Canottieri Aniene Roma, nel regno di Malagò uno scudetto fra sport e lusso

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Canottieri Aniene Roma, nel regno di Malagò uno scudetto fra sport e lusso

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La sala delle premiazioni al Canottieri Aniene
 

TENNIS – Al Canottieri Aniene vanno in scena le premiazioni, con protagonisti i tennisti vincitori dello scudetto A1. Flavia Pennetta rinnova con l’Aniene e con Adidas, che la vestirà by Stella McCartney mentre Giovanni Malagò si emoziona e tributa l’amore definitivo al club di Roma, dove si intrecciano storie sportive e gli affari della Capitale

“Eccellenza della Capitale e ritrovo della mondanità locale”. Così recita una delle recensioni internazionali che campeggiano in bella vista in una delle bacheche del circolo. Siamo al Canottieri Aniene e lo sport qui si intreccia con un circolo di relazioni sociali che governa l’economia di Roma.

Ci sono tanti circoli canottieri a Roma, ma se pronunci solo la parola Canottieri allora fai riferimento all’Aniene. Situato sul primo fiume di Roma a dispetto del nome, il circolo è un club riservato ai soli soci e frequentarlo non è cosa aperta a tutti. Per essere ammesso infatti bisogna essere presentati da almeno due soci, pardon consòci, con anzianità maggiore a cinque anni e poi sottoporsi al vaglio dei sette probiviri, i quali dopo un questionario con l’aspirante consòcio, concederanno un periodo di prova. A fine anno tutti i consòci potranno votare per l’ammissione degli aspiranti. Quest’anno, il circolo di Walter Weltroni, Gianni Letta e Luigi Abete, giusto per nominarne qualche socio fra i più famosi, voterà sulle richieste dei nuovi qualche giorno prima del Natale. In bacheca ci sono le richieste di vari avvocati, dirigenti, notai, imprenditori, e presidenti di società, i quali aspettano fiduciosi il sub judice. Andrea Vianello, direttore di Rai 3, è giustappunto uno di questi.

Le attività del Canottieri Aniene passano per lo sport ma non solo. Sport acquatici, tornei di calcetto e scuola tennis si alternano a presentazioni di libri (Corrado Passera è passato qui qualche settimana fa mentre Renato Brunetta e Stefano Fassina parleranno dell’Euro di qui a qualche giorno), eventi mondani e cene a tema, fra cui l’immancabile cena romanesca dal tris di primi carbonara-amatriciana-cacioepepe.

Varcato il cancelletto d’ingresso in ferro battuto, saliamo la rampa di scale che ci porta nel salone principale, attraversando un corridoio che ospita le bacheche dove si può prendere visione degli appuntamenti del circolo o anche consultare le ultime aggiunte alla voce reciprocità, ovvero quei circoli di altre città che offrono pari trattamento ai soci dell’Aniene. C’è la cena di Natale e il brindisi del giorno dopo a brevissimo, con la corsa di fine anno sull’Aniene. Degli eleganti tappeti blu su parquet marrone scuro attutiscono i nostri passi sul percorso studiato dallo sponsor natalizio. È un noto brand di gioielli che ha allestito lungo il tragitto per la sala principale delle teche contenenti ori e preziosi, posizionati davanti alle innumerevoli coppe esposte, trofei del fiume perlopiù. Una guardia giurata sorveglia svogliata la serie di gioielli lussuosi che sono dei chiari inviti al regalo per le signore dell’Aniene.

C’è il solito ritardo per l’inizio della cerimonia. I big si fanno attendere e quindi si formano i soliti capannelli dove si parla di questa nuova convenzione che permette di dormire a New York a prezzi vantaggiosi, o di usufruire degli sconti per Italo treno, l’azienda di Della Valle e Montezemolo che ad usarla fa molto più chic rispetto alle vituperate Ferrovie dello Stato. L’albero di Natale è relegato in un angolo, è sobrio, e alla sua base sono posizionati dei pacchi, chissà se finti o veri. Cominciano ad arrivare volti noti alla TV, seguiti subito dai vari “complimenti per la sua professionalità”, “seguo sempre il suo programma”, cercando di tessere relazioni che potranno tornare utili. I pochi che sono in solitaria, giocano con gli iPhone 6 d’ordinanza.

A condurre la serata saranno Jacopo Volpi della Rai e Lia Capizzi di Sky Sport, voluta fortemente da Giovanni Malagò come apprenderemo in seguito. C’è un po’ di apprensione fra gli addetti ai lavori del circolo per l’arrivo di ospiti importanti; manca qualche posto ai tavoli per la cena (“Rimediame du’ tovaje color avorio che famo altri du’ tavoli”) che seguirà la cerimonia. Il romanesco del personale si mischia alle cadenze più dolci dei soci mentre non mancano gli accenti del nord o l’inglese degli affari. I soci storici, quelli che non perdono un appuntamento, vengono accompagnati dalle hostess in sala.

Ad un certo punto, mentre siamo nel percorso che termina davanti l’ingresso della sala principale, fiancheggiato il piccolo chiosco-bar, il circo mediatico si movimenta all’improvviso: è in arrivo la star. Un raggiante e altissimo Giovanni Malagò arriva a casa sua, l’Aniene. Bacia le signore mentre stringe le mani di altri e sorride a terzi. Il suo volto è illuminato dalla luce delle telecamere mentre lui è cordiale e molto classy; veste una giacca blu su pantalone grigio, con i suoi capelli immobili nell’ordine. È accompagnato da una ragazza più giovane di lui che calamita subito le attenzioni dei fotografi. Questi, indirizzano con il braccio i due verso il pannello degli sponsor per la photo-opportunity. Arriva anche Alex Zanardi e poi Flavia Pennetta, subito bloccata dai giornalisti, che le chiedono soprattutto di Flavio, con lei che ascolta interdetta prima che il giornalista di Sky si ravveda chiamando Fabio il suo fidanzato.

Ci si stringe nella sala grande, piena di medaglie, coppe, vessilli e trofei sulle pareti. Una sala dominata dal marrone scuro del legno delle pareti, mentre davanti ci sono dei divani “imperiali” in pelle, enormi ed eleganti di color verde scuro e senape. Dietro questi un paio di file con i classici “riservato” sopra. Gli atleti li riconosci subito: sono quelli vestiti più sportivi o quelli con il vestito tirato fuori dalla naftalina, con la spalla della giacca cadente e il pantalone più largo di una taglia. Si parte con mezz’ora d’ordinanza di ritardo con la bella gioventù romana che ha occupato tutte le retrovie della sala ed è impegnata a fare il classico selfie: “Ce stamo tutti, sì?”. Inizia Lia Capizzi, molto pimpante, che pareggia un Jacopo Volpi corrucciato, molto svogliato e che cede volentieri la scena alla giornalista. Il primo applauso, lungo, con parte della sala che si alza in piedi, è per il premio Oscar Ennio Morricone, presente in sala. Lui ringrazia inchinandosi. Poi tocca a lui, al The Pres.

Che parte così: “Siamo abituati a patire momenti difficili per poi riprenderci e vincere. Abbiamo annunciato oggi la candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi del 2024. Qui con me ci sono tantissimi presidenti delle Federazioni, a cui dico: per me è importante avervi vicino. Le storie si intrecciano spesso. Ci sono corsi e ricorsi storici. Ci hanno chiesto se vorremmo ricalcare le orme di Roma 1960. Io ho risposto: magari. Quelle Olimpiadi hanno cambiato la storia di questo paese”.

Il riferimento alla stretta attualità, con gli arresti dell’inchiesta Mafia Capitale, arriva subito. “Dobbiamo recuperare la nostra immagine macchiata dagli scandali del presente che rischiano di rovinarci il futuro”. Poi, d’improvviso, sveste i panni dell’uomo delle Istituzioni, del Coni, per vestire quelli del padrone di casa, il Presidente dell’Aniene. “L’Aniene è un caso più unico che raro; oggi è difficile gestire una associazione senza scopo di lucro. Vorrei che nascessero tanti Aniene così lo sport potrebbe riprendersi e rinverdire i fasti del passato. Oggi è difficile mandare avanti circoli del genere senza aiuti. Servono criteri imprenditoriali per gestire questi circoli nati come aziende di famiglia. Questo per noi è stato un anno straordinario e pieno di record: io sono orgoglioso di essere il vostro Presidente”. E giù applausi, scroscianti.

Racconta poi un aneddoto. “Alla vigilia della mia candidatura a presidente del Coni andai dal più grande avvocato amministrativista della città e gli chiesi: ‘ma posso candidarmi al Coni rimanendo presidente dell’Aniene?’. Lui rispose: ‘certo: la tua carica al circolo è volontaria e gratuita’. Allora accettai, non avrei mai rinunciato all’Aniene”. Battimani, di nuovo, per questo atto di fedeltà reso teatrale dal padrone di casa. Che si emoziona, con gli occhi che diventano lucidi e Lia Capizzi che lo fa notare a chi è lontano dalle prima fila. L’applauso continua e lui si riprende il microfono per tributare l’atto d’amore definitivo: “L’Aniene è la mia vita, la mia famiglia”. L’empatia pervade la sala.

Esauriti i convenevoli si parte con le premiazioni, con Jacopo Volpi che chiama tutta la squadra del tennis fresca vincitrice dello Scudetto di serie A1 sul palco. Arrivano Vincenzo Santopadre, Simone Bolelli, Flavio Cipolla, Matteo Berrettini, Grzegorg Panfil, Simone Vagnozzima anche i giovani Ludovico Scerrati e Jacopo Berrettini, fratello di Matteo. Arriva anche Mario Fiorini, vera bandiera del circolo, cinquant’anni di lavoro al Canottieri, la vera anima dell’Aniene. Madrina della premiazione non può che essere Flavia Pennetta mentre a consegnare il piatto-ricordo è Franco Chimenti, presidente di Federgolf. Parla Simone Bolelli: “Abbiamo fatto grandi cose anche prima della finale, come battere il Genova in casa. È stata una vera impresa. Il tennis si gioca poco a squadre ma a me piace questa formula. Mi piace giocare a Roma, che è la mia seconda casa”. Roma adotta tutti, figuriamoci un Bolelli. Parla Santopadre che non manca di ricordare alla Pennetta “che abbiamo battuto anche il tuo fidanzato”, suscitando risate generali. È ispirato Vincenzo Santopadre, quarantatreenne trovatosi a giocare più del dovuto, praticamente titolare sempre per via degli impegni nei tornei sudamericani di Panfil. Dice a Jacopo Volpi che ricorda la grande impresa dei romani: “La grande impresa è stata battere gli altri con me in campo”. L’umiltà proverbiale del romano che cura il settore giovanile. Parla infine Berrettini, che dichiara “la grande soddisfazione per questa vittoria dove partivamo battuti. Per me è stato un onore giocare al fianco di questi campioni”.

I giocatori posano per la foto di rito e sfilano via velocemente. Ci sono tante altre premiazioni da fare ma l’impressione è che quella del tennis sia fra le più importanti se non la più importante. Rimane Flavia Pennetta sul palco e Lia Capizzi lascia interdetta la platea quando ricordando la sua grande stagione, che l’ha vista vincere a Indian Wells (“il quinto Slam”, dice Lia) e chiudere l’anno da numero uno italiana, l’apostrofa così: “Hai dimostrato di essere una ragazza con le palle”. Flavia sorride, ringrazia, e si affida alla cabala: “Un anno fa ero qui alla cena di Natale. Mi ha portato fortuna parteciparvi, vista poi la grande annata. Ci sarò anche quest’anno, e quindi spero in un buon 2015”.

Lia Capizzi annuncia poi un momento glamour. I più attenti avranno notato che alla destra del palco c’è un manichino con un completo da tennis molto elegante dai toni rosa soft. È la nuova divisa Adidas di Flavia, disegnata da Stella McCartney, stilista internazionale e figlia di Paul, che firma il contratto di rinnovo con la casa tedesca per il 2015 e per il 2016 alla presenza di Andreas Gellner, manager di Adidas per il sud Europa. “Sono contenta di questo completo, bellissimo, e che indosserò a partire dall’Australia 2015” le parole di Flavia, che firma il contratto in diretta apponendo la firma anche sul rinnovo del contratto proprio con i romani. Applausi ancora per la tennista più forte d’Italia.

Si continua col valzer degli altri premiati, con Jacopo Volpi che ha fretta e vorrebbe concludere un’operazione che invece durerà ancora parecchio. Nella sala ristorante si ultimano i preparativi per la cena mentre qualcuno sfolla e chiacchiera nei corridoi. Andrea Vianello, l’aspirante socio ammesso in prova, sembra disinteressato dall’evento e chiacchiera appoggiato alla scalinata che conduce al piano di sotto. A mente conta i giorni che lo separano dalla nomina a consòcio effettivo. Poi anche lui farà parte di questo mondo parallelo che vive in simbiosi con il mondo sportivo. Successi di atleti internazionali e relazioni affaristiche, economiche, politiche e culturali da parte di manager, imprenditori, giornalisti, banchieri, registi e personaggi della televisione: questo è il Canottieri Aniene di Roma.

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