Henri Leconte: "Darei volentieri una mano a Tsonga"

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Henri Leconte: “Darei volentieri una mano a Tsonga”

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In alcune dichiarazioni rilasciate a Ubaldo Scanagatta e ai giornalisti francesi, Henri Leconte si dice disponibile con Tsonga e Co. per aiutarli a trionfare in uno slam

Henri leconte risponde presente. L’ ex finalista del Roland Garros 1988 risponde alle domande dei giornalisti e si dichiara disponibile e pronto a seguire i giocatori francesi per aiutarli ad imporsi nei tornei dello slam. “Noi “anziani” potremmo essere utili ai giocatori francesi per farli arrivare alla seconda settimana di un torneo dello slam. La Coppa Davis è stato un episodio difficile da digerire, per i giocatori, per noi, per tutti. Ma ora bisogna guardare avanti“.

Sul fatto che Tsonga abbia affermato che Leconte non sia stato molto disponibile con i giocatori, Henri “Riton” risponde così: “Questo è vero, c’è stato un periodo in cui preferivo dedicarmi ad altro. Ma oggi è diverso. Intervengo volentieri nei media, seguo i tornei, in particolare quelli dello slam, e oggi, perché no? Se si trattasse di aiutarli per farli progredire, perché no? Forse funzionerebbe o forse no ma quando vediamo quello che è riuscito a fare Goran Ivanisevic o altri vincitori di slam come coach…. Beh io ho vinto uno slam solo in doppio e non in singolare ma sarei disponibile ad aiutarli, sotto vari punti di vista: in alleanmento, a gestire lo stress, ecc.  Nella mia finale a Parigi non sono riuscito a gestire al meglio lo stress, invece ci sono riuscito in finale di Coppa Davis“.

Henri Leconte sarebbe disponibile a diventare coach? “Potrei svolgere le funzioni di coach, anche per qualche settimana. Precedentemente l’avevo proposto alla federazione ma non ha dato seguito alla mia proposta. Ad un certo punto, quanto smettiamo di giocare, ci si allontana dal tennis perché ci sentiamo stanchi e stufi. Ma poi ritorniamo, perché è la nostra famglia, la nostra vita, e forse perché sentiamo il desiderio di rivivere le stesse emozioni ma in altro modo. Guy, per esempio, ha potuto rivivere tutto ciò come capitano di Coppa Davis. Forse a volte siamo tutti un po’ maldestri nel nostro modo di esprimerci, anche perché in mezzo ci sono i media e tutto va troppo veloce. C’è in effetti a volte una distanza generazionale tra noi e i giocatori più giovani, proprio perché tutto va veloce. Con facebook, twitter, per esempio, tutto è rapido ed è più difficile prendere il tempo di ritrovarsi a discutere attorno a un tavolo con calma. Desideriamo davvero che un nostro giocatore possa imporsi in uno slam e se io, Yannick o Guy  possiamo essere utili e dare una mano, lo faremmo volentieri”.

Henri Leconte “Disponibile ad aiutare i giocatori a fare progressi negli slam”

 

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