Djokovic: “Spero di non rovinare l’amicizia con Murray”

Interviste

Djokovic: “Spero di non rovinare l’amicizia con Murray”

Pubblicato

il

 

Novak Djokovic ha parlato con Linda Pearce di The Age del suo rapporto con l’amico e rivale Andy Murray, augurandosi di poter chiarire la situazione dopo le incomprensioni di domenica: “Non sono una persona che mente, se lui avrà voglia di parlarne, ne parleremo”. Linda Evans, The Age. Traduzione di Chiara Bracco

Qui l’articolo originale apparso su The Age.
Novak Djokovic ha dichiarato che lui e il suo coetaneo Andy Murray non sono più così intimi come prima, ma spera che la nuova incredibile puntata della lunga rivalità non intacchi la loro amicizia. I due sono nati a soli sette giorni di distanza, la prima volta che si sono incontrati su un campo di tennis avevano dodici anni, ma il quinto Australian Open di Djokovic segna adesso una distanza di sei Slam fra i due.

La finale in quattro set di domenica sulla Rod Laver Arena, ha anche fatto parlare Djokovic di un ‘momento di crisi fisica’ come aspetto chiave dopo le due settimane di successo a Melbourne Park che consegnano l’ottavo Major al serbo in vista dell’Open di Francia, titolo che ancora il 27enne deve conquistare per completare la collezione di titoli del Grande Slam.

Murray ha invece ammesso il fastidio dell’essere ‘distratto’ nel corso del terzo set alla vista di Djokovic che cadeva a terra e appariva fisicamente in difficoltà, credendo inizialmente che il suo avversario avesse i crampi, quando invece il serbo ha poi conquistato dodici degli ultimi tredici giochi. È stato un atto deliberato? C’era qualcosa sotto? Murray dice di non esserne sicuro, ma spera di no.
Se ci sarà possibilità, e se lui avrà voglia di parlarne, ne parleremo, nessun problema. Non ho nulla da nascondere. Non sono una persona che mente, che cerca di fare qualcosa alle spalle o che parla male degli altri, specialmente di lui dato che lo conosco da molto tempo”.
Io ho solo grande rispetto nei suoi confronti. Abbiamo un ottimo rapporto. Forse era solo deluso e sconvolto per aver perso il match. Non lo so. Non voglio puntare il dito nei suoi confronti o sui media o su chiunque altro stia cercando di creare una tensione non necessaria. Spero che in futuro le cose si sistemino”.

Se prima i due erano così amici, Djokovic ha dichiarato che la loro relazione è cambiata: “Non in modo negativo, ma siamo stati grandi rivali negli ultimi due anni, lui ha la sua squadra, io ho la mia, quindi non dobbiamo necessariamente stare insieme, come forse ci piacerebbe fare dentro e fuori dal campo”.
Ma adesso che si sposerà, e magari avrà un bambino, passeremo più tempo assieme. Avremo una scusa per farlo. Le cose probabilmente saranno diverse in futuro. Io vedo lui, Rafa e Roger come miei amici sinceramente, perché li vedo sempre, più dei miei genitori e probabilmente anche più di mia moglie. C’è fra noi questo rapporto speciale che si è creato dopo tutti gli anni che abbiamo passato insieme nel tour”.
Sì, è vero, siamo rivali e questo ci impedisce di sederci a cena e parlare di cose intime perché il giorno dopo devi lottare per un grande trofeo. Quindi in questo momento delle nostre carriere una relazione di amicizia così intima e stretta non è ancora possibile. Ma alla fine della giornata siamo tutti esseri umani e credo fermamente che l’aspetto umano sia più importante di quello sportivo”.

Il prossimo grande obiettivo di Djokovic è il Roland Garros e il serbo spera di essere in grado di modificare leggermente la sua preparazione, giocando il Masters 1000 di Madrid che è stato costretto a saltare a causa degli infortuni nelle ultime due stagioni. Al momento, i compagni dei suoi 5 trofei dell’Open australiano sono due Wimbledon e uno US Open.
Com’è stato per Federer, il tassello mancante è ancora l’Open di Francia, dove Djokovic è stato finalista nel 2012 e nel 2014 contro uno dei più grandi giocatori sulla terra: “È un Grande Slam, al meglio dei cinque set, in una delle superfici più lente e più impegnative. È qualcosa che rende ancora più difficile la possibilità di battere Nadal”, ed ha anche ammesso che mentirebbe se non dicesse che il Roland Garros è il suo grande obiettivo stagionale“.
Lui (Nadal) ha perso solo una partita in tutta la sua carriera, credo che sia uno dei record più incredibili della storia del tennis, di tutti i tempi, ed in ogni torneo credo, soprattutto in un Major. Quindi alla fine è l’ultimo giocatore da battere sulla terra, specialmente in quel torneo su quel campo… ovviamente Rafa Nadal è il favorito n.1 come sempre”.
Tuttavia Djokovic è partito forte nella finale del 2014 contro lo spagnolo, l’unica finale persa dopo aver vinto il primo set. Finché non conquisterà il trofeo, la sua collezione di Slam resterà incompleta. “È ovviamente molto importante, ma se non riuscirò ad avere successo in tutta la mia carriera non sarà la fine del mondo”, ha ammesso il serbo, “ ma sicuramente continuerò a provarci. Ci sono andato molto, molto vicino un paio di volte, e questo mi dà la possibilità di crede di poter riuscire a fare l’ultimo passo, e questa cosa mi spinge ad andare avanti”.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement