Bilancio italiane 2014: in ascesa solo Pennetta e Giorgi

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Bilancio italiane 2014: in ascesa solo Pennetta e Giorgi

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TENNIS AL FEMMINILE – Il torneo di Sofia ha chiuso la stagione WTA e modificato in extremis le gerarchie del tennis Italiano, con il primato di Flavia Pennetta. E’ l’occasione per un bilancio di stagione, riferito proprio alla giocatrici italiane.

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Il Tournament of Champions di Sofia ha concluso la stagione WTA. A questo punto per le donne rimangono da giocare solo la finale di Fed Cup e alcuni 125K, tornei che stanno a cavallo tra il circuito maggiore e gli ITF.
Proprio in extremis, nelle ultime partite di Sofia, i punti assegnati hanno modificato le gerarchie del tennis italiano, con il sorpasso di Flavia Pennetta a Sara Errani.

Un rapporto curioso quello tra Pennetta e il cosiddetto “Masterino”: quando avrebbe avuto i requisiti per partecipare (2009, 2010) non lo aveva giocato per la concomitanza con la finale di Fed Cup. Quest’anno, invece, in cui non aveva ottenuto la necessaria vittoria in un torneo International, ha trovato posto come wild card, guadagnando i punti utili per scalare addirittura due posizioni nella classifica di fine stagione.

Nel discorso di premiazione la vincitirice Andrea Petkovic ha sottolineato come all’atto finale fossero arrivate due giocatrici (lei e Flavia) che l’anno scorso avevano passato lunghe traversie fisiche. Problemi che le avevano fatte precipitare oltre il centesimo posto del ranking, e che avevano insinuato anche dubbi sul loro futuro agonistico. Interpretata in questo modo, la finale di Sofia si trasforma in un messaggio di ottimismo per le tenniste che stanno passando oggi momenti difficili a causa di infortuni.

 La fine della stagione è anche il momento dei primi bilanci e, visti i recentissimi movimenti di classifica, per questa settimana ho deciso proprio di iniziare con le italiane.

Per ciascuna giocatrice ho espresso due voti (singolare e doppio) e selezionato il miglior match disputato nel 2014 (a mio avviso).

Procedo in ordine di classifica:

 – Flavia Pennetta
13 (ranking attuale)
31 (ranking fine 2013)
+18 (saldo ranking)

Slam
AO QF
RG R64
Wim 
R64
UO 
QF

Tornei vinti: Indian Wells (Premier Mandatory)

Voto
8- (singolare)
7+ (doppio)

Miglior partita
Indian Wells, semifinale: Pennetta def Li 7-6, 6-3

 Una stagione caratterizzata da alti e bassi, e da un feeling particolare con le superfici dure, cosa certo non sorprendente. Il successo ad Indian Wells ha rappresentato il secondo torneo più importante vinto da una tennista italiana (dopo il Roland Garros di Schiavone) ed è arrivato sconfiggendo Townsend, Stosur, Giorgi, Stephens, Li, Radwanska. Altri risultati positivi: quarti di finale in Australia e Stati Uniti, finale indoor nel “Masterino” di Sofia.

Ma anche controprestazioni: le precoci eliminazioni negli Slam europei, alcune sconfitte ai primi turni subite da giocatrici di ranking molto inferiore. Dopo Indian Wells un po’ più di costanza sarebbe bastata per tornare dopo cinque anni nella top ten. Ma tutto sommato penso che la soddisfazione di classifica Flavia se l’era già tolta nel 2009 e probabilmente non l’avrebbe barattata con la vittoria in un torneo prestigioso come quello californiano.
Il ranking indica un importante progresso (+18), e la stagione 2014 testimonia che l’operazione al polso non le ha impedito un ritorno ad alti livelli. Con la finale di Sofia è tornata dopo cinque anni ad essere la leader (in termini di classifica) del tennis italiano.

Sul piano tecnico secondo me la Pennetta migliore è stata quella che è riuscita a giocare in stile US Open 2013: vale a dire con una prima di servizio molto incisiva e un dritto più carico di spin. Quando invece non è riuscita a “lavorare” il dritto e il servizio ha fatto i capricci, il gioco e i risultati ne hanno risentito.
Aggiungo anche che 
con il passare dei mesi è sembrata soffrire i match lunghi: fino a marzo aveva un record di 5 partite vinte e zero perse al terzo set, ma da aprile in poi ha vinto 4 match e ne ha persi 7 nelle occasioni in cui la partita è andata al terzo. Forse segno che l’età (32 anni compiuti in febbraio) comincia a farsi sentire.

 Il finale di stagione le ha anche regalato una compagna di doppio di livello superiore: Martina Hingis. Pochi tornei sono bastati per raggiungere una finale Slam (secondo me giocata da Flavia molto bene per un set e mezzo, poi invece malino) e per sfiorare la qualificazione al Masters. Se riusciranno ad affrontare regolarmente tutta la prossima stagione un posto tra quelli di vertice del ranking sembra prenotato.

 – Sara Errani
15 (ranking attuale)
7 (ranking fine 2013)
-8 (saldo ranking)

Slam
AO R128
RG QF
Wim 
R128
UO 
QF

Tornei vinti: nessuno

Voto
6,5(singolare)
(doppio)

Miglior partita
Roland Garros, R16: Errani def Jankovic 7-6, 6-2

Penso che qualcuno considererà il torneo di Roma, dove ha raggiunto una storica finale, il teatro delle sue migliori partite. Ma Li Na non era nelle condizioni ideali e Jankovic non mi è sembrata così convinta come qualche settimana dopo nello Slam parigino. Anche il match vinto a Flushing Meadows contro Venus è stato molto combattuto e avvincente sul piano delle emozioni, ma a mio avviso tecnicamente non straordinario.
Per questo 
scelgo la seconda vittoria stagionale a Parigi contro Jankovic come il vertice del gioco della Errani 2014. Una partita particolarmente dura, contro un’avversaria in forma e per nulla disposta a lasciare strada, superata grazie ad una costante profondità di palla e a una straordinaria efficacia nelle diverse situazioni in cui il gioco si è sviluppato in verticale (drop-shot, volée, corpo a corpo a rete).

Il voto stagionale non può essere molto alto, visto il peggioramento rispetto al 2013, ma penso meriti una sicura sufficienza, considerato quanto di buono fatto sul rosso e il ranking, comunque di prestigio, raggiunto.
Alla fine il bilancio ci dice che la gran parte dei punti della classifica di Sara sono arrivati dai tornei disputati su terra (19 vinte – 6 perse) mentre sulle altre superfici (16-18) il rendimento rispetto al 2013 è calato. E il quarto di finale di Flushing Meadows a mio avviso è stato anche frutto di un tabellone piuttosto fortunato.
Ecco, secondo me forse 
più che l’arretramento nel ranking appare preoccupante un certo regresso tecnico che l’ha riportata nell’alveo della specializzazione: in sostanza una Errani molto terraiola.

Si è parecchio discusso (come però avveniva anche nei suoi anni migliori) sulle difficoltà al servizio. Ma secondo me quello che è mancato rispetto al passato è soprattutto la profondità di palla, grazie alla quale metteva in difficoltà le avversarie: se il suo dritto molto carico di spin rimbalza nei pressi della linea del servizio non disturba granché; se viceversa riesce a spingerlo a ridosso della linea di fondo per chi la fronteggia tutto il gioco risulta molto più complicato e per Sara si aprono soluzioni efficaci nello scambio. Ma questo è accaduto raramente nel 2014.
Stagione invece di altissimo livello in doppio: numero uno del ranking, due Slam vinti (Australian Open e Wimbledon) finale al Roland Garros e Career Slam complessivo.
L’infortunio del Masters (praticamente non disputato) impedisce un voto ancora più alto. Ma in ogni caso annata di doppio da incorniciare.

– Camila Giorgi
35 (ranking attuale)
98 (ranking fine 2013)
+63 (saldo ranking)

Slam
AO R64
RG R64
Wim 
R64
UO 
R128

Tornei vinti: nessuno

Voto
7,5 (singolare)
s.v. (doppio)

Miglior partita
Indian Wells, R32: Giorgi def Sharapova 6-3 4-6 7-5

 Su Camila Giorgi le opinioni (e di conseguenza le valutazioni) spesso divergono. Secondo me alcuni dati sono estremamente positivi: innanzitutto il grande progresso nel ranking, poi il rendimento contro le top ten (3 vinte, 1 sola persa: risultato tecnicamente molto importante).
Almeno due partite sono state di valore molto alto: la prima è quella che ho scelto come migliore della stagione, contro Sharapova. Segnalo che Masha ad Indian Wells storicamente gioca benissimo: era campionessa in carica e le sconfitte più recenti nel torneo le aveva subite solo per mano di numero uno del mondo. Poi c’è da ricordare la netta vittoria di New Haven contro Wozniacki, che sul cemento estivo americano ha perso solo da due giocatrici: Serena Williams e Camila Giorgi.
Resta il rammarico per lo zero alla voce tornei vinti, visto che le due finali raggiunte a Katowice e Linz (due tornei indoor) sono state perse per un soffio, entrambe con match point non convertiti.

Aspetti in negativo: la poca strada fatta negli Slam e la difficoltà a mantenere un alto rendimento per più partite di fila. Personalmente non considero con troppa preoccupazione il confronto con le migliori coetanee; ci sono atlete che sono esplose giovanissime (e che magari hanno finito la carriera molto presto) e altre che invece sono maturate più tardi. Fino a che Camila saprà crescere sia nel gioco che nel ranking per me l’anno sarà da considerare positivo. E nel 2014 entrambe le cose si sono verificate.
Sul piano tecnico Giorgi ha mostrato progressi nella varietà del servizio, nella gestione del palleggio e nel gioco di volo. Invece mi pare che il colpo su cui ha faticato di più sia stata la risposta: spesso la scelta della massima aggressività è stata pagata con molti (forse troppi) errori gratuiti.
Due soli match giocati (e persi) insieme a Karin Knapp in doppio non mi sembrano sufficienti per una valutazione di specialità.

 – Roberta Vinci
49 (ranking attuale)
14 (ranking fine 2013)
-35 (saldo ranking)

Slam
AO R128
RG 
R128
Wim 
R128
UO 
R32

Tornei vinti: nessuno

Voto
4,5 (singolare)
9 (doppio)

Miglior partita
Pechino, R32: Vinci def Radwanska 6-4, 6-4

 Gli indicatori della stagione di Roberta Vinci sono tutti negativi. Particolarmente deficitaria la prima parte dell’anno con un inizio di sei sconfitte consecutive al primo turno, e un dato complessivo di 7 vinte e 17 perse fino a luglio. In questo periodo l’unica giocatrice di alta classifica battuta è stata la Wozniacki (allora 15 del mondo) distratta dalle questioni sentimentali della prima parte di 2014.
Il voto non può che essere negativo, frutto di una difficoltà che secondo me all’inizio è stata causata soprattutto da carenze fisiche (poca brillantezza e resistenza, qualche acciacco di troppo) e che si è poi trasformata anche in una crisi di fiducia che ha finito per indebolire tutto il gioco.

A mio avviso il miglior torneo è stato quello di Pechino, in cui una Vinci ritrovata ha saputo sconfiggere Shvedova, Radwanska e Makarova. Personalmente considero il risultato di Pechino molto più significativo di quelli di Istanbul e Bucarest, in cui sono state raggiunte sì due finali, ma grazie ad una serie di vittorie contro giocatrici di classifica non eccezionale.
E visto che il torneo cinese è molto recente, c’è la speranza che possa essere il segno di un recupero di efficienza da mantenere anche per la prossima stagione.
Riguardo alla 
straordinaria stagione di doppio rimando a quanto scritto per Sara Errani.

  – Karin Knapp
56 (ranking attuale)
41 (ranking fine 2013)
-15 (saldo ranking)

Slam
AO R64
RG 
R128
Wim 
R128
UO 
R128

Tornei vinti:  Tashkent (International)

Voto

6+ (singolare)
s.v. (doppio)

Miglior partita
AO, R64: Sharapova def Knapp 6-3 4-6 10-8

 La stagione era cominciata molto bene: la partita eccezionale contro Sharapova agli Australian Open era apparsa, al di là della conclusione sfavorevole, un ottimo punto di partenza, poi confermato dalle vittorie determinanti in Fed Cup nella trasferta statunitense. Ma invece dopo la Fed Cup è iniziato un periodo negativo con sette sconfitte consecutive al primo turno.
Knapp pratica un gioco di pressione in cui dà il meglio se può prendere il controllo dello scambio e martellare l’avversaria; ma per fare questo occorre una perfetta efficienza fisica e una notevole convinzione. E non sempre le ha avute quest’anno.

Non è facile individuare un voto di sintesi: il regresso nel ranking è un brutto indicatore, così come l’unica vittoria ottenuta nelle quattro partecipazioni Slam. Va anche detto che in un paio di occasioni Karin è arrivata ad un passo dalla vittoria mancandola per un soffio:  penso non solo alla sconfitta 10-8 al terzo set di Melbourne già citata, ma anche a quella di Wimbledon (ancora per 10-8 al terzo set) contro Karolina Pliskova.

La seconda parte di stagione è stata sicuramente in recupero e a questo va aggiunto il primo successo ottenuto in carriera in un torneo del circuito maggiore. E’ stata soprattutto l’affermazione di Tashkent a convincermi per il 6+; alla fine per una tennista professionista vincere il primo torneo WTA risulta comunque un aspetto davvero importante, che credo vada sottolineato.
Confesso di non averla mai vista giocare in doppio con la sua partner dell’ultimo periodo, la rumena Begu, per cui su questo preferisco non pronunciarmi.

– Francesca Schiavone
82 (ranking attuale)
39 (ranking fine 2013)
-43 (saldo ranking)

Slam
AO R128
RG 
R128
Wim 
R128
UO 
R128

Tornei vinti: nessuno

Voto
4+ 
(singolare)
s.v. (doppio)

Miglior partita
Roma, R64 Schiavone def Bouchard 6-4, 6-2

Per Schiavone tutti gli indicatori sono negativi: nessun turno passato negli Slam e pochi guizzi davvero degni del suo talento. Di fronte a questo quadro mi sembra difficile una valutazione differente dal 4. Il “più” aggiunto al 4 dipende dalle vittorie di Roma, in cui ha sconfitto due delle migliori promesse del circuito come Bouchard e Muguruza, che qualche giorno dopo al Roland Garros sarebbero state grandi protagoniste (una raggiungendo la semifinale, l’altra eliminando Serena Williams)
Ad oggi (questa settimana è impegnata nel 125K di Limoges) il bilancio di Schiavone è di 22 vittorie e 27 sconfitte, e una sola top 30 battuta (Bouchard, appunto).

Quest’anno, nelle occasioni in cui l’ho vista perdere, spesso ho avuto l’impressione che il problema principale non fosse fisico-tecnico, ma mentale; che cioè mancasse la convinzione agonistica. E così ho assistito a match condotti con i set in equilibrio fino alla stretta finale; ma poi, al dunque, invece di aumentare la concentrazione e il rendimento il suo tennis tendeva a spegnersi.
Il discorso sull’età e sulle prospettive è abbastanza scontato e non sto qui a ripeterlo per esteso. 
Personalmente credo che a 34 anni compiuti e con una carriera alle spalle come la sua Francesca abbia il diritto di decidere da sola sul suo futuro, senza che un “signor nessuno” come me si metta a dare consigli se proseguire o meno.
Resto dell’idea che fino a quando giocherà meriterà di essere seguita; e lo dico perché, al di là del risultato, durante i suoi match il colpo fuori dagli schemi prima o poi arriva, ed è un peccato perderlo.
Non ho avuto occasione di vederla in doppio e quindi preferisco evitare la valutazione.

 – In conclusione
Dopo Francesca Schiavone, attualmente numero 82, per quanto riguarda le tenniste italiane c’è il vuoto.
Significa che all’orizzonte non si vedono molte alternative in vista dell’inevitabile ricambio: Schiavone, Pennetta e Vinci sono ultratretenni e anche Errani e Knapp non sono più giovanissime (entrambe nate nel 1987, significa che vanno per i 28).
Per il momento solo Camila Giorgi può far sperare in risultati di rilievo. 
Gioia Barbieri ha fatto capolino tramite le qualificazioni nel tabellone principale di un torneo importante e selettivo come Stoccarda, ma la strada è ancora lunga: questa settimana è esattamente 200ma.
In questa occasione non c’è spazio per trattare il tema, ma sembra difficile che le giovani tenniste italiane riescano, nel prossimo futuro, reggere il confronto con le giocatrici attuali.

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