Camila Giorgi ha dominato Alizè Cornet neppure fosse... la nr. 200 al mondo

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Camila Giorgi ha dominato Alizè Cornet neppure fosse… la nr. 200 al mondo

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Barazzutti e papà Giorgi miscela vincente? Due a zero dell’Italia sulla Francia e 4 set a zero. Ma se i 51 errori gratuiti della Garcia sono il marchio di poca qualità del primo match, il secondo è stato un vero show di Camila Giorgi che ha surclassato la n.19 del mondo prendendola a pallate…e un solo doppio fallo!

Avrei voluto essere a Genova per chiedere di persona ad Amelie Mauresmo, che ho visto giocare bambina in Australia e conosco molto bene da allora, per chiederle cosa pensasse di Camila Giorgi -che lei mi aveva detto di conoscere poco – dopo averla vista all’opera contro un’Alizè Cornet che ha fatto tutto quel che poteva per arginare le bordate di Camila, ma niente, proprio niente ha potuto. La francesina dal nasino all’insù e dagli “Allez, allez” che sono gli equivalenti dei “com’on!”… hewittiani (ma che riescono ad essere anche più fastidiosi perchè pare gridarli più volentieri quando sbagliano le avversarie…) deve ringraziare anzi di avere indovinato tre servizi vincenti (fra cui due aces, il quinto e il sesto della sua partita) sul 2-4 nel primo set perchè altrimenti avrebbe preso un memorabile 62 61 di fronte ad una Giorgi scatenata che oltre a tirare vincenti da tutte le parti, di risposta come a conclusione di palleggi serrati (e mai troppo lunghi) ha anche servito molto meglio di sempre, tanto che pur tirando le seconde di servizio a 175/180 km orari (e una “prima” a 192..nemmeno si chiamasse Serena Williams) ha commesso un solo doppio fallo in un game vinto a 30.
Indirettamente credo che un po’ di merito vada anche a Giovanni Santarelli, il fisioterapista di Pisa che le ha rimesso a posto la spalla.

Sarà opportuno non dimenticare che la Cornet è n.19 del mondo, ha solo 25 anni (compiuti il 22 gennaio ed ero presente a Melbourne quando ha spento le candeline sulla torta subito dopo aver battuto la Allertova) ed è stata finalista agli Internazionali d’Italia e n.11 del mondo.
Chi ha visto come Camila oggi avrà capito perchè chi scrive, che pure l’ha vista giocare ormai parecchie volte, aveva scorto tali e tanti progressi nel match dominato per un set e tre quarti contro un’ottima Venus Williams – tre palle consecutive per salire 5-2 nel secondo set dopo aver vinto il primo, tre volte a due punti dal match – si sia sbilanciato più di quanto io di solito non faccia pronosticandole un avvenire – a breve termine – di top-ten.
I suoi progressi sono apparsi evidenti anche oggi, non solo al servizio, ma anche a rete dove non mi pare abbia sbagliato una volée, anche quelle più difficili (giocandole sia di schiaffo da tre quarti campo, a due mani e ad una, sia con il taglio di sicurezza, colpo che fino a poco tempo fa non giocava mai) e soprattutto indovinando in pieno i tempi delle discese a rete.
Sono pochissime le tenniste in grado di farlo. Così come poche hanno l’anticipo, la potenza e l’esplosività dei suoi colpi. Se poi fino ad un anno fa li giocava soltanto piatti adesso ha imparato – e l’avevo già segnalato in Australia rendendo merito a papà Sergio – a giocare anche dritti più liftati che facendo passare la palla sopra alla rete di quei centimetri in più sono meno fallosi ma, grazie alla straordinaria velocità del suo braccio, restano velocissimi e, oltretutto, pure illeggibili per l’avversaria perchè con una frustata di polso dell’ultimo secondo Camila nasconde perfettamente le sue intenzioni. Perfino una tennista esperta, e ottima in difesa, come la Cornet non riusciva a capire dove quei traccianti sarebbero atterrati.
Perchè se da almeno due anni si è detto e scritto ovunque che Camila aveva poco discernimento tattico beh…oggi le capita ancora di sparacchiare qualche colpo che andrebbe “tenuto” perchè magari è arrivata male su una palla. Ma accade sempre molto meno, settimana dopo settimana.

Contro Camila le avversarie sono costrette a tentare soluzioni ardite se non vogliono essere brutalizzate e qualche angolo impossibile lo cercano e di tanto in tanto lo possono trovare pure loro…e lì Camila, certo, dovrebbe essere un tantino più umile, prudente, saggia. Lo diventerà, ne sono certo per aver riscontrato i suoi grandi e recenti progressi.
Ha solo 23 anni e ha avuto nel padre che l’ha tirata su con un affetto e una dedizione straordinaria ed è stato certo un grande motivatore, ma non avendo mai giocato a tennis non poteva essere certo anche un grande tecnico o un grande stratega fin dai suoi inizi. Un conto è documentarsi e leggere sui libri, un altro è essere subito preparati. C’è voluto del tempo per lui, anche solo per avvincinarsi ad un mondo che non era il suo, e necessariamente del tempo anche per Camila per crescere e maturare. Alcune ragazze che sono salite fra le top-ten alla sua età, 23 anni, avevano già vinto dei tornei, ma avevano anche compiuto un diverso percorso umano, sociale, tennistico.
Oggi ero curioso di vedere come Camila si sarebbe trovata con Corrado Barazzutti seduto sulla sedia del capitano. Non era la prima volta, quella era stata con gli Stati Uniti. Ebbene mi è parsa serena e ricettiva. Non so cosa le dicesse Corrado, ma lei dava la sensazione di ascoltarlo. Ora chi mi legge sa che io se ho qualcosa da dire o da criticare nei confronti di Corrado Barazzutti non gli chiedo il permesso.
Sapete ad esempio della mia vecchia polemica sul suo insistito e pervicace modo di dare volutamente informazioni sbagliate al momento del sorteggio. Una disinformazione che non coglie di sorpresa né gli avversari (in quel caso potrebbe avere un senso) né glia addetti ai lavori. Ma crea equivoci in tutti gli altri. Proprio oggi la coppia dei due conduttori di Radio Montecarlo che si sono collegati con me – a proposito segnalo a chi possa interessare che ormai Radio Montecarlo è diventata la radio del Grande Tennis e sono stati concordati con Ubitennis.com e i suoi inviati più di 100 servizi annui da tutto il mondo…_ mi ha chiesto come mai Errani e Vinci si fossero separate in occasione di questo incontro con la Francia visto che Barazzutti aveva schierato in doppio Knapp e Vinci…Magari le due Cichis avevano litigato?
Beh, ho dovuto spiegare che non si sa se per superstizione, testardaggine, pseudo-pretattica, sfizio, Barazzutti fa sempre così, schiera il giorno del sorteggio coppie che non giocheranno mai e poi un’ora prima che il doppio cominci davvero annuncia la formazione vera. Oggi l’inviata della Gazzetta ha scritto: “Barazzutti ha annunciato che sarà la Knapp a fare coppia con la tarantina (Vinci), ma è difficile pensare che se la partita dovesse essere decisiva il CT rinuncierà a schierare le Cichi, n.1 al mondo del doppio”.
Perfino la Gazzetta, che dovrebbe essere giornale più informato di tanti, è costretta a sprecare righe per spiegare che quella formazione non è attendibile. E questo tutte le sante volte! Chissà, forse è proprio quello che vuole Barazzutti perchè ci si ricordi di lui?
Boh, esaurito questo lungo (ed ennesimo) noiosissimo inciso che sicuramente persuaderà Barazzutti a perseverare nel suo gusto a disinformare, volevo dir tutt’altra cosa prima di partire per la tangente del concetto già mille volte espresso: forse Barazzutti ad affiancare papà Giorgi potrebbe essere una buona idea. Perchè se Camila si fida di lui e Corrado finisse per avere un effetto calmante sia su papà Sergio sia su Camila (che a volte dà la sensazione di soffrire l’agitazione che si impadronisce del padre), chissà che non potrebbe venirne fuori una miscela vincente.
Mah, la butto lì, sapendo che probabilmente papà Giorgi non la prenderebbe in considerazione, però sono tante le tenniste che pure avendo continuato ad avere il padre al seguito sono state affiancate anche da altri coach che le aiutavano ad allentare la pressione e al contempo ad affrontare tematiche tecnico-strategiche.
Non che io ritenga Barazzutti un grande stratega per la verità…ma una persona per bene di cui fidarsi sì; ricordo che tanti anni fa scrissi che se avessi dovuto scegliere con chi andare a cena fuori fra lui e Panatta per passare una serata divertente sarei uscito certamente con Adriano, ma se avessi dovuto comprare una macchina di seconda mano da Barazzutti l’avrei presa tranquillamente.

Brava, bravissima, per tornare a bomba sulla Fed Cup Camila, ma brava anche Sara Errani, se pure nel suo modo certo meno entusiasmante e spettacolare, ma certamente intelligente e con la tipica pazienza della formichina che mette da parte un punticino dopo l’altro, sia riprendendo tutto sia aiutando un’avversaria ancora inesperta come la ventunenne Garcia a sbagliare lo sbagliabile. Con 51 errori gratuiti in due set non si vincono le partite. Ma saranno stati proprio tutti e 51 gratuiti?
Sara, spesso accusata di un tennis poco vario, in realtà ha mostrato di avere rispetto alla Garcia, molta più varietà di schemi. Si è preoccupata giustamente di mettere il campo il 90 per cento di prime palle, per evitare l’aggressione sulle seconde, ma quando è venuta a rete ha fatto alcune volee con…la mano fatata, da applausi, ha giocato alcune smorzate pregevoli (anche se in un paio di occasioni la Garcia che non corre benissimo lateralmente c’è arrivata e su una ha giocato anche una grandissima contrsmorzata), ha fatto alcuni lob perfetti, quasi sempre sul lato del rovescio della Garcia. Certo Sara non vincerà mai una partita passeggiando, come ha fatto Camila. Ma ognuna ha le sue caratteristiche e finora, non c’è dubbio, Sara ha ottenuto risultati molto migliori.
Il futuro…nessuno lo conosce. Anche se io mi diverto a profetizzarlo. E vedo nella palla di vetro l’Italia ormai in semifinale contro il Canada in Canada o la Cechia in casa e… Camila top ten.

 

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