ATP Parigi: Federer soffre ma vince, Fognini perde con Pouille (n.176)

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ATP Parigi: Federer soffre ma vince, Fognini perde con Pouille (n.176)

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ATP MASTER 1000 PARIGI – Roger Federer si prende la rivincita di Roma e supera Jérémy Chardy 7-6(5) 6-7(5) 6-4. Fabio Fognini chiude con un doppio fallo, se la prende con l’arbitro e Bernardes si rifiuta di stringergli la mano. Vincono tutti i tennisti ancora in corsa per Londra. Da Parigi, Laura Guidobaldi

Roger Federer in inglese

Roger Federer in francese

Roger Federer si prende la rivincita dopo la sconfitta subita da Jérémy Chardy quest’anno al Masters 1000 di Roma. Il francese, ricordiamolo, aveva salvato un matchpoint ed aveva finito per conquistare l’incontro al tie-break (un altro !) sul centrale del Foro Italico, togliendo allo svizzero la possibilità di conquistare uno dei due Masters 1000 che mancano ancora al suo palmares.

Ma oggi, in terra di Francia, il campione svizzero, seppur soffrendo, è riuscito ad arginare il bravo Chardy e conquista un match estremamente complicato 7-6(5) 6-7(5) 6-4.

Il francese comincia benissimo il match, stordendo l’avversario con fendenti precisi, potenti, nonché con discese a rete e servizio al fulmicotone. Lo svizzero sembra distratto e ci mette un po’ ad entrare in partita, tant’è che il transalpino sale rapidamente 3-0. Roger sbaglia tante, troppe palle che Chardy però gli “scodella” tagliate e insidiose, alternandole al martellamento da fondo per mettergli pressione e rubargli il tempo.

Così facendo, il tennista di Pau si porta 5-2 senza colpo ferire; ma ecco che, sul 3-5, lo svizzero mette a segno il break e si avvicina 4-5.

Roger continua tuttavia a mancare di precisione e si trova 0-30 e poi 15-40. Il francese ha dunque due setpoint a disposizione; Federer sfodera un servizio vincente e annulla il primo. Chardy, dal canto suo, forse si ricorda che dall’altra parte della rete c’è Federer e, in un attimo di mancata lucidità, gli concede un enorme “regalo” scaraventando totalmente fuori misura un rovescio.

Ma non è ancora finita.

Il francese ha a disposizione un’altra palla del set; ma forse questa volta è lo svizzero a ricordarsi di essere Federer ed estrae nuovamente dal cilindro una delle sue perle servendo un ace a puntino. Eppure, come Penelope, Roger, in questa fase del match, fa e disfa, commettendo poi un doppio fallo che permette all’avversario di ottenere un 4° setpoint.

Ma il setpoint francese non s’ha da fare.

Roger si salva anche questa volta e pareggia i conti sul 5-5 per poi portarsi in vantaggio per la prima volta nel match sul 6-5.

Tuttavia, Federer non ritrova completamente le perfette misure poiché, sulla palla break a favore del francese, commette dopppio fallo.

Insomma, si va al tie-break.

Il campione elvetico sale rapidamente 3-0 e poi 4-2. Jérémy ha perso un po’ la fiducia e il giusto timing dei primi giochi. Tuttavia continua ad essere propositivo, tant’è che annulla un setpoint svizzero sul 6-4. Ma non basta

Alla seconda occasione, l’ex n. 1 del mondo fa suo il primo parziale in 54 minuti per 7 punti a 5.

Nel secondo set, Chardy continua a tener testa al tennista di Basilea e i giochi si svolgono con grande equilibrio tant’è che i due affrontano un secondo tie-break.

Si trovano ancora in parità sul 4-4. Ed ecco una prodezza di Chardy sul 5-4 Federer:  con una demi-volé bassa di dritto Jérémy si assicura il pareggio. Poi sale 6-5 ma non si ferma qui.

Con un fendente di dritto a uscire, Jérémy sorprende Roger e si aggiudica la seconda frazione per 7 punti a 5. Grande prova di carattere e tenuta mentale da parte del transalpino che ha saputo ritrovare la concentrazione e le misure dopo le tante occasioni perdute nel primo parziale.

Tutto da rifare dunque.

Nel primo gioco del terzo set, ci sono subito 3 palle break per l’elvetico. Ma Chardy è sempre estremamente propositivo e le annulla tutte.

Eppure, alla quarta, spreca un dritto lungo e Roger può così salire 1-0 e servizio. Il campionissimo di Basilea sale ancora 3-1. Nonostante tutto, il francese continua ad essere aggressivo, soprattutto di dritto. Tiene testa a Roger che rimane in vantaggio salendo poi 5-3 grazie al break in apertura di set. Ma Jérémy dimostra ancora di poterlo mettere in difficoltà e gli resta attaccato sul 4-5.

Tuttavia, alla fine, è l’ex n. 1 del mondo a conquistare l’incontro di oggi chiudendo 7-6 (5) 6-7(5) 6-4.

Ma grande merito a Chardy che lascia il centrale del Palais Omnisport tra gli appalusi infiniti del pubblico.

In conferenza stampa, Jérémy è apparso comunque sorridente e soddisfatto della propria performance: “Ho disputato un buon match; certo, ho avuto occasioni ma non ho rimpianti. Anche se avessi vinto il primo set, lui avrebb epoi potuto conquistare il secondo, non si può mai sapere. All’inizio l’ho aggredito subito perché vedevo che non era ancora molto reattivo“.

Roger, dal canto suo, ha ammesso di essersi un po’ fatto sorprendere da Chardy nel primo set, affermando che “è stato soprattutto merito suo perché ha giocato davvero bene, spingeva molto, tirava molto forte“.

E poi grandi elogi alla Francia da parte dello Svizzero : ” Sono sempre stato accolto bene in Francia. È un paese che conosco e in cui viaggio da quando giocavo da junior. Da ragazzino ho avuto la fortuna di studiare il francese e ciò mi ha permesso di poter simpatizzare e comunicare con gli altri tennisti francesi junior. A proposito, mi sembra di aver vinto proprio a Lille il mio primo torneo junior. Sì, sono contento di ritrovare Lille per la finale di Coppa Davis“.

Giornata ricca quella di oggi a Parigi. Il campione dell’Australian Open Stan Wawrinka apre la giornata sul centrale al cospetto di Dominic Thiem. Il match è godibile, specie per gli appassionati del rovescio ad una mano. Lo svizzero allunga subito 2 a 0 in avvio ma si fa riprendere sul 4 pari. Qui fa valere la sua maggior classe strappando ancora una volta il servizio a Thiem e chiudendo 6-4. Nel secondo parziale, dopo aver salvato una palla break sul 3 pari, Wawrinka si procura un matchpoint sul 6 a 5, ma Thiem annulla bene rifugiandosi poi nel tiebreak. Con errori da parte di entrambi, si arriva a setpoint per Thiem, annullato con il servizio dallo svizzero che poi si procura matchpoint. Sbaglia ancora Thiem e Stan fa sua una partita giocata in maniera distratta e discontinua. Un po’ come il suo 2014.

È stata dura ma Milos Raonic, testa di serie n. 7 a Bercy, è venuto a capo di un incontro estremamente equilibrato e complicato disputato contro l’americano Jack Sock. Anche s eil canadese conduce per 5-1 nei loro precedenti incontri, i match tra i due tennisti, quasi coetanei, sono spesso alquanto complicati, essendosi spesso risolti al terzo set. Alla fine, il pupillo di Ivan Lyubicic è riuscito a chiudere la partita con lo score di 6-3 5-7 7-6(4). Ancora un passo verso Londra per Milos che ora affronterà Bautista-Agut giustiziere di Richard Gasquet.

Niente da fare pr il francese di Beziers che è stato letteralmente travolto dal ciclone spagnolo Roberto Bautista Agut. “Mi sentivo bene, ho fatto tutto ciò che potevo ma oggi contro questo avversario ho potuto fare ben poco” ha dichiarato Richard alcuni minuti fa in confereza stampa.

Eh già. Il 26enne di Castello de la Plana, attuale n. 15 del mondo, ha disputato un match pressoché perfetto, sorprendendo il transalpino con i suoi colpi piatti, ancora più efficaci sul campo indoor del Palais di Bercy. “Ha giocato benissimo“, ha sottlineato Richard, “non ho nessuna scusa; mi ha messo in diffcoltà con il suo gioco piatto, ho risposto male “. E, alla domanda se ora non si senta comunque un po’ più libero di pensare al grande appuntamento della finale di Coppa davis a Lille, Gasquet ha ammesso di “voler cominciare ad allenarmi il più presto possibile sulla terra rossa. Certo, inconsciamente sono un po’ già a Lille, però non bisogna perdere di vista che ero comunque sul centrale di Bercy e ci tenevo davvero a vincere. Peccato perché mi sento bene, sono in forma, la coscia non mi fa male. Ma, ripeto, non ho scuse, il mio avversario ha disputato davvero una grande partita, del resto mi sorprende che non sia più alto in classifica“.

Nel derby dei David, è lo spagnolo Ferrer a spuntarla. Il tennista di Valencia ha eliminato il 23enne belga Goffin dopo un incontro complicato e lottato, terminatosi al terzo con lo score di 6-3 2-6 6-3.

Dopo un primo set scivolato via rapidamente a favore dello spagnolo, il belga sale in cattedra e, con colpi tesi, angolati e solidi, riesce a scardinare la regolarità del n. 7 del mondo. Ma è solo un attimo. Nel terzo e decisivo parziale, Ferrer infligge la zampata finale e si aggiudica un posto negli ottavi di finale, in un altro derby, questa volta tutto iberico, con Fernando Verdasco.

Un’ora e tredici minuti sono bastati ad Andy Murray per regolare Julien Benneteau in due rapidi set: 6-3 6-4. Ulteriore passo dello scozzese verso il Masters di Londra, non ancora certo matematicamente della sua presenza viste le vittorie di Raonic e Ferrer. A destare preoccupazioni erano soprattutto le condizioni fisiche di Andy, viste le ultime fatiche a Valencia e il tour de force a cui si è sottoposto, a partire dalla tornée asiatica.
Un primo set praticamente perfetto per Murray che, dopo un fulmineo 3-0 è riuscito a conservare il break fino alla chiusura del set. Nessun particolare patema nemmeno nel secondo, con Benneteau che è riuscito a strappare la battuta al suo avversario solo dopo essere andato sotto di un doppio break. Probabile, quanto interessante, scontro con Dimitrov al prossimo round.

In casa nostra abbiamo da registrare il solito Fabio Fognini che, oramai, non fa più notizia, sconfitto in due tie-break dal francese Pouille, con annessa sceneggiata finale in cui il giudice di sedia si rifiuta di stringergli la mano, per ritornare sui suoi passi poco dopo. Il match non inizia bene per Fabio che però riesce a rimontare il break subito all’inizio del match e a portarsi sul 2-2. La situazione di equilibrio dura fino all’undicesimo gioco, in cui Fognini piazza la zampata e strappa il servizio all’avversario. Set finito? Con Fabio in campo nulla è scontato, nella buona e nella cattiva sorte; parte morbido al suo turno di servizio e si va al tie-break. Anche qui l’equilibrio regna sovrano (Fognini era salito 3-1) e il punto di svolta del set arriva sul 5-6, al primo set point per il francese.

Nel secondo parziale, l’azzurro sembra aver preso le misure al suo avversario, numero 176 delle classifiche Atp, volando 5-2. Set vicino alla conclusione? La scena del primo set, anche se in modalità leggermente diverse si ripresenta e Pouille recupera lo svantaggio inanellando 3 giochi consecutivi e due palle break per il 6-5. Qui è bravo Fabio a respingere l’avanzata francese e a zittire, seppur momentaneamente, il calore del pubblico parigino (calore peraltro poco dimostrato nel match tra Federer e Chardy, a riprova della polemica levata da Simon). La conclusione naturale è il tie-break, con l’azzurro che salva un match point, prima di farsi annullare un set point grazie ad una buona prima di Pouille. Il finale è lontano solo una manciata di minuti, con Fabio che sul punto del 7-7 ha da lamentarsi con il giudice di sedia Carlos Bernardes, a tal punto da scaraventare la racchetta al suolo e da commetterre il doppio fallo che gli vale un prematuro ritorno a casa. Siparietto ai limiti del simpatico tra Fognini e Bernardes dopo la conclusione dell’incontro, con i due che escono insieme dal campo cercando di spiegare l’uno le proprie ragioni all’altro.

Dopo Lucas Pouille, altri due francesi si qualificano per gli ottavi di finale. Si tratta di Jo-Wilfried Tsonga che, seppur a fatica, alla fine si impone su Jurgen Melzer con il punteggio di 6-2 4-6 6-2, e di Gaël Monfils, vittorioso per 6-4 7-6 sul “gigante” americano John Isner.

Risultati:
S. Wawrinka (3) b. D. Thiem 6-4 7-6
R. Bautista Agut b. R. Gasquet (11) 6-4 6-2
(8) A. Murray vs J. Benneteau 6-3 6-4
(2) R. Federer b. J. Chardy 7-6(5) 6-7(5) 6-4
(10) J.W. Tsonga b. J. Melzer 6-2 4-6 6-2
G. Monfils b. (13) J. Isner 6-4 7-6
(7) M. Raonic  b. J. Sock 6-3 5-7 7-6(4)
(4) D. Ferrer b. D. Goffin 6-3 2-6 6-3
(12) F. Lopez b. S. Querrey 6-4 6-4
(9) G. Dimitrov b. P. Cuevas 6-0 6-3
L. Pouille b. (16) F. Fognini 7-6(5) 7-6(7)
[6] Kei Nishikori b. T. Robredo 6-7(4) 6-2 6-3

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