Andrey Golubev: "La sfida con l'Italia sarà molto equilibrata"

Coppa Davis

Andrey Golubev: “La sfida con l’Italia sarà molto equilibrata”

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Durante gli Australian Open, Andrey Golubev ha rilasciato un’intervista in cui parla a tutto campo della sua preparazione, dei suoi obiettivi per la stagione e del rapporto con i tennisti italiani che affronterà proprio questo weekend ad Astana per il primo turno dei Coppa Davis (debutterà contro l’azzurro Andreas Seppi)

Classe 1987, Andrey Gobulev, numero 84 del ranking ATP, questo fine settimana affronterà con il suo team l’Italia di Corrado Barazzutti, e debutterà nel secondo incontro di venerdì contro Andreas Seppi. Durante gli ultimi Australian Open ha parlato molto di questa sfida con la nazionale del suo paese e del suo rapporto con i tennisti italiani. Dice di conoscere Fognini “ da dodici anni” e nel suo futuro punta “alla top 50”.
Questo per te non è stato un inizio di stagione molto facile. A cosa è dovuto?
Beh, vorrei dire che secondo me non mi sono preparato molto bene nel periodo invernale. Pensavo di avere fatto le cose giuste, evidentemente qualche cosa è mancato, per quello che si vede ora.
Però vorrei dire che l’anno scorso ho iniziato ancora peggio. Mi sono pure infortunato giocando qua, però poi le cose si sono rimesse a posto andando avanti, quindi speriamo che succeda anche quest’anno.

Riguardo alla coppa Davis : l’anno scorso avete giocato un bellissimo match con la Svizzera. Come sono i tuoi ricordi di quel match?
Belli, anche perché noi siamo andati la sperando di arrivare la Domenica ancora con il match aperto, invece eravamo due a uno sopra addirittura. E’ bello. Noi abbiamo sfruttato il momento in cui Wawrinka non era proprio al massimo, era un po’ teso in quei giorni, comunque è difficile batterlo, a prescindere da come gioca. Perché i loro standard, anche giocando male, son sempre alti. Ci siamo divertiti.

Giocherete ad Astana (capitale del Kazakistan, ndr), quindi quella che è la tua seconda casa, diciamo che la prima è in Italia. Cosa ti aspetti?
Si, perfetto. E’ una sfida interessante perché per noi è la prima volta che giochiamo contro una squadra che ha tutti giocatori molto forti. Sono più o meno intorno alla stessa classifica, è molto equilibrata. Prima avevamo incontrato l’Austria in casa, che aveva Melzer, come punto forte e come secondo Haider-Maurer, che è sempre un buon giocatore però era intorno ai 100. Quindi adesso abbiamo davanti degli incontri molto equilibrati. Secondo me può finire per qualsiasi squadra con qualsiasi punteggio.
Dipenderà proprio da come arriveranno i giocatori al momento dell’incontro.

Come è il campo? Molto veloce?
No, è un campo giocabile. E’ sempre il campo dove abbiamo giocato contro il Belgio. Infatti ho letto i giornali italiani che dicevamo che sicuramente è velocissimo. Assolutamente non è vero. E’ un campo normale, voglio dire, anche come qua in Italia.

La domanda è un po’ di rito. Il tuo rapporto con l’Italia com’è?
Diciamo che sono in Italia da tanto. Secondo me giocare in casa o fuori casa avrebbe cambiato poco, anzi forse era più vicino, per me, giocare fuori casa. Ma comunque sono contento di giocare in Kazakistan. Per il paese è importante affrontare l’Italia. Darà ancora più visibilità al tennis. Verranno nomi importanti. E’ molto buono per noi.

Il tuo rapporto personale con i ragazzi della squadra italiana?
Li conosco tutti . Fognini ha la mia età, quindi lo conosco da dodici anni. Seppi e Bolelli sono un po’ più grandi ma ci vediamo sempre nel tour. In Italia ci siamo allenati qualche volta insieme, quindi conosco tutti.

Sorprendentemente non hai giocato tanto contro di loro, a parte i quattro match con Fognini l’anno scorso.
Si, è vero. Neanche con Bolelli, né con Seppi, neanche una partita, quello è vero. Ho giocato con Volandri, con Starace, con Lorenzi, con gli altri sì, ma con loro no.

Una curiosità: sul sito dell’ATP dici che il tuo obiettivo è diventare numero uno al mondo…
Quello è vecchio, dai. Non lo cambiano da dieci anni secondo me (ride)…

Quali sono adesso i tuoi obiettivi?
Restare sano fisicamente, perché ho avuto qualche problema in passato. Non problemi seri, per cui devi operarti o stai male, ma che comunque danno fastidio.
Stare integro ed entrare nei primi 50.

Quindi tornare vicino al tuo best ranking.
Si.

Cosa di porti dietro dell’anno in cui sei arrivato al numero 33?
Avevo iniziato in modo strano perché sono arrivato al 33 con due o tre tornei, cioè non era un crescendo nell’arco di una stagione. Ho fatto i punti necessari in due, tre settimane e più avanti ho fatto un po’ cagare, per dirla tutta. Era un po’ strana e ingannevole quella situazione. Quello che cerco di fare, ed un po’ ci sono riuscito l’anno scorso, è trovare un po’ di continuità, specialmente nella prima parte della stagione e di accumulare dei punti e dei risultati importanti. Quella è la chiave per stare tra i primi 50.

Adesso cosa fai? Torni in Italia per allenarti o resti in Kazakistan?
Torno in Italia perché giocando in Europa i tornei di Montpellier e Rotterdam, logisticamente è più facile.
In Kazakistan ci torno volentieri perché mi piace , ma spostandoci è difficile.

Kukushkin ti ha eletto migliore amico del circuito. Qual è il vostro rapporto?
Ci conosciamo da vent’anni, quindi sicuramente è il tennista che conosco di più, anche per lui presumo sia la stessa cosa.
E’ per quello che noi formiamo una buona squadra, abbiamo un buono spirito, che ci aiuta a vincere le partite.
Secondo me ne abbiamo battuti tanti e non eravamo assolutamente favoriti o comunque abbiamo fatto grandi partite. Ci piace, ci divertiamo, ci godiamo questa atmosfera.

Un’ultima cosa : cos’è che ti piace di più dell’Italia?
Dire il cibo è troppo facile. Non so, mi piace la gente, la cultura, l’ospitalità latina . Mi trovo bene, sento che ne faccio parte in alcune circostanze.
Traduzione di Marco Zara

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