Djokovic: "Con la nascita di mio figlio, sono diventato ora il n.1"

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Djokovic: “Con la nascita di mio figlio, sono diventato ora il n.1”

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TENNIS PARIGI BERCY – Il n. 1 del mondo si è presentato oggi davanti ai giornalisti alla conferenza stampa pretorneo. Ci ha parlato della sua nuova vita da papà, della corsa di Roger verso la vetta del ranking e dei suoi obiettivi

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Djokovic in inglese

DA PARIGI – È un Djokovic disteso e sorridente quello che si presenta oggi alla conferenza stampa pretorneo a Parigi per l’ultimo Masters 1000 della stagione 2014. Ma non è una grossa novità. Il campione serbo si distingue sempre per il grande equilibrio, gentilezza, educazione e cordialità. Tuttavia, pur mantenendo calma e discrezione, Novak lascia trasparire quell’emozione e quella gioia tipiche di chi è appena diventato papà per la prima volta.

E difatti – ma era prevedibile – quasi tutti i giornalisti ci tengono a focalizzare le proprie domande su questa nuova fase della vita del n. 1 del mondo.

Ma non solo.

L’altro argomento di grande interesse per la stampa è ovviamente la “minaccia” Federer che incombe sull’attuale n. 1 del mondo. Il fuoriclasse svizzero infatti pare non si voglia più fermare: dopo la finale a Wimbledon e a Toronto e i trionfi a Cincinnati e Shanghai, ieri ha conquistato per la 6a volta il torneo di casa a Basilea, continuando inesorabilmente la sua corsa verso la vetta del ranking. Che ne pensa Novak di tutto questo ?

Quanto è stato diffcile trovare la concentrazione sul tennis quando tu e tua moglie aspettavate il primo bambino? Cosa ne pensi della sfida che ti aspetta per quanto riguarda il tennis e il vostro primo figlio?
Abbiamo aspettato questo bimbo per nove mesi, è stato lungo. Ma non è stato una distrazione per la mia carriera e per il mio tennis. Anzi. Ero molto impaziente che diventassimo genitori e di vivere questo momento insieme. È successo quasi una settimana fa. Per fortuna ho potuto esserci. Credo sia la cosa più bella della mia vita, così come della sua.

Cosa ne pensi di questa corsa al n. 1? Credi che Roger possa avvicinarsi ancora e raggiungerti?
Ora, ho l’impressione di essere diventato il n. 1 diventando padre la settimana scorsa. Ora per me questo significa essere il n. 1 in questa fase della mia vita. Per quanto riguarda il tennis, Roger sta giocando benissimo. Sono certo che continuerà a battersi ed è motivatissimo per ridiventare n. 1 e vincere la Coppa Davis. Per quanto mi riguarda, ho molti punti da difendere, soprattutto a Londra. Ma mi concentrerò molto per questo torneo. Entrambi abbiamo l’obiettivo di terminare l’anno da n. 1 ed entrambi stiamo giocando bene.

Ci puoi parlare di Roger, che ha avuto un anno difficile l’anno scorso. Sei stato sorpreso che abbia lottato così tanto per ritornare il primo in classifica e cosa ne pensi di questa sua sfida considerando la sua età?
Credo che non si possa mai considerare Roger fuori dalla competizione. L’anno scorso è stato il momento peggiore della sua carriera e quest’anno è tornato ad essere molto forte. Per quanto mi riguarda, non ho mai pensato che potesse essere escluso dalla corsa. Anzi, penso stia giocando il suo miglior tennis quest’anno. Sta dimostrando a tutti che merita il posto che occupa e lo rispetto moltissimo per quello che sta facendo.

Pensi che il fatto di diventare padre avrà un effetto sulla tua carriera professionale? Roger ha deciso di viaggiare per il mondo con i suoi figli. Farete la stessa cosa?
Farò il possibile affinché la mia famiglia possa viaggiare con me.È importante partecipare il più possibile alla vita di mio figlio, seguirlo nella crescita, nella sua evoluzione, essere presente nella sua infanzia. Se potessi, vorrei essere ogni giorno accanto a lui, con mia moglie. Questa settimana e a Londra ciò non sarà possibile, poiché il bimbo è ancora troppo piccolo per viaggiare. A partire dall’anno prossimo, cercheremo di stare insieme. Lo stile di vita di un tennista non è facile. Ci sono molti viaggi, aerei, hotel, non è proprio l’opzione più sana per un bambino perché è preferibile abituarlo a una certa routine quando è così piccolo. Ma non abbiamo scelta. In un certo qual modo, ci siamo preparati, sappiamo quello che ci aspetta. Lei ha parlato di Roger ma molti altri giocatori vivono la stessa esperienza. Parlerò con loro per avere alcuni consigli e imparare dalla loro esperienza. Per quanto riguarda il tennis, il mio approccio non cambia. Sono sempre qui per battermi, lottare e vincere i tornei a cui partecipo. Mia moglie è molto comprensiva e mi sostiene. Adesso c’è il bambino e questo cambia le priorità nella vita. Ma per quanto riguarda il calendario e la mia passione per lo sport, nulla è cambiato.

Hai parlato di routine. Ne hai già parlato precedentemente ma hai qualche routine quando ti svegli la mattina? Cosa fai quando ti alzi?
Mi sta mettendo alla prova per sapere cosa c’è nel mio libro? (ride). Bevo acqua e vado in bagno. Non so se vuole tutti i dettagli, ma bon, se è bel tempo apro la finestra, faccio stretching e faccio colazione. Se fa riferimento al cibo, prendo del miele e la frutta….

Kohlschreiber sarà il tuo prossimo avversario. Potrebbe essere pericoloso come inizio?
Sì, è un tabellone difficile. È una grande sfida soprattutto perché è da molto tempo che non gioco indoor. Kohlschreiber è un buon giocatore, molto completo, capace di giocare su tutte le superfici, dinamico e rapido, con un buon servizio. Oggi ho disputato alcuni game. L’ultima volta che ho giocato contro di lui è stato allo US Open ed è stato un match molto complicato.

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