La tennista canadese colpevole di un forfait tardivo al torneo di Hong Kong dello scorso settembre era stata pesantemente attaccata dal presidente dell’HKTA, Chow Siu Lung. La WTA è intervenuta multando la federazione asiatica.

‘Delusi e traditi da Eugenie Bouchard’ così aveva reagito al forfait della canadese nel settembre scorso Chow Siu Lung, presidente della Hong Kong Tennis Association, come riportato anche da noi nei giorni scorsi.

Questa settimana la WTA ha multato di 10.000 $ USA la federazione, bollando le dichiarazioni come “lesive della reputazione e degli interessi della tennista”.

Oggi la HKTA contrattacca, sempre nella figura di Chow Siu Lung. Sul South China Morning Post, il presidente della federazione asiatica ha richiesto ufficialmente le scuse della WTA, appellandosi alla libertà di parola. “E’ un atto di bullismo e intimidazione” continua Lung “e io chiedo che la Hong Kong Tennis Association risponda a questa ingiustizia”.

Il vice presidente esecutivo della WTA Laurence Applebaum sostiene che l’HKTA abbia violato il codice di condotta criticando la Bouchard, che aveva la facoltà di rinunciare al torneo, a causa dell’affaticamento dopo lo US Open. Le frasi incriminate sono ‘la Bouchard non ha onorato l’impegno preso’ e ‘non ha rispettato la parola data’; tali affermazioni avrebbero leso la reputazione e gli interessi finanziari della tennista nord americana.

Applebaum ha citato l’articolo del codice di condotta della WTA che recita che gli organizzatori di un torneo devono astenersi da ‘pubblici commenti ai media o non che possono offendere uno sponsor, un giocatore o la WTA’ Chow ha risposto definendo “una disgrazia” il fatto che la WTA abbia preso le parti della Bouchard.

Il presidente della HKTA conclude affermando che questo non inciderà sull’edizione 2015 del Prudential Hong Kong Tennis Open, ma l’associazione terrà in seria considerazione l’ipotesi di rinunciare alla collaborazione con la WTA a lungo termine, nonostante il grande successo economico e di pubblico. Intanto la Bouchard non sembra particolarmente toccata dalla querelle e pubblica su Twitter foto e video della prima esperienza surfistica sulle onde australiane.