Semifinali Slam senza Roger o Rafa: è solo la quinta volta, la prima in Australia

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Semifinali Slam senza Roger o Rafa: è solo la quinta volta, la prima in Australia

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Da Wimbledon 2003 agli Australian Open 2015, sono 47 gli Slam disputati da quando Federer e Nadal li giocano entrambi. Prima di Melbourne, solo in altre quattro occasioni nessuno dei due aveva raggiunto in semifinale. E non era mai accaduto nello Slam australiano

Le semifinali maschili dell’edizione 2015 degli Australian Open non vedono, per la prima volta dal 2004, la presenza di almeno uno dei due grandi protagonisti del tennis del XXI secolo: Roger Federer e Rafael Nadal. Sono trascorsi quasi 12 anni da quanto è iniziata la contemporanea partecipazione dei due tennisti ai tornei dello Slam, e solo in altre 4 occasioni era accaduto quanto verificatosi a Melbourne quest’anno, ovvero che nessuno dei due raggiungesse la semifinale (Federer eliminato da Seppi nei sedicesimi, Nadal da Berdych nei quarti):

2003 Us Open: Federer eliminato da Nalbandian negli ottavi, Nadal al II turno da El Aynaoui

2004 Roland Garros: Federer eliminato al III turno da Kuerten, Nadal assente

2012 US Open: Federer eliminato da Berdych nei quarti, Nadal assente

2013 Wimbledon: Federer eliminato da Stakhovsky al II turno, Nadal al I turno da Darcis

Perciò è la prima volta in 12 anni che nessuno dei due non raggiunge almeno la semifinale a Melbourne. La loro prima contemporanea partecipazione agli Slam fu a Wimbledon 2003: era la prima partecipazione ad un Major di Nadal, mentre lo svizzero aveva iniziato con il Roland Garros 1999. E quell’edizione dei Championship segna un punto di svolta nel tennis maschile: non è solo è il primo Slam a cui partecipano assieme, è l’inizio della loro era. Perché è proprio a Londra nel 2003 che inizia a brillare la stella del fuoriclasse elvetico, che ottiene il primo dei suoi sette successi a Wimbledon e dei suoi 17 trionfi Slam. E anche il giovanissimo esordiente Rafael Nadal attira subito la luce dei riflettori su di sé, primo under 18 ad arrivare sino al terzo turno sui campi di Church Road dai tempi di Boris Becker.

Insomma, anche se ufficialmente inizia solo l’anno successivo sul cemento di Miami, con il primo match vinto clamorosamente in due set (63 63) da Nadal, in realtà in quell’estate londinese si poteva cogliere il primo, quasi impercettibile, segnale di quella che sarebbe diventata una delle più grandi rivalità nella storia del tennis. Comunque, da quell’estate del 2003 il tennis professionistico maschile non è stato più lo stesso: sono arrivati Roger da Basilea e Rafa da Manacor e da quel momento hanno dominato il tennis del primo decennio del secolo, per poi continuare ad esserne i principali protagonisti, insieme a Djokovic e Murray, anche in questa prima metà del secondo decennio. Ma durante questi anni, quanto “devastante” è stato il loro impatto a livello Slam, nei 47 tornei disputati tra Wimbledon 2003 e Melbourne 2015, considerando che lo svizzero ha sempre timbrato il cartellino, mentre Rafa a causa dei vari infortuni ne ha dovuti saltare 7?

I due grandi rivali nelle complessive 87 partecipazioni (47 Federer, 40 Nadal) nei 4 maggiori tornei del tennis mondiale hanno collezionato 31 vittorie (17 Federer, 14 Nadal): 10 Roland Garros, 9 Wimbledon, 7 US Open, 5 Australian Open. Ancora adesso, con Re Roger che non vince un Major dai Championship 2012 e Rafa che tra un infortunio e l’altro è riuscito a centrare nel 2014 “solo” la nona vittoria a Parigi, le percentuali di vittoria sono incredibili: il 66%, 31 su 47, che sale addirittura al 78% nei 40 Slam in cui hanno partecipato entrambi (tolti cioè i 7 in cui Nadal era assente). Per capirci: dal luglio 2003, se entrambi si presentano al via in uno dei Major, 3 volte su 4 vince uno di loro due. E prima dell’ascesa di Djokovic, prima cioè dello stellare 2011 del tennista serbo (3 tornei del Grande Slam, 70 vittorie e solo 6 sconfitte) le percentuali erano ancora più impressionati: l’83%, 25 vittorie in 30 Major. Che diventa l’85% nelle 26 occasioni in cui avevano partecipato entrambi (solo leggermente superiore perché se non c’era Nadal li vinceva praticamente sempre Federer, eccetto la sconfitta con Kuerten a Parigi nel 2004).

Se si allargano le considerazioni alle finali, innanzitutto c’è da evidenziare che 8 di queste, il 17%, sono state disputate tra loro due (6-2 a favore di Nadal), ma anche che sono 37 su 47 le finali in cui c’è stata la partecipazione di almeno uno dei due: il 79% . Che diventa l’85% (34 finali su 40, il tennista di Basilea ne ha vinte 3 in assenza del suo acerrimo rivale) quando hanno giocato entrambi: praticamente, 4 volte su 5 uno dei due arriva in finale.

Riepilogando:

  • 87 partecipazioni (47 RF, 40 RN)
  • 31 vittorie (17 RF, 14 RN):
  • 14 finali (8RF, 6RN)
  • 14 semifinali (11 RF, 3 RN)

Quindi un totale di 59 tra vittorie, finali e semifinali raggiunte su 87 partecipazioni. È curioso notare che proprio lo Slam dove i due contano complessivamente meno vittorie, gli Australian Open (4 Federer, 1 Nadal: è l’unico dei Major che lo spagnolo non ha vinto almeno due volte), sia quello dove sinora almeno uno dei due era sempre arrivato fino alla semifinale. Forse un altro piccolo segno del crepuscolo di questi due fuoriclasse e della loro grande rivalità, che al momento non va in scena proprio dalla semifinale di Melbourne dello scorso anno, vinta 76 63 63 dal maiorchino, poi fermato in finale da Wawrinka (e dalla schiena), che ha portato a 23-10 a favore di Nadal il computo degli scontri diretti (9-2 nei tornei del Grande Slam). Sicuramente i 33 anni di Federer e l’usura fisica di Nadal, contemporaneamente alla prepotente ascesa di Novak Djokovic, sono dati indiscutibili in tal senso, ma siamo proprio sicuri che tra Parigi – dove il tennista spagnolo punta ad una leggendaria decima vittoria – e Londra – dove the Swiss Maestro non ha perso le speranze di alzare per l’ottava volta il trofeo del vincitore, impresa sfiorata lo scorso anno nella finale persa al quinto con Djokovic – quel 78% di vittorie Slam non torni, anche se per poco, anche se solo per un’ultima volta, a salire?

 

 

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