Australian Open interviste, Nadal: “Cerco di migliorare ogni giorno”

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Australian Open interviste, Nadal: “Cerco di migliorare ogni giorno”

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Australian Open: Nadal b. Anderson 7-5 6-1 6-4. L’intervista del dopo partita a Rafael Nadal


Sembra che dal 5 pari tu non abbia avuto più alcun problema.

Problemi? Ce ne sono sempre. Ci sono sempre alcuni punti chiave che cambiano le dinamiche del match. È vero che sono stato fortunato a portare a casa il primo set, perché lui era pericoloso. Penso che Kevin abbia giocato in modo aggressivo dall’inizio, cercando i vincenti con ogni colpo. Ha avuto in precedenza una palla break penso sul 3-2 o sul 3 pari. Poi sul 5 pari sono stato fortunato, certamente. Ho giocato due dritti lungo linea, perché non era un dritto facile dato che lui mi spingeva indietro. Ho cambiato la direzione, ma avrei potuto mancare quel colpo. Poi alcuni buoni servizi, soprattutto di nuovo un ace. Ma in generale, anche se ha avuto le opportunità nel primo set, sembrava che ne stesse avendo più di me, stavo giocando meglio rispetto ai giorni precedenti. Sento di avere un ritmo maggiore nelle gambe, un ritmo maggiore con il dritto. Quindi in generale sono molto contento per come ho giocato oggi. Il modo in cui ho innalzato il mio livello non è la cosa più importante, ma è ovviamente la vittoria.

Fino al game in cui lo hai brekkato nel primo set avevi vinto un solo punto in risposta. È una conseguenza del fatto che tu avessi imparato a leggere il suo servizio o è lui che ha iniziato a servire peggio?

Non so se lo avete notato, ma avevo cambiato completamente la posizione in risposta. Stavo rispondendo molto vicino alla linea di fondo. È più facile iniziare con più aggressività e passare dall’attacco alla difesa invece che dalla difesa all’attacco. Quindi è qualcosa di cui ne avevo parlato prima del match, e avevamo deciso di stare vicino alla linea di fondo all’inizio. Poi se non avesse funzionato avrei dovuto provare a giocare più punti. Avevo la sensazione che avessi dovuto costringerlo a giocare un vincente per vincere il punto. Perché prima avevo la sensazione che stesse vincendo troppi punti solo con il servizio. Quindi ho provato a cambiare alla fine del primo set. Sono riuscito a giocare delle buone risposte. Una molto buona, ma anche le altre, dovevo solo tenere la palla in campo e poi provare a farlo pensare un po’ di più rispetto a quanto stava facendo fino a quel momento. Questo è ciò che ha cambiato le dinamiche dei game in risposta e che mi ha portato dei vantaggi.

Spiegaci come fai ad uscire da queste posizioni difficili. Che cosa ti passa per la mente in quei momenti?

Cerco di pensare punto dopo punto. So che sullo 0-40, perdendo quel game avrei perso il primo set contro un giocatore, un buonissimo giocatore come Kevin, che ha un gran servizio ed è capace di giocare bene da fondo campo, spingendoti dalla prima palla. Quindi so che avrei dovuto giocare con molta pressione durante il resto del match se avessi voluto avere delle possibilità di vincere. E ho lottato punto dopo punto. Ho provato a cambiare un po’ il modo in cui stavo servendo. Ho servito in maniera un po’ più aggressiva. È vero che ho giocato due dritti lungo linea, come ho detto prima, che avrei potuto sbagliare. Ma per il resto ho giocato due buoni servizi al corpo sul 15-40 e sul 30-40, sullo 0-40 ho giocato il dritto lungo linea. Fino a quel momento non stavo servendo molto spesso in quel modo, quindi ho cambiato. Poi sulla palla break ho cambiato la direzione e ho giocato forse il mio servizio più veloce del torneo, ace a 205km/h al centro. Basta cercare di giocare con la giusta decisione, con la giusta determinazione, ed è quello che ho fatto. Ha funzionato bene. Ma alcune volte funziona e altre no.

Molti giocatori in questi momenti si innervosiscono. Non sembra che tu ti innervosisca, che tu sia preoccupato.

Lo sono (sorridendo).

La scorsa settimana prima dell’inizio del torneo avevi detto che non ti ritenevi tra i favoriti per vincere, ma te lo avremmo dovuto chiedere tra una settimana se tu fossi stato ancora qui. Tu sei ancora qui. Come ti senti riguardo alle possibilità di andare avanti ora che hai al tuo attivo quattro vittorie?

Sono uno degli otto. Questo è quello che conta di più. Sono tra gli ultimi otto del torneo. Seriamente, non ne posso parlare. Durante la mia carriera non ne ho mai parlato. Ma soprattutto in questo momento, quando si è tornati dopo un periodo in cui non si è gareggiato e si sta per affrontare un giocatore molto tosto come Tomas Berdych, che ha iniziato la stagione giocando molto bene a Doha e ora è ai quarti di finale. Non so se ha perso un set. Non credo. Sta giocando benissimo. Sarà un avversario molto duro. Ma per me aver raggiunto i quarti è un grande risultato, parlando seriamente. Arrivare qui dopo aver perso al primo turno in Qatar e dopo non aver giocato negli ultimi sette mesi, avere la possibilità di essere di nuovo ai quarti è un fatto molto positivo per me. Sono molto felice di questo. Sono sicuro che mi aiuterà per i prossimi tornei. Sicuramente cercherò di fare del mio meglio dopodomani. Non sono una persona che si accontenta. No. Cerco di giocare meglio ogni giorno. Se succederà, spero di avere delle possibilità anche nel prossimo incontro. Ma oggi si deve essere contenti del modo in cui ho innalzato il mio livello su tutto, si deve parlare di tennis e di tutto ciò che ho fatto in campo. Ci sono andato molto vicino oggi. Anche se l’altro giorno avevo giocato bene i primi due set, oggi sono andato molto vicino a quello che devo fare per vincere.

Quanto pensi di essere lontano dalla tua migliore condizione? 60%? 70%?

Non è matematica. Non si può dirlo in numeri. Alla fine non importa. Sono ai quarti. Mi sento meglio ogni giorno. Non si sa. Oggi ho giocato ad alti livelli per vincere contro Kevin Anderson. Non so come sia messo in classifica.

È il numero 15.

Vincere contro il numero 15 del mondo in tre set, sarei arrogante se dicessi che non ho giocato bene. Sono felice di come ho giocato. È il primo giorno in cui sento di aver giocato al livello che voglio e come voglio. Domani mi allenerò, cercherò di giocare bene come ho fatto oggi e poi cercherò di arrivare al prossimo match con più energia possibile e cercherò di essere pronto. So che sarà molto dura.

Prima hai menzionato Berdych. Hai un record incredibile contro di lui. Penso che tu abbia vinto gli ultimi 17 incontri, 37 set su 40. Perché pensi di aver vinto così tante volte contro di lui nel corso degli anni?

Non ha importanza ciò che è accaduto in passato. Questa volta è un’altra storia. È un momento diverso sia me che per lui. Quindi ciò che è accaduto nei match precedenti non influenzerà il prossimo. Sono sicuro di questo. È un grande giocatore. Ho vinto molte volte contro di lui, ma ho anche rischiato di perdere. Ricordo che nel 2012 avevo avuto qui un incontro molto duro. Era avanti quasi di 2 set a 0. È un giocatore di alto livello.

Qual è il significato di ciò che hai scritto sulla lente della telecamera?

Niente di importante. È una cosa stupida. Riguarda i miei amici.
Traduzione di Chiara Nardi

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