Australian Open, donne: vincono tutte le favorite

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Australian Open, donne: vincono tutte le favorite

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Maria Sharapova lascia solo tre game alla malcapitata Peng mentre la canadese è costretta al terzo set dalla Begu. Nessun problema per la Makarova che ferma la corsa della Georges e la Halep. La Bouchard costretta al terzo

[3] S. Halep b. Y. Wickmayer 6-4 6-2 (di Gabriele Orio)

 

Non ci crede mai veramente la Wickmayer, ansiosa e insicura, che perde la partita ancora prima di entrare in campo.
Compitino per la Halep, che si limita a indurre l’avversaria all’errore e raccoglie il risultato.
Wickmayer fa tutto da sola e va subito sotto 2-1 con break regalando errori nel tentativo di accorciare gli scambi. Halep fa correre la belga, molto poco mobile, e chiude nel campo aperto. La rumena risponde con i piedi dentro il campo, aggredisce la seconda a e forza i doppi falli dell’avversaria. Altro break, 4-1.
Non ci sta la Wickmayer, che incrementa la precisione dei colpi e inizia a raccogliere qualche vincente. Recupera il break e va sul 4-3 con una bella volée. La partita si riaccende. La belga cerca di controllare il gioco e forza i colpi. Ne risultano pero’ tanti errori gratuiti nella chiusura del punto, anche quando la Halep non e’ precisa nei recuperi. Rimane aggrappata al match la belga, ma non e’ abbastanza attenta nel rispondere ai servizi piazzati della numero 3 del mondo: 6-4 Halep.
La 25enne ex numero 12 del mondo alza ulteriormente il ritmo, ma la 23enne rumena regge l’impatto e guadagna il break con palle profonde e tanta corsa. Wickmayer anticipa di piu’ la risposta e si riprende il break: 2-2. Una minima difesa della Halep e’ pero’ sufficiente a forzare i gratuiti della Wickmayer, sempre fallosa quando si tratta di spingere un colpo in piu’. Altro break e la Wickmayer non ci crede più: 6-2.
Partita mai in discussione. Troppo poco in fiducia la Wickmayer per proporre il gioco d’attacco in grado di scalfire gli anticipi della Halep. La numero 3 del mondo incontrerà ai quarti la Makarova.

 

[2] M. Sharapova b. S. Peng [21] 6-3 6-0 (da Melbourne Angelo Lo Conte)

Il secondo match di giornata sul centrale vede opposte la campionessa del 2008 Maria Sharapova contro Shuai Peng, semifinalista allo US Open 2014, che oggi eguaglia il suo miglior risultato qui a Melbourne rinverdendo i fasti del 2011 quando fu eliminata in tre set dalla Radwanska. La vincente di questo incontro troverà nei quarti di finale la testa di serie numero 7: Eugenie Bouchard, appena uscita dal campo dopo aver sconfitto in tre set Irina Begu.

Nella prima giornata fredda di questo Australian Open 2015, Sharapova parte contratta accusando i già noti problemi al servizio che tanto l’hanno afflitta nel suo match di secondo turno contro la qualificata Alexandra Panova. A fine match Maria avrà servito il 45% di prime e questo la dice lunga sul quanto la russa debba migliorare questo fondamentale per essere davvero competitiva in questo torneo. Pur non essendo incisiva alla battuta, Masha non concede palle break e anzi strappa il servizio all’avversaria nel quinto gioco. Nel game successivo però la russa non mette una prima e dopo una lunga sequela di palle break Shuai Peng riesce a riequilibrare l’incontro.

Dopo quanto visto nei primi sei game sembra davvero ci possa essere partita: mai impressione fu più sbagliata. Da qui in poi la semifinalista degli US Open 2014 non farà più un game concedendo bel otto giochi consecutivi a Masha alla quale basta alzare lievemente il livello di gioco per mandare fuori giri l’avversaria.

Vinto il primo set con il punteggio di 6-3, la bella siberiana vince un game fiume all’inizio del secondo parziale strappando il servizio al terzo tentativo grazie ad un doppio fallo della numero 22 del mondo . È la pietra tombale sulla partita: Masha perde solo quattro punti sul suo servizio nel corso di tutto il secondo set e chiude 6-3 6-0 in 1 ora e 15 minuti.

[7] E. Bouchard b I. Begu 6-1 5-7 6-2 (di Raffaello Esposito)

Cominciano gli ottavi e le superstiti del tabellone principale si disputano il prestigioso accesso alla seconda settimana di gioco dello slam down-under. Nella tarda mattinata scendono sul cemento della Rod Laver Arena l’ultima stella del “corri e tira” Eugenie Bouchard e la rumena Irina Begu, che al primo turno ha giustiziato con merito la numero nove del seeding Angelique Kerber. L’ingresso della Bouchard è salutato con un boato dalla “Genie Army”, i supporters personali che la seguono dall’anno scorso. Serve Bouchard, inizia subito a picchiare e si aggiudica il game ai vantaggi. Serve Begu e si inizia a capire che il cannone di Bouchard ha l’alzo giusto; picchia ancora la palla negli angoli e strappa il servizio a Begu con due siluri consecutivi, colpiti piatti da fondocampo. Va subito tre a zero giocando velocissimo, troppo sopra ritmo per la rumena che perde ancora il servizio e non ha tempo per pensare il suo tennis. Dopo un quarto d’ora siamo quattro a zero e dopo un game combattuto si va cinque a zero. La Begu soffre ancora alla battuta perché la canadese risponde con i piedi sulla riga ma riesce finalmente a conquistare il suo primo gioco, che salva l’onore perché poco dopo Bouchard chiude il set con una seconda sulla riga carica di spin. 6-1 in 29 minuti. Bouchard va avanti di impeto fino al tre a zero pesante anche nel secondo set e poi scompare dal campo; comincia a sbagliare in modo imbarazzante e dopo un set caratterizzato dai numerosi break la rumena prevale per sette a cinque. La Bouchard è alle prese con il lato negativo del gioco “run and gun”: quando si smarrisce il timing perfetto i colpi piatti sono troppo rischiosi. Il terzo set si apre con la canadese che brekka, conferma per il due a zero ma non sfrutta una palla per il tre a zero pesante che la tranquillizzerebbe. Genie gioca con coraggio sempre e tiene il servizio per il tre a uno ma l’incontro è sempre in bilico perché la rumena sembra pronta a sfruttare ogni passaggio a vuoto della Bouchard e tiene un servizio combattuto ai vantaggi. Bouchard regge, ristabilisce le distanze tenendo la battuta per il quattro a due e accelerando improvvisamente come nel primo set brekka ancora e va a servire per il match. Gioca l’ultimo game con l’incoscienza della gioventù, che è un ottimo modo, chiude gli occhi e picchia in contro balzo ogni singolo colpo per la breccia definitiva. L’impressione finale è che la canadese abbia il carattere e il coraggio giusti per il top ma avrebbe bisogno di ampliare le soluzioni del suo gioco. Il tempo è dalla sua.

[10] E. Makarova b. J. Goerges 6-3 6-2 (di Cesare Novazzi)

Partenza a razzo per Makarova che strappa il servizio all’avversaria subito in avvio, portandosi rapidamente sul 3 a 1. La tedesca non tiene lo scambio ed è fallosa con entrambi i fondamentali, è comunque merito della russa che in pressione non le permette di entrare in partita. Poco solida anche al servizio, la tedesca si offre troppo alla risposta dell’avversaria e cede nuovamente la battuta. Makarova si porta 5 a 1 in 21 minuti e va a servire per il primo set. Il settimo gioco finalmente vede la tedesca trovare un po’ di fiducia e si procura tre palle break, alla terza un doppio fallo le permette di dimezzare lo svantaggio; ma al turno successivo, chiamata a confermare finalmente un inizio di partita, si scioglie subito. Makarova ottiene un set point grazie ad un nastro “russo” e la tedesca le regala il primo set con un errore in impostazione.
Makarova in completo controllo dispone al meglio dei colpi della tedesca che non riesce ad impostare il suo gioco.
Il secondo parziale segue l’andamento del primo. La russa è perennemente in pressione: tiene agevolmente il suo turno di battuta e, grazie ad un rovescio particolarmente efficace, si procura due palle break al turno successivo. Goerges, con due buone prime, si porta in parità; con un’altra prima vincente si procura la palla dell’1 a 1, ma fallisce uno smash e finisce per cedere il servizio. La russa continua ad imporre il suo gioco solido e potente e con un passante sale 3 a 0. Nulla da registrare fino al sesto gioco: Makarova ancora cerca bene gli angoli e si spiana la strada verso un nuovo break per il 5 a 1. Al servizio, la russa gioca un brutto game e con un passaggio a vuoto concede tre palle break. Ne salva due, ma cede alla terza, con la tedesca che impatta bene alla risposta prima di chiudere con un facile diritto. Così, ancora, Goerges ha una timida possibilità di rientrare –o meglio entrare- in partita, ma non dipende da lei: Makarova riprende in mano lo scambio e chiude la partita al secondo match point, con uno splendido pallonetto di rovescio.

 

 

[10] E. Makarova b. J. Georges 6-3 6-2
[3] S. Halep b. Y. Wickmayer 6-4 6-2
[7] E. Bouchard b. C. Begu 6-1 5-7 6-2
[2] M. Sharapova b. [21] S. Peng 6-3 6-0

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