ATP Finals: Djokovic in finale. Nishikori lotta ma saluta Londra

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ATP Finals: Djokovic in finale. Nishikori lotta ma saluta Londra

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TENNIS ATP FINALS – Novak Djokovic si impone 6-1 3-6 6-0 (1h27min) su un combattivo Kei Nishikori. Il giapponese non ha sfruttato due PB ad inizio terzo set. Djokovic ha applaudito polemicamente il pubblico ‘reo’ di sostenere Nishikori…e il match. Per Claudio Mezzadri, Federer è il favorito del torneo (VIDEO all’interno)

Claudio Mezzadri: “Federer favorito del torneo”

Conferenza stampa Nishikori:

 

Conferenza Stampa Djokovic:


Non si vedono quasi mai, ma prima dei match dello sportivo più popolare del Giappone, la tribuna stampa sembra un ristorante di Tokyo. Mi diceva uno di loro che questo match non solo è un quasi evento nazionale, ma che in Giappone credevano nel miracolo: non solo Kei aveva già battuto Nole nel match forse più convincente della sua carriera, quest’anno agli US Open, ma il loro eroe aveva potuto riposare il suo corpo di cristallo un giorno in più. Questa volta – a differenza del match vinto da Nole a Parigi Bercy, o della finale di Madrid contro Nadal – erano passate ben quarantotto ore dopo le corse ed i recuperi con David Ferrer.

La prima sorpresa del primo set è nel turno di servizio tenuto da Nishikori nel secondo game. Considerato che i precedenti avversari di Nole erano stati brekkati quindici volte (nei 22 game in cui il serbo aveva risposto), lasciare il serbo a trenta pareva un più che promettente inizio di partita. Ma, come spesso è capitato in queste Finali, è bastato poco perché l’equilibrio si rompesse, e la storia dell’incontro cambiasse. Nei suoi turni di servizio, Djokovic ha concesso la miseria di due punti al giapponese, ha servito meglio dei battitori di professione (tre ace, pur con una velocità di venti/trenta miglia inferiore a quella di Raonic), e ha tirato con precisione millimetrica sulla linea di fondo costringendo Nishikori a giocare di rimessa. Il sipario è calato dopo 23 minuti: i presenti si chiedevano se questa potesse diventare la partita più veloce del Master (56 minuti il tempo da battere).

L’inizio del secondo set è cominciato sulla falsariga del primo, con l’ennesimo break subito dall’avversario di Djokovic. Quando il pensiero già andava verso il match della sera, però, è successo quello che nessuno si sarebbe mai aspettato. Nel secondo game, Djokovic ha perso il servizio (cosa di per sè, qui, piuttosto eccezionale, anche se già era successo con Wawrinka) ma, soprattutto, ha perso un po’ la testa. Un giocatore della sua esperienza non dovrebbe stupirsi che il pubblico inciti, al solito, il giocatore in svantaggio, non volendo uscire dall’O2 Arena già di primo pomeriggio. Però, commettendo un doppio fallo nel tentativo di tenere il servizio, Novak si è messo ad applaudire sarcasticamente il pubblico che, di suo, aveva comprensibilmente festeggiato il break del giapponese. Da quel momento in avanti, i turni di servizio di Nole sono diventati progressivamente più complessi: il primo veniva tenuto a zero, nel secondo si è arrivati sul trenta pari, mentre nel terzo il giapponese è riuscito a sfruttare la prima di due palle break. La ciliegina sulla torta, nonché la nemesi del primo set, è il turno finale di servizio del giapponese, con un ace ed il serbo lasciato a zero. Si chiude 6-3 il primo set perso da Nole nel torneo, e si arriva al set finale per la terza volta, ma la prima che conta veramente.

In un match il cui esito è, finalmente, stato per lunghi tratti incerto, il redde rationem si è avuto nel primo game del terzo set. Qui il serbo si è subito trovato ad affontare due palle break ma, aiutato da Kei che ha mandato a rete prima un diritto poi un rovescio non impossibili, ha tenuto. Chi non ha più tenuto è stato il giapponese che, pur lottando, ha perso di lì in avanti tutti i suoi turni di servizio. Poiché il giapponese non faceva punti con la seconda – uno su dodici nel terzo parziale – mettere la prima in campo era fondamentale, ma non è successo (solo il 40 percento). Soprattutto, come ha dichiarato lo stesso Djokovic al termine della partita, ha commesso alcuni doppi falli (ben quattro nel terzo set) nei momenti topici: ad asempio, sul 40-30 nel quinto game e, ben più grave, sul match-point.

A fine match, il serbo ha flirtato col pubblico – che, se Federer dovesse arrivare in finale – sarà quasi certamente a favore dello svizzero, dicendo che guarderà l’altra semifinale dal letto, con i pop-corn in mano, divertendosi. I numerosi giornalisti giapponesi, invece, sono già scomparsi. Per l’andazzo di queste Finali, però, possono essere comunque soddisfatti di quanto è riuscito a fare il loro connazionale. Considerata la giovane età, e fisico permettendo, avranno sicuramente altre occasioni. Soprattutto, se le Finali dovessero muoversi in Asia…

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