Australian Open, uomini: Nadal-Berdych il primo quarto di finale

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Australian Open, uomini: Nadal-Berdych il primo quarto di finale

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Facili vittorie del maiorchino e del ceco, che saranno di fronte per la ventunesima volta. 18-3 Nadal i precedenti

[3]Rafael Nadal b. [14]Kevin Anderson 7-5 6-1 6-4 (da Melbourne, Luca Baldissera)

 

Fa decisamente più fresco dei giorni scorsi (22 gradi, davvero poco per Melbourne in gennaio) sulla Rod Laver Arena, piena in ogni ordine di posti, quando scendono in campo Rafael Nadal e Kevin Anderson per il loro incontro di ottavi di finale. Il match inizia seguendo il prevedibile canovaccio di Anderson che picchia il servizio e cerca il rovescio di Nadal impostando lo scambio sulla diagonale destra per aprirsi gli spazi. Kevin arriva a palla break nel quinto game, ma sbaglia una risposta di rovescio, l’impressione è che il sudafricano spinga al massimo accettando di andare a volte fuori giri. Quando dopo due parità Rafa tiene il servizio e si porta 3-2, l’applauso degli spettatori è particolarmente convinto, echeggiano i “Vamos Rafa!”. Anderson gioca bene, entrambi concedono le briciole al servizio, fino al 5 pari, quando Nadal al servizio va sotto 0-40, annulla le tre palle break, poi si salva da una quarta, una quinta, e tiene. Nel game successivo Kevin, che fino ad allora non aveva avuto difficoltà alla battuta, si trova 15-40, e al secondo set-point per Rafa affonda in rete una volée inguardabile. La più classica delle situazioni da “goal mancato, goal subito”, 7-5 Nadal in 52 minuti.

Inizia il secondo set, Rafa non sembra comunque troppo soddisfatto della propria prestazione, dopo un allungo fallito dal lato del rovescio grida un “Nada!” verso il suo angolo, come per auto-scuotersi, e la cosa funziona, perchè con due belle accelerazioni lo spagnolo strappa il servizio ad Anderson nel secondo game, e in un attimo sale 3-0. Kevin pare aver accusato il colpo, affonda un dritto facile in mezzo alla rete, poi commette doppio fallo ed è doppio break Rafa, 4-0. Parte qualche timido “C’mon Kevin” dalle tribune, la reporter sudafricana Julia, seduta accanto a me, mormora “no way he will pull it off” quando Nadal allunga senza problemi sul 5-0. Un paio di game dopo, è 6-1 Rafa: due set a zero, un’ora e 25 di partita.

Anche nel terzo set le cose non migliorano per Anderson: break Nadal sull’uno pari, poi il punteggio segue i servizi, ma il sudafricano stesso non sembra crederci più di tanto, tenendosi a galla con la battuta e qualche anticipo di dritto, senza mai dare l’impressione di poter rientrare in partita. Sul 5-4 e servizio in suo favore, Rafa si concede perfino un siparietto sorridendo a un raccattapalle che aveva raccolto una delle sue bottigliette d’acqua caduta a terra, e non la aveva riposizionata esattamente dove era prima. Dopodichè, con un paio di discese a rete quasi spensierate e inusuali per lui, termina in poco più di due ore, con il punteggio di 7-5 6-1 6-4, quello che per larghi tratti è sembrato un allenamento agonistico: Anderson ha alzato bandiera bianca davvero troppo presto, Nadal ringrazia e si presenta sorridente, e in ottime condizioni, ai quarti di finale. Dove troverà Tomas Berdych, che batte ininterrottamente (17 volte di fila) dal 2006.

 

stats nadal anderson

 

 

[7]Tomas Berdych b. Bernard Tomic 6-2 7-6(3) 6-2 (da Melbourne, Robbie Cappuccio)

Poteva essere la giornata di Bernie Tomic, su cui la stampa australiana punta forte con titoli come “Tomic eyes checkmate” (Tomic vede lo scacco matto) e “Bernard Tomic feels the pressure easing and he is ready for Tomas Berdych” (Bernard Tomic sente diminuire la pressione ed è pronto per Tomas Berdych).

Sebbene in Australia il ventiduenne del Queensland sia più famoso per le sue polemiche con altri giocatori (leggete il recente battibecco via stampa con Kyrgios dopo le dichiarazioni sul connazionale Groth, catturate da Luca Baldissera in questo articolo) e con la stampa, per i problemi con la polizia stradale e per le foto nei locali notturni, e sebbene sia stato fischiato l’altr’anno dal suo stesso pubblico per aver abbandonato dopo aver perso il primo set 6-4 contro Rafa Nadal, sembrava essersi riscattato quest’anno approdando agli ottavi di finale e riconquistando i favori del pubblico e il supporto della stampa locale.

Invece Tomas Berdych, neo promesso sposo, supera agevolmente l’ostacolo Tomic ed approda ai quarti di finale per la quinta volta consecutiva, e la terza senza perdere un set, dimostrando solidità e potenza.

Berdych parte subito molto concentrato e prende di sorpresa Tomic: “sono partito forte e ho continuato a spingere“. Era esattamente quello che Tomic aveva previsto a parole “Sarà dura, lui è uno che colpice così forte … ma io ho giocato match così e l’ho preparato bene. Vedremo“. La strategia di Tomic però sembra limitarsi ad aspettare che Berdych sbagli. E invece è lui a sbagliare, mandando un paio di diritti in corridoio o perfino oltre, commettendo doppio fallo e poi finendo per perdere il servizio. Berdych è padrone del campo, Tomic sempre in recupero: in meno di mezz’ora il primo set è già finito 6-2.

Seduto non distante da me vedo Tony Roche (vincitore ai Roland Garros nel ’66 e finalsta in altri 5 Slam), che in passato ha aspramente criticato il giovane australiano: lo sguardo di ghiaccio, sospira e scuote la testa.

Nel secondo set Berdych continua a picchiare e anche se commette parecchi errori non forzati (19 nel secondo set, 33 in tutto), inanella vincenti (22 nel secondo set, 52 nel match). I giocatori sono  identici di stazza – 196 cm e 91Kg – ma che differenza: Tomas sprigiona potenza pura dalla sua racchetta, Bernie si muove come la pantera rosa, tira spesso il dritto senza nessun peso o usando lo slice. Ogni tanto con delle accelerazioni soprende il ceco, ma non riesce a cambiare il match. I numeri alla fine mostrano un numero di vincenti quasi doppio per Berdych (52 del ceco contro 27 dell’australiano).

Con una buona percentuale di prime Tomic riesce a stare in partita e portarsi al tie break, dove però nonostante la temperatura fresca, si scioglie come un gelato in spiaggia: ai vincenti di Berdych Tomic risponde con errori non forzati. Tomas si porta a rete con un attacco incrociato di rovescio e converte il punto col facile volè di dritto procurandosi 3 set point. Basta il primo perchè Tomic manda in rete un anonimo slice di rovescio: 7-6.

A questo punto Tomic getta la spugna “emotivamente dopo il tie break è stata molto dura. Mi sono detto, guarda, se vuoi vincere devi giocare tre set eccezionali, ma lui  quando è in vantaggio non si lascia prendere“. Berdych è sempre più padrone del campo, tira a tutto braccio e si porta sul 3-0. Ormai l’unica attrattiva della partita sono gli uccelli che volano sul campo disturbando Berdych sulla risposta “wait, wait wait … birds” (apetta, apetta, apetta … uccellini). Un odore di grigliata portato dal vento dai ristoranti del Melbourne Park segnalano che è tempo di smettere di giocare a tennis e dedicarsi ad altro. Ci pensa Berdych procurandosi un match point con un vincente di rovescio lungolinea, seguito da un passante incrociato di rovescio su un approccio a rete in dritto slice di Tomic che ricorda un colpo da circolo ricreativo. Sul match point Berdych non si fa soprendere dal drop shot di Tomic, il quale dal canto suo manda la volè in rete. In sole 2 ore Berdych è ai quarti dove lo attende Rafa Nadal.

BerdychTOmic

Tomic riconosce la superiorità dell’avversario “Ha giocato molto bene fin dall’inizio. E’ stata dura per me. Lui colpiva molto forte, come al solito. Aveva quel qualcosa in più” dice in conferenza stampa “E’ un gran giocatore, non posso lamentarmi, non è stato un brutto match per me“. Poi manda una frecciata velenosa all’organizzazione “La programmazione e’ stata ridicola“. Dice riferendosi al fatto che quest’anno, pur essendo arrivato al quarto turno non ha mai giocato alla Rod Laver Arena. “Ma chiedete a Craig Tiley (CEO di Tennis Australia), apparentemente lui e’ il migliore …

Di opinione diversa riguardo al non aver giocato sul campo centrale è Tomas Berdych “Non è che mi interessi molto, ci saranno altre occasioni“. Poi su di se e sul match con NadalSto bene, finora ho giocato molto bene, e non vedo l’ora di continuare a giocare e migliorare. No nessuna tatticaspeciale contro Rafa. Quel che importa è che ora mi sento bene e il mio tennis è di alto livello. Questo è l’importante ed è ciò su cui mi concentro in preparazione del match“.

 

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