Australian Open interviste, S. Williams: "Azarenka e Wozniacki sono state sfortunate"

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Australian Open interviste, S. Williams: “Azarenka e Wozniacki sono state sfortunate”

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Australian Open. S. Williams b. Zvonareva 75 60. L’intervista del dopo partita.

Le cose hanno iniziato a funzionare da metà partita?
Sì, all’improvviso. Beh, non che ci fossero molte altre opzioni. Dovevo iniziare a giocare meglio.

Quanto importante è un buon sorteggio per te, anche da numero 1? Nei primi turni puoi giocare contro qualcuna che non ha fatto molto nella sua carriera oppure con un’avversaria come lei.
Sì, dipende in realtà. E’ quello che può succedere negli Slam. Devi essere pronta ad affrontare chiunque in qualunque turno. Giocando contro Vera, dovevo dirmi, Serena, lei è stata numero 2 al mondo, è una giocatrice di grande qualità ed è da tanto nel tour. Sa quello che fa. Sa come vincere.Sì dovevo entrare in quella mentalità.

Quando guardi tua sorella a questo punto della sua carriera, cosa vedi in lei?
Dà tante motivazioni. Sta giocando molto bene. Mi fa guardare intorno, e mi fa voler giocare e fare meglio. Voglio stare davanti il più possibile. Comunque, per tutta la durata delle nostre carriere, siamo state da motivazione l’una per l’altra.

Sembra molto felice, in un periodo magnifico.
Lo è. Parla di come si sente e poi, wow, il match di oggi è stato fantastico. Ora si dice: beh, se vinco è meraviglioso, se perdo fa niente. Credo sia un’atteggiamento molto positivo perché ti toglie molta pressione. Ha fatto così tanto nella sua carriera. Non deve continuare a vincere. Lo stesso vale per me. Fin quando la continuiamo a vedere così, faremo entrambe molto bene.

Quando è arrivata nel tour non era semplice avere successo. Ha passato tutta una serie di fasi differenti. Puoi dirci come quella ragazza sia diventata una donna incredibilmente matura?
Sì, quando ha iniziato a giocare era la novità, una ragazza nera che scuoteva il mondo. Aveva tutta la pressione sulle sue spalle. Io sono arrivata subito dopo di lei. Su di me non c’era alcun tipo di pressione. Lei la sua l’ha affrontata magnificamente. Aveva molta fiducia nei suoi mezzi e tanta classe. La sua personalità non è cambiata molto. Certo è cresciuta, ma è sempre stata molto matura e regale.

Qual è stato il momento, non in privato, in cui sei stata più orgogliosa di tua sorella?
Non so, così tanti. La sua battaglia per l’uguaglianza dei diritti a Dubai quando non permettevano a qualche giocatrice di giocare, la sua lotta per il prize money uguale fra donne e uomini per la WTA e a Wimbledon. Ha fatto così tante cose per il tour, rendendolo un posto migliore non solo per me ma per tutte le giocatrici.

Come mai vi siete ritirate dal doppio?
Non dobbiamo dare una ragione. Credo che Venus abbia già risposto.

Parlando di fortuna nel sorteggio, che ne pensi di Vika e Caroline al secondo turno? Le conosci entrambe bene.
Sono state sfortunate. Sono entrambe molto dolci con me e mi piacciono molto. Sicuramente è un tabellone difficile, ma credo che bisogni semplicemente dare il massimo, indipendentemente dall’avversaria.

Non so se hai visto un po’ del match di Nadal ieri, sul 6 a 5 nel quinto set.
Oh, wow.. No non ho seguito.

Smyczek ha permesso a Rafa di ripetere una prima dopo che un tifoso l’ha disturbato, urlando. Che ne pensi di gesti del genere, specialmente con quello che ti successe con l’incidente della “mano” al Roland Garros con la Henin?
Non l’ho visto, quindi non posso commentarlo. Ero molto orgogliosa di vedere un altro americano fare così bene. Sono andata a dormire all’inizio del quarto set. Quando ha vinto il terzo ho pensato “Wow, incredibile”. Sono una grande tifosa di Rafa, ma ovviamente tifo per qualsiasi americano.

Come ti stai sentendo in generale dal punto di vista dell’energia e della salute?
Meglio ogni giorno che passa. All’inizio tutti si sentono un po’ fuori forma, almeno io sicurante mi sento così. Ora sto iniziando a sentirmi meglio.

Ieri sera, non so se hai visto, è stato chiesto alla Bouchard di fare una piroetta. Sui social media qualcuno l’ha considerata una cosa sessista. Tu cosa ne pensi?
Non so, le faccio in continuazione nelle lezioni di danza. E’ chiamato il Chaines Spin, ci ho lavorato un po’, ma devo ancora migliorare.

Credo che la reazione si sia generata perché probabilmente non sarebbe mai stato chiesto ad un giocatore maschio. Pensi che sia stata una cosa sessista quella fatta dall’intervistatore?
A me è stato chiesto. Certo, non lo chiederei mai a Rafa o Roger. Non so se sia sessista o meno.

A te ha dato fastidio quanto ti è stato chiesto?
Non volevo farla perché, sai, non ho bisogno di attenzioni extra. Ma, non è stato un problema. Non ci ho pensato molto. La vita è troppo breve per potersi preoccupare di queste cose. Abbiamo problemi ben più importanti su cui concentrarci. Se faccio una piroetta o meno, non è la fine del mondo.

In generale, hai partecipato a molte conferenze stampa e sai quello che viene chiesto a Rafa o Roger. Credi che alle donne, in quanto donne, vengano chiesti differenti tipi di domande?
Mah, non guardo le conferenze stampa, quindi in realtà non so quello che viene chiesto agli uomini. Io so che spesso mi chiedono dell’età. Forse anche a Roger, ma non lo so. Non posso rispondere in maniera approfondita. Scusami.

Una cosa è parlare di cose di tendenza, ma tu parli anche di altro. Hai scritto un tweet molto serio ed interessante sulla situazione di Ferguson. Hai detto che è stato vergognoso, e ti sei chiesta cosa servirà per cambiare le cose. Lontana da casa, puoi riflettere su qual era il tuo punto di vista?
Sì, credo sia stata una decisione che ha colpito molti americani. Bisogna guardare ad entrambe le facce della medaglia. Non ero nella giuria, né in quella zona. Ma tutto questo viene da molto lontano. In retrospettiva, le mie scarpe sono le scarpe del “Black History Month”, quest’anno l’ho iniziato un po’ in anticipo. E’ stata una grande opportunità grazie al compleanno di Martin Luther King appena passato e con tutto ciò che succede nei vari stati americani. Mi sento molto onorata e inorgoglita di rappresentare il Black History Month, indossando delle scarpe fatte appositamente dalla Nike per me. E sono onorata anche di supportare in generale gli Afro-Americani negli Stati Uniti. Provo spesso ad essere una voce ragionevole e a guardare positivamente alle cose, vedendo, appunto, entrambe le facce della medaglia. Sai, potrebbe essere stata una decisione buona come una sbagliata, ma non essendo nella giuria è difficile a dirsi.

Quando scrivi: Cosa servirà per cambiare le cose, cosa intendi? Credi sia un processo lungo?
Cosa servirà? E’ questa la domanda. Non lo so, cosa servirà?

Si parla parecchio in America del “Deflate gate” dei Patriots (football americano). A quanto pare hanno sgonfiato la palla da gioco per la loro partita e per gli AFC Championships, rendendola più semplice da usare.
Non esiste, non ci credo.

Ma è vero.
Ma è ufficiale o sono solo supposizioni? Comunque noi dei Dolphins non facciamo queste cose, quindi..

Qual è stata la tua reazione a Madrid quando la Medina Garrigues nella partita contro di te provava a sgonfiare le palline?
Beh, lì per lì non me ne ero accorta. Stavo solo provando a vincere quella partita. Alla fine dei conti, se la pallina è sgonfia, lenta o veloce, dipende tutto da quanto bene riesca a giocare. Non so riguardo al football, è uno sport completamente diverso. Non lo gioco. Oddio, so lanciare bene la palla. Chiedete a Peyton. Molto, molto bene. Ma non so niente su come influisca una palla sgonfia.

Quanto importante è la pallina nella partita? Quanto influisce sul tuo gioco?
Chiedete a Caroline stasera quando viene qua. Mi chiede, come sono i campi? Non lo so. E le palline? Non lo so. Deve chiedere ad Agnieszka. Io sono cresciuta a Compton… Qua è tutto fantastico per me. Le palline sono perfette. Noi colpivamo palline praticamente morte, sgonfissime. Di cosa mi posso lamentare?

Maria Sharapova ha detto di amare il suo outfit di ieri. Non ha detto molto su quelli delle altre. Mi stavo chiedendo, a te piace il suo outfit?
Sì, credo sia un grande outfit. E’ bello che ad entrambe sia aperto sulla schiena. E’ fantastico. Poi credo che la Nike abbia fatto un buon lavoro con i colori accesi. Tutti gli atleti della Nike sembrano simili fra di loro, e mi piace molto. Credo sia la prima volta che possiamo fare una grande foto di gruppo.

Lorenzo Dicandia

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