Australian Open interviste, Raonic: “Negli ultimi due anni ho imparato ad approcciare meglio i tornei dello Slam”

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Australian Open interviste, Raonic: “Negli ultimi due anni ho imparato ad approcciare meglio i tornei dello Slam”

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Australian Open: M. Raonic b. D. Young 6-4 7-6(3) 6-3. L’intervista del dopo partita a Milos Raonic

Il match è stato quello che ti aspettavi?
No, non proprio. È stato più quello che speravo fosse. Ho servito molto bene e il mio gioco è migliorato durante la partita. Sono contento di ciò. Ero molto più aggressivo rispetto al primo match. È stato un passo avanti.

Parlaci un po’ delle condizioni di gioco.
È stato esattamente come giocare un qualsiasi altro match serale. Oggi in particolare la temperatura è calata abbastanza velocemente. Il gioco era un po’ più lento. Ma, davvero, non molto diverso dal giocare un qualsiasi altro torneo.

È cambiato il tuo approccio a questi primi turni nel corso degli ultimi due anni?
Be’, sì, penso di avere acquisito una maggiore comprensione di come ci si avvicina a questi match. Penso che una parte fondamentale sia la maturità nel comprendere come valutare queste situazioni. Capire che anche se non hai giocato benissimo nel primo turno, l’importante è andare avanti, darti l’opportunità di migliorare nel turno successivo. Penso di aver anche più capacità nel capire quando le cose non stanno andando per il verso giusto e nel riuscire a far sì che cambino. So su cosa focalizzarmi, ora. Queste cose mi danno un senso, non so, di pace, anche quando le cose non stanno andando come dovrebbero. Cerco solo di andare avanti, di passare oltre.

Ti piace l’opportunità degli Slam di giocare al meglio dei cinque set, del fatto che se hai qualche problema nel gioco, hai il tempo per correggerlo?
Penso che specialmente se qualcuno sta giocando veramente bene, diventa una specie di sfida-di-costanza. È come dire loro, se vuoi davvero battermi, io ti costringerò a giocare in questo modo, a questo livello, per tre set. Questo è il bonus del gioco tre-su-cinque. Penso che possa essere anche visto come un metodo per prosciugare mentalmente l’avversario. Dare loro un po’ più di tempo per pensare, di instillare loro un dubbio nel loro piano di gioco.

Una volta hai detto che ti saresti concentrato sul primo colpo, sia che tu stia servendo sia che tu sia nel turno di risposta. Puoi parlarci del perché di questo, e della differenza che pensi questo lavoro stia facendo nei tuoi match.
La cosa importante per me, quella in cui sto facendo progressi e che mi fa vincere le partite, è vincere gli scambi brevi, quelli da 2-3-4 colpi. Qualunque cosa io faccia al servizio o in risposta, devo cercare di trovare quella palla che rimbalza a metà campo sulla quale io posso giocare il mio dritto e cercare di essere aggressivo o di scendere a rete. Non deve per forza essere un diritto. Chiaramente per me sarebbe l’ideale. Se succede, sto giocando come piace a me, e io posso sfruttare l’occasione.

Parlarci del tuo prossimo match.
Contro Becker. Ho giocato contro di lui due volte, la più recente penso fosse a Miami l’anno scorso. Gioca in maniera molto solida. A lui piace giocare consistente, devo concentrarmi solo su me stesso. So qual è il modo in cui preferisce giocare. Oggi ha fatto un’impresa, rimontando da due set sotto in condizioni molto difficili. Devo essere bravo a mantenere tutto dentro di me e essere certo di fare le cose correttamente, e poi fare i piccoli aggiustamenti al gioco durante il match se necessario.

Cosa ha fatto Donald Young nei precedenti due match che stasera non è riuscito a fare?
Specialmente l’ultima volta che abbiamo giocato contro. Penso che oggi sia stata un po’ simile all’incontro che abbiamo avuto a Washington (SF 2014, Raonic in due set). Chiaramente, essendo quella una semifinale, penso che lui stesse giocando meglio. Ma rispetto a Basilea, io sono più in forma in tanti piccoli dettagli: nel movimento, nell’efficienza, con il servizio, e sono più concentrato. È l’inizio dell’anno, ho lavorato molto bene nell’off-season, credo. Ho fatto tutto come doveva essere fatto, e sto cercando di proseguire in quella direzione.

 

Traduzione di Maurizio Riguzzi

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