Test Beach Tennis: Drop Shot Genesis 1.0, il giusto compromesso tra spinta e controllo

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Test Beach Tennis: Drop Shot Genesis 1.0, il giusto compromesso tra spinta e controllo

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Parte oggi una nuova rubrica di recensioni e test sul campo delle racchette da beach tennis fornite dalle maggiori case produttrici. Si parte con la Genesis 1.0 di Drop Shot

Non molto tempo fa aveva fatto scalpore un’intervista di Juan Martin Del Potro nella quale l’argentino affermava che stava ancora utilizzando le stesse racchette con le quali aveva vinto gli US Open del 2009 (di queste solo due erano superstiti a fine 2014). Alla longevità degli attrezzi hanno contribuito non poco i continui infortuni del povero Juan Martin ma soprattutto la sua fedeltà alle K-Factor che lo hanno portato al successo.

Una fedeltà che nei giocatori da beach tennis è difficile da ritrovare se non impossibile. Il giocatore medio di beach tennis, quello disposto a fare anche 200 e più chilometri per disputare un torneo nel quale ha sentito dire che il livello è scarsissimo e arraffare qualche punto, è disposto a cambiarla anche una volta alla settimana e non lo fa più spesso solo a causa delle minacce della moglie. Racchette che alla prima partita gli avevano permesso di fare giocate inenarrabili e tocchi alla Federer diventano pezzi di legno o taglieri da pizza dopo la prima schiacciata sparata qualche metro oltre la linea di fondo.

Il problema di sicuro non sta nell’attrezzo che, al contrario di quanto il nostro giocatore potrebbe affermare, non è deperibile ma, piuttosto, nelle esigenze del giocatore portato a cercare nella racchetta un rimedio ai suoi colpi peggiori nei momenti di difficoltà o qualcosa che esalti ancor di più quelli migliori nei momenti di sicurezza. Come per il tennis, la racchetta perfetta non esiste anche se negli ultimi quindici anni il progresso tecnologico e l’offerta commerciale hanno fatto passi da gigante: dalle racchette in legno si è passati a quelle in fibra di vetro, di carbonio, di Kevlar, di Graphene e chi più ne ha più ne metta e addirittura la forma geometrica e la concezione di questo strumento sono stati recentemente messi in discussione dalle ultime aziende arrivate sul mercato.

Per orientarsi tra tutti i prodotti proposti dalle varie marche abbiamo quindi pensato di  formare un gruppetto di giocatori dalle caratteristiche diverse per provare le racchette, dare un giudizio sulle loro caratteristiche tecniche e fornire un’indicazione riguardo lo stile di gioco che meglio potrebbe esprimersi col loro utilizzo.

Per iniziare, la racchetta scelta (anche per il suo nome) è stata la Genesis 1.0 di Drop Shot, marchio spagnolo presente sul mercato italiano da diversi anni che prova ad applicare nel Beach tennis il lavoro fatto sulle racchette da Padel, sport emergente anche in Italia ormai, nel quale l’azienda è specializzata.

La grafica abbina ad un fondo nero una grafica con colori fluo che un po’ ricordano quelli dei videogiochi anni ’80, mentre un’altra cosa che si nota subito guardando lo strumento da vicino (e ancor più toccandolo dato che letteralmente “graffia”) è che la racchetta viene fornita già trattata: sul piatto è stato distribuito del materiale abrasivo (spesso viene definita sabbiatura anche se spesso il materiale è a base vetrosa o sintetica) che serve a migliorare il grip sulla palla, qualità che consente anche di risparmiare 20-30 € a chi predilige questo genere di racchette.

Impugnandola si ha l’impressione che il manico sia leggermente più piccolo di quanto dichiarato (un manico 3), mentre appare abbastanza chiaro che il bilanciamento è verso la testa e ci dovremmo aspettare una racchetta dalle caratteristiche piuttosto offensive. Dopo i primi palleggi ne abbiamo una conferma: la racchetta è equilibrata, la palla esce bene dai colpi ed è piuttosto precisa (soprattutto al servizio),  i colpi in spinta e le chiusure sono molto buoni anche grazie al bilanciamento avanzato al quale abbiamo accennato, mentre la maneggevolezza  e i colpi in difesa sono discreti. La superficie trattata permette di lavorare molto bene la palla con palle effettate e tagliate e nel complesso si riesce ad acquisire un buon feeling con la racchetta, dato che i punti morti nel piatto sono ridottissimi così come le vibrazioni percepite.

La Genesis si è dimostrata ideale per gli atleti che amano giocare di spinta e non disdegnano talvolta cambiare il gioco sul “pittino”.

 

Dati Tecnici:

Racchetta: Drop Shot Genesis 1.0

Peso: 346g

Materiale: Carbonio

Lunghezza: 49cm

Spessore: 23mm

Bilanciamento: 27.5

Manico: L3

Grip del piatto: 5/5

Prezzo di listino: 180€

 

Spinta: 8/10       Controllo: 8/10                 Maneggevolezza: 7/10                 Servizio: 8/10

Risposta: 8/10   Palleggio: 9/10                  Difesa: 7/10                                       Sweet Spot*: 9/10

 

F.M.

 

*Lo sweet spot  corrisponde all’area del piatto nella quale colpendo la pallina il giocatore ha l’impressione che l’impatto sia stato privo di conseguenze, in un’accezione allargata include anche  quanto la racchetta “concede” in caso di colpo steccato.

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