Rendiamo onore al comprimario Gilles Muller e alla magnifica impresa del nostro Andreas Seppi

Tra i protagonisti dell’Open d’Australia il più sorprendente ed il meno conosciuto era il lussemburghese Gilles Muller un giocatore che è entrato tra i primi cento della classifica del computer quando aveva già 21 anni .
Con il quarto turno raggiunto in questo torneo Muller migliorerà la sua attuale classifica (numero 42) ma gli dedico volentieri qualche riga perché rappresenta il prototipo del giocatore che senza avere particolari qualità (a parte quella di essere mancino) ha svolto una dignitosa carriera distinguendosi per educazione e correttezza.
In questo torneo Muller si è preso la soddisfazione dei battere John Isner, la 19a testa di serie. Contro Djokovic, Muller ha giocato quasi alla pari per tre set.

Può aver sorpreso qualcuno la vittoria di Nishikori sullo spagnolo Ferrer ma il computer lo aveva previsto collocando il giapponese davanti allo spagnolo che rimane un grande lottatore ma comincia a sentire il peso di tante corse e della lunga carriera.

Questa edizione dell’Australian Open è stata molto fedele alle classifiche del computer cui è affidata ogni settimana la pubblicazione delle graduatorie ufficiali. Dall’inizio dell’era Open (1969) era successo solo altre due volte infatti (l’anno scorso e nel 2009) che all’inizio della seconda settimana del primo torneo della nuova stagione fossero ancora in gara ben 7 delle prime 8 teste di serie del tabellone maschile. Infatti per i quarti di finale del singolare maschile si sono puntualmente qualificate sette delle prime teste di serie.

L’unica assenza tra i favoriti è quella di Roger Federer eliminato dal nostro Andreas Seppi che ha giocato in questa occasione forse la miglior partita della sua carriera. Il nostro giocatore ha poi fallito quella che mi piace chiamare “la prova del nove” contro Nick Kyrgios, vedendosi annullare un match point nel quarto set dopo aver vinto primi due.