Wozniacki maratoneta, Sharapova k.o. in 3h13’ (Crivelli). Wozniacki è già in gran forma per la maratona (Semeraro). La Wozniacki ha di nuovo voglia (Valesio)

Rassegna stampa

Wozniacki maratoneta, Sharapova k.o. in 3h13’ (Crivelli). Wozniacki è già in gran forma per la maratona (Semeraro). La Wozniacki ha di nuovo voglia (Valesio)

Pubblicato

il

 

Wozniacki maratoneta, Sharapova k.o. in 3h13’ (Riccardo Crivelli, Gazzetta dello Sport)

Se davvero Caroline ha scelto la sofferenza fisica per sublimare il dolore della separazione con McIlroy a un passo dall’altare, allora il successo lastricato di sudore contro la Sharapova, il botto di inizio Masters, le consentirà certo di avvicinarsi con passo fermo alla beatitudine. Maga di una Wozniacki, che sembra aver tratto linfa vitale dalle delusioni amorose, tornando ai livelli (e forse oltre) delle due stagioni al numero uno e, non appagata dai sacrifici tennistici, dopo la settimana a Singapore volerà a New York per gareggiare nella maratona. Mesa ad errai Intanto, fa le prove con un corri e tira che scavalla i 180 minuti (3 ore e 13 minuti, per l’esattezza), attentando al record stagionale di Masha contro la Knapp in Australia (3h38′) e allo storico match delle Wta Finals 2012 a Istanbul tra Errani e Radwanska (3h25′). Una partita non esaltante ma sempre sul filo delle emozioni, marchiata dalla giornata nerissima della Sharapova al servizio (15 doppi falli), dalle luci ballerine della bellissima Arena, che finiscono per infastidire entrambe, da un set point sul 6-5 del secondo set che la russa si procura con un dritto decisamente fuori e considerato buono, mandando su tutte le furie la danese. E poi i due tie-break, i 76 errori gratuiti della sciagurata Maria e le straordinarie difese di Caro, tra cui una conclusa da un passante di dritto lungolinea in corsa dopo tre salvataggi miracolosi: il punto del match.

La Wozniacki, vittoriosa anche nel precedente scontro diretto agli Us Open, qui non avrebbe neppure dovuto esserci, da numero 9 della Race, se Li Na non si fosse ritirata per sempre. E invece raccoglie il premio iniziale di una svolta maturata sul serio dopo la clamorosa rottura con il numero uno del golf: «Sono scesa al numero 18, ero depressa, ma al tempo stesso mi dicevo che in fondo tutte le avversarie che mi stavano davanti erano le stesse che avevo già battuto prima. E sono ripartita». ln quei momenti, la corsa è diventata una compagna di vita: «Ho sempre fatto mezz’ora di footing al giorno per allenarmi, però nei mesi più difficili è servita per rilassarmi, per fare chiarezza nei miei pensieri e non focalizzarmi su quanto era successo». Così, abbinando lo spirito ultra-competitivo a un’iniziativa di solidarietà, dopo Wimbledon si è iscritta alla maratona di New York, solo sette giorni dopo l’ultimo torneo dell’anno. «Sono in grande forma, sento che il mio corpo ha reagito alla grande, sono davvero tanto eccitata di correre a New York (…)

—————————————–

Wozniacki è già in gran forma per la maratona (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

L’allenamento per la Maratona di New York, che ha in programma di correre a inizio novembre, evidentemente fa bene a Caroline Wozniacki. Nel primo, epico match del Girone Bianco delle Wta Finals di Singapore, la tostissima danese ha infatti sconfitto in tre set – 7-6(4) 6-7(5) 6-2 – e 3 ore e 13 minuti la numero 2 del mondo Maria Sharapova. Uno degli incontri più tirati ed emozionati della stagione, con Caroline che è scattata subito in vantaggio, si è fatta riagguantare dalla russa ma dopo 74 minuti ha portato a casa il primo set al tie-break. Nel secondo la Wozniacki ha avuto la chance di chiudere il match quando è andata a servire sul 5-3, ma di nuovo è uscita la tigna siberiana di Masha che è riuscita ad issarsi ad un secondo tie-break e a trascinare il match al terzo. Un territorio dove in questa stagione la russa, 13 volte vincitrice alla distanza, sembrava trovarsi a suo agio. Ma ieri davanti alle variazioni, all’intelligenza tattica e alla forma fisica da urlo della rivale, dopo aver rimontato da 0-2 a 2-2 anche nel terzo, Maria ha dovuto arrendersi.

«Beh, in effetti ora mi sento un po’ stanca», ha ammesso alla fine Carolina, che ha ritwittato felice un post della Wta («Match di tre ore? No problem!»). «È stata una grande partita. All’inizio ho faticato, dovevo trovare il ritmo giusto, ma nel terzo set ho alzato decisamente il livello e sono stata aggressiva come volevo». Per la Wozniacki, che solo in un’altra occasione era riuscita a battere una n. 2 del mondo (Vera Zvonareva al Masters del 2010), è forse la vittoria più prestigiosa della carriera. La sconfitta complica invece parecchio la strada verso il n.1 per la Sharapova: ora per sperare di sorpassare Serena deve almeno arrivare in finale vincendo i restanti due match del girone, o vincere il titolo. La Wozniacki è stata poi raggiunta in testa al Gruppo Bianco da Agnieszka Radwanka, che nel secondo match di giornata si è sbarazzata in fretta (6-2 6-3) di Petra Kvitova (…)

——————————————

La Wozniacki ha di nuovo voglia (Piero Valesio, Tuttosport)

Otto anni dopo Caro Wozniacki toma al torneo delle Maestre. Dopo un anno in cui si è parlato di lei per tanti e svariati motivi: ad esempio perchè tra qualche giorno correrà la Maratona di New York e l’ammirevole forma fisica che ha palesato ieri secondo molti è da attribuirsi agii intensi allenamenti cui la danese si è sottoposta per affrontare i 42 chilometri e rotti più famosi al mondo. Poi perché, come sapete ormai da tempo, la nostra è stata vittima della rottura sentimentale più chiacchierata dell’anno. Il lui era Rory McIlroy. E da quando i due si sono separati (erano già pronte le partecipazioni per le nozze) le carriere sportive dei sue sono esplose, con lui che è tomato numero 1 al mondo e ha trascinato l’Europa al successo nella Ryder Cup e lei che, per l’appunto è tornata al Master da cui mancava da otto anni: e ieri si è concessa il lusso, al termine di una partita bellissima, di battere Maria Sharapova.

In effetti, anche sotto il profilo estetico, Caroline è un’altra Caroline rispetto a qualche settimana fa. Quella ante-rottura era una giovane donna che si era un po’ rotta le scatole di giocare a tennis senza cavare un ragno da un buco: almeno non quel ragno che le aveva consentito di diventare numero 1 al mondo e di diventare addirittura il personaggio simbolo del torneo delle maestre. Non si dica che era cicciottella: palesava quella sorta di pacificazione con la realtà che poco aveva a che spartire con la furia agonistica necessaria per giocare a tennis e vincere. Ora invece ha uno sguardo determinato, a tratti rabbioso, col volto di chi sta inseguendo un risultato e lo vuole con furia. Una tennista a pieno titolo che vuole riprendersi ciò a cui lei aveva rinunciato. Intanto ieri ha vinto una delle partite più belle dell’anno: la Sharapova ha messo in un campo dieci minuti di tennis stratosferico, quelli che le hanno permesso di salvare il secondo set (e la partita) con una serie di colpi di valore assoluto. Ma poi è crollata alla distanza (…)

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement