno dei posti più belli dove abbia giocato da molto tempo a questa parte e ogni volta che hai un’occasione come questa non sai quando potrà ricapitare”.

Mac ha poi speso una parola per Ivan Lendl che è sceso in campo oggi sotto la bandiera americana. “L’ho ammirato molto per quella scelta perché poteva vivere da re in un posto dove 1 dollaro valeva 20 della valuta cecoslovacca; lui ha scelto di stare in un posto dove 1 dollaro valeva 1 dollaro. L’America è anche questo: saper accogliere tante persone che sono nate fuori dagli Stati Uniti.”

Ivan Lendl, invece, stuzzicato sull’argomento è apparso infastidito. “Ci sono tante persone che hanno due passaporti e che vanno a vivere in un luogo diverso da quello dove sono nate e cresciute; questo non significa che a loro non piaccia il loro Paese natale; io ci torno anche ora e mi piace riconoscere le strade e gli edifici anche se ora non vivo più lì”.

Solo un elemento li ha accomunati in conferenza stampa: l’orgoglio di essere ancora amati dal pubblico italiano; anzi forse oggi ancora più di quando vincevano e lottavano per i tornei del Grande Slam.

È questa la Grande Sfida che Genova e Milano hanno vinto: quella contro chi pensa che l’Italia non abbia bisogno di Grande Tennis anche lontano dal Foro Italico.

 

 

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