Il futuro prossimo del tennis italiano: la classe 1999 e oltre

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Il futuro prossimo del tennis italiano: la classe 1999 e oltre

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Continua l’analisi del vivaio giovanile italiano, con i giocatori classe 1999: una annata scarna per quanto riguarda il settore maschile, ma estremamente prolifico in quanto a ragazze…

Giorni fa mi sono svegliato e facendo mente locale ho improvvisamente constatato che manca poco più di un mese a Firenze giovanile 2015. Come è arcinoto Firenze dà il via ogni anno  a una serie di ravvicinati tornei italiani, soprattutto tosco-emiliani, che praticamente bruciano ed esauriscono l’attività dell’under 18 come minimo europea. Certo: subito dopo viene il Bonfiglio e poi ci saranno le appendici dei tre Grand Slams giovanili. Certo: in ogni settimana vi saranno tornei alternativi in qualche altra parte d’Europa. Il che non toglie che insomma dal 31 marzo a fine agosto, cinque mesi, pressoché tutte le cartucce dovranno essere sparate e i giocatori dovranno essere pronti a dare il meglio di sé. Già ai primi di settembre si potrà trarre un bilancio della stagione e pensare alla successiva. Il calendario italiano è dunque: Firenze sino al 6 aprile, poi due settimane di sosta e Salsomaggiore dal 27 aprile al 3 maggio e, con una formidabile tripletta, a seguire senza soluzione di continuità Prato e Santa Croce sull’Arno. Il Bonfiglio andrà in scena subito dopo dal 18 al 24 maggio. Mi ritengo beato ad abitare in Toscana e in grado di poter così visionare giornalmente – gustare, più propriamente delibare – tre o forse anche quattro di questi tornei. La bellezza del tennis giovanile è la scoperta dal vivo di giocatori e giocatrici di cui si sapeva solo per sentito dire.

Siamo alla fine della rassegna mia personale del vivaio giovanile italiano e tocca oggi alla classe 1999. Per non fare torto a nessuno ho aperto la classifica ITF junior italiana Boys e noto con rammarico che vi figurano solo due 1999, ovverosia tutti gli altri che hanno classifica sono 1998 e 1997.  Per paradosso l’unico altro italiano ancora più giovane è in questa lista dei rankings – ma in fondo in fondo –  Arslan Kellou nato nel 2000. Non so se debbo preoccuparmi o meno di questa presenza minima dei nostri 1999 in classifica. Indubbiamente nel maschile le precocità ad alto livello sono più infrequenti che nel femminile per questioni soprattutto di sviluppo fisico ancora in via di formazione: salvo le eccezioni che tutti conoscete, di chi in passato e nel presente ha sfondato già da diciottenne nell’ATP. Poi, come sappiamo e diciamo da un pezzo, chissà perché gli italiani sono dei Diesel e ci mettono di più ad ingranare di altre razze, e mi auguro davvero che Quinzi e Donati e Baldi e ancora altri, che per ora da diciannove-ventenni battono il passo o quasi, tra due o tre anni esplodano: e Bolelli docet.  Analogamente, anche se non ne conosco i nomi, sono arcisicuro che ci saranno schiere di maschi classe 1999 di notevole valore e di sicura promessa e che non hanno ancora classifica perché se ne stanno nascosti. Non giocare troppo a 14-15-16 anni, non lanciarsi subito a capofitto nella mischia giocando un torneo dopo l’altro, può essere una scelta che paga a lunga gittata.

Chi sia il primo 1999 italiano nel ranking Junior ITF lo avrete facilmente capito. È Samuele Ramazzotti. Che non solo è in classifica ma è al momento addirittura il quinto italiano junior ed è piazzato al n. 165 del ranking. Dunque non uno qualsiasi. Il palmarés di Ramazzotti è prestigioso e il giocatore si è rivelato da tempo, sin da dodicenne, vincendo in lungo e in largo in Italia e in Europa e nel mondo nelle sue categorie. Di sicuro non ha rivali fra i suoi coetanei italiani. Sinceramente mi è sfuggito il risultato di una sua finale a un giovanile ITF di due settimane fa. In realtà Ramazzotti conferma proprio quanto si diceva sopra: non ha e forse non avrà un fisicone anche se potrei sbagliarmi, e gioca più di tenuta che di esplosione, se è ancora quello che io vidi per vari giorni l’ultima volta al torneo di Firenze l’anno scorso, dove – a dire della bontà dei presupposti – perse 6/4 6/4 in una partita tiratissima dei quarti con il poi vincitore del torneo Choinski. Lo classifico come un tipo di giocatore giudizioso e resistente, appunto, buone gambe e scarsamente brillante ma poco disposto a sciupare, il che gli fa portare a casa parecchi match contro giocatori più dotati che spesso però attuano l’uno-due con basse percentuali. Di Nicolas Merzetti, l’altro 1999 peraltro situato molto più indietro, non posso parlare per assoluta mancanza di riscontri dal vivo.

Circa il femminile tale è la marea di giocatrici 1999 che abbiamo in classifica, pur non avendo noi al momento la punta di diamante, che si rischierebbe il puro elenco senza possibilità di formulare una qualsiasi scheda tecnica. La prima in classifica ITF junior è in questa settimana al momento Federica Bilardo, poi viene Tatiana Pieri (in testa a una classifica combined  ITF junior + WTA), poi la Maffei (sugli scudi in Sudamerica due settimane fa) poi la Viviani (passi da gigante in questi ultimi mesi), indi Di Carlo, Capogrosso, Pannarale e via discorrendo. Tutte giocatrici in vario modo pregiate che si faranno onore molto presto come si spera. Sennonché molte, molte altre ve ne sono senza ranking che valgono davvero potenzialmente le appena citate. Dicevo che non abbiamo punte perché Tatiana Pieri, che sembrava potesse diventarlo, l’anno scorso ha fatto bene in aprile maggio (anzi benissimo direi: rischiò addirittura di vincere Prato) ma non si è poi confermata ed è rimasta… lì, facendo intravedere traguardi che non ha raggiunto.

Anche in questi primi mesi del 2015 ha dimostrato di essere quasi ferma al palo anche per via di sorteggi scalognati  (anche Jessica non è da meno e oggi alle quali di Beinasco [25 mila ma ITF senior] pesca la Mekovec, vecchia conoscenza). Per varie ragioni le altre che ho nominato hanno tutte braccio, gioco, attitudine, grinta e forza di volontà, anche se spesso qualche carenza strutturale e fisica. Vorrei chiudere segnalando una giocatrice 1999 che non ha classifica ma che nel giro è molto quotata, e di cui si dice insomma il proverbiale “un gran bene”. Si tratta di Monica Cappelletti. Di recente la Federazione l’ha aggregata a una piccola truppa di nostre che parteciperanno a una tournée  sudamericana. Decisione coraggiosa e da sottoscrivere e approvare, anche se personalmente non ho mai visto all’opera questa giocatrice di cui si parla – ma andiamoci piano – come di una nuova Schiavone.

A Firenze ho anche assicurazioni o vaghe promesse che svariate 2000 si affacceranno almeno alle quali. Certi paesi come l’Australia e quelli asiatici oltre alla Russia e all’est hanno già svariate top players  del 2000 e anche del 2001, e come sempre noi siamo in lieve ritardo. Anche in questo bacino ci sarebbe comunque da spendere parole: personalmente mi piacciono molto la mancina Peoni, che però non ha ancora imparato a vincere nonostante il suo bel gioco, e Isabella Tcherckes Zade, una volta tanto una giocatrice potente e già fisicamente sviluppata, e a tal punto che dovrà stare attenta a non appesantirsi troppo a scapito della mobilità. Anche Francesca Rumi sta attualmente mettendo fuori la testa di qualche spanna. Un altro parco di talenti al femminile su cui ci sarebbe da fare un discorso a parte sono le 2001. Sarebbe bello che Elisabetta Cocciaretto tra un mese potesse spiccare il balzo proprio da Firenze dove molti campioni in passato si sono rivelati. Che sia lei la punta di diamante che per ora ci manca?

 

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