Caro Gulbis, che intenzioni hai?

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Caro Gulbis, che intenzioni hai?

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Ernests Gulbis sta vivendo il peggior momento della sua carriera, non vince una partita da ottobre 2014. Dopo la semifinale del Roland Garros è sparito il tennista che tutti avevamo ammirato, sarà capace di tornare o lo ricorderemo come l’eterno rimpianto?

Sembra passata una vita da quando dodici mesi fa Ernests Gulbis ha incantato tutti a Marsiglia aggiudicandosi il torneo con prestazioni eccellenti soprattutto in semi e finale. Tsonga e c. infatti non potettero nulla contro un lettone in versione deluxe. Il gioco preciso e prefetto (vedi gli scambi impostati di dritto per poi chiudere con il lungolinea di rovescio, quasi sempre fatale agli avversari) sembravano dover proiettare Gulbis in una dimensione nuova che l’avrebbe portato finalmente nell’elitè del tennis mondiale, non che la top 30 sia da disprezzare ma in molti lo vedevano già seduto al tavolo dei potenti.

Il capolavoro è stato il Roland Garros nel quale ha battuto due top ten (Federer, Berdych) prima di capitolare sotto i colpi di Novak Djokovic. Il torneo parigino è stato il punto più alto della carriera, ma se rimarrà questo bisogna chiederlo all’interessato. Prima di Parigi c’erano stati i sei mesi più fruttiferi della sua attività agonistica: due trionfi, Marsiglia (già citato) e Nizza, due semifinali, Rotterdam e Barcellona, e quattro quarti di finale, Doha, Acapulco, Indian Wells e Madrid. Inoltre in quell’arco di 2014 il lettone aveva affrontato 10 top ten vincendo la metà delle sfide, non male!

Si pensava, e si sperava, dunque ad un tennista finalmente arrivato, tutto il mondo del tennis aspettava questo momento che forse il tanto schivo (totalmente estraneo ai social network) Gulbis gli stava concedendo. Merito della madre, in fondo la mamma è sempre la mamma, che l’aveva invitato a smettere visto che i risultati non arrivavano. Piccola parentesi, doverosa, cosa s’intende per risultati? Un carriera come quella di Gulbis la sognano tutti, essere top 30 costantemente farebbe invidia all’80% dei tennisti in attività, evidentemente però a casa Gulbis sono abituati ad arrivare prima di tutti, partecipare insomma conta poco. Ad ogni modo la svolta è stata probabilmente questa, la ramanzina della mamma, con Gulbis calato al 100% nella parte tanto da dichiarare “Adesso sono un tennista vero, sono due anni che non salto più un allenamento”.

Parigi è però rimasta lì perché dopo il Roland Garros è arrivato poco o nulla. Nel 2015 proprio nulla mentre nel 2014 due semi (Kuala Lumpur e Mosca). Il resto sono solo secondi turni, inutili alla classifica, alla gloria e alla carriera figuriamoci alle aspettative di una madre. Ernests non vince una sfida da Ottobre quando ha battuto Andreas Seppi ai quarti di Mosca prima di perdere da Bautista Agut, uno che potrebbe insegnargli fin troppo sulla dedizione e il sacrificio. Dato ancora più sconfortante è che quest’anno il lettone ha perso solo da tennisti con classifica inferiore Thiem (n. 47), Vesely (n.63), Kokkinakis (n. 147) e Chardy (n.35), logica conseguenza se non si supera neanche il primo turno.

I mezzi tecnici sono notevoli, la classe non manca, nonostante un dritto che lo mantiene a debita distanza dai più forti del mondo. La mancanza di un fondamentale importante come quello è troppo pesante, un gap difficile da ricucire. La terra comunque l’ha sempre aiutato, concedendogli un frazione di secondo in più per aprire le “ali” e colpire dal lato destro (anche se guardando il palmares solo un titolo, di sei, è arrivato sulla terra). Stabilito dunque che è un talento al di sopra della media cosa manca questo ragazzo?

La testa senza dubbio, possibile che il punto più alto della sua carriera sia durato appena sei mesi? Attualmente a Ernestino sembra mancare addirittura la voglia di scendere in campo e se davvero non c’è quella è difficile andare avanti. Allora caro ragazzo non puoi che ritirarti, hai sempre dichiarato che c’è già una scrivania pronta per non fare nulla. Beato te, goditela! Quella si che fa invidia a molti, altro che il tennis! Forse è presto però per cestinarlo, in fondo ha sempre dimostrato di avere un carattere forte e di poter uscire da qualsiasi situazione. Certo è che non c’è altro tempo da perdere, ci vuole poco per essere ricordati come un rimpianto, un “mai arrivato”. Gulbis certamente lo sa, ma gliene importerà qualcosa?

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