Le 80 meraviglie di Lea Pericoli

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Le 80 meraviglie di Lea Pericoli

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È la splendida Signora del tennis italiano e oggi festeggia il traguardo degli 80 anni. È la “Divina” Lea Pericoli, campionessa e icona dentro e fuori dal campo, ambasciatrice del tennis femminile italiano, maestra della penna e della cronaca nonché esempio di coraggio nella lotta alla malattia

La prima volta che mi innamorai delle telecronache tennistiche ero poco più che una bambina ed è stato anche grazie a lei. La ascoltavo per ore durante i suoi commenti su Telemontecarlo – televisione per la quale ha lavorato oltre 20 anni -, colpita da quella voce vellutata e dolcissima, ma allo stesso tempo sobria e affermata. Era Lea Pericoli, la prima donna in Italia a commentare un evento sportivo. Insieme alle voci di Gianni Clerici e Rino Tommasi, c’era anche quella di una splendida signora milanese a tenermi compagnia dall’altra parte  del televisore che trasmetteva i match tanto attesi. Come dicevo, ero ancora una ragazzina e mi sentivo profondamente fiera di poter ascoltare una donna che parlasse di tennis, una donna che fosse stata, per giunta, una grande campionessa italiana e che, dotata di una voce rassicurante e “aristocratica”, potesse svelare i misteri della racchetta con una tale grazia e competenza.

Oggi quella Fata del tennis italiano compie 80 anni, eppure il tempo sembra essersi fermato: Lea è ancora bella, sempre raffinata, dall’incedere elegante, ancora very classy nei suoi completi di giacca e pantalone color panna. E, dopo averla ammirata e ascoltata per anni attraverso lo schermo televisivo, ho avuto finalmente la fortuna di conoscerla di persona e perfino di intervistarla, nel 2012, praticamente nel suo “giardino”, durante il torneo di Montecarlo. E, in quell’occasione, ho ritrovato quella grazia e quel fascino che lasciava presagire la sua voce anni prima, accompagnati da grande disponibilità e garbatezza.

Gli 80 anni di Lea Pericoli racchiudono in sé tante “vite”. Perché la Pericoli non è solo una leggenda del tennis italiano, è anche una donna che ha saputo inventarsi e “ricrearsi” più volte, dalla personalità eclettica e un savoir faire davvero fuori dal comune.

Lea è nata il 22 marzo del 1935 a Milano, ma ha trascorso la sua infanzia e adolescenza in “quest’Africa che io porto dentro il cuore” – come dirà sempre –  essendosi trasferita piccolissima con i genitori ad Addis Abeba, quando l’Etiopia era ancora colonia italiana. Il padre e la madre le trasmettono la grande passione per il tennis e rapidamente la giovane Lea comincia a rivelare e sviluppare un feeling notevole con la racchetta.

Campionessa italiana dal 1958 al 1975, la Pericoli si aggiudica 3 volte il torneo di Montecarlo in singolare, 5 in doppio e 3 in doppio misto; approda inoltre tre volte agli ottavi a Wimbledon e, sempre agli ottavi, quattro volte al Roland Garros. In doppio, in coppia con Silvana Lazzarino, si issa in semifinale nello slam parigino e ben 5 volte in finale a Roma. Tennista estremamente coriacea e resistente, sfiancava l’avversaria ingaggiando un solido palleggio da fondo campo “servendole”, con un’arte tutta sua, scomodi ed esasperanti pallonetti.

Ancora oggi, Lea è una presenza irrinunciabile dei campi da tennis italiani e nel mondo, essendo stata insignita dalla Fit del ruolo di “ambasciatrice” del tennis italiano femminile. È, inoltre, splendida maestra di cerimonie degli Internazionali BNL d’Italia, premiando con la classe che la contraddistingue i campioni e le campionesse del torneo. Ma non solo. Nel 2005, la Pericoli è la prima donna a ricevere dall’ITF il premio “Service to the Game” per i 30 anni durante i quali ha reso omaggio al tennis in tutte le sue forme. Inoltre, nel 2007, durante la finale di Fed Cup a Mosca, è stata insignita dell’Award of Excellence per il “significativo contributo al successo della Coppa Davis femminile”.

Modello di eleganza ed originalità, Lea è diventata un’icona dell’outfit di allora, indossando gli indimenticabili e vezzosi completini bianchi con tanto di pizzi e fiocchi, disegnati dal sarto inglese Ted Tinling e che oggi si possono ammirare nel Victoria Albert Museum di Londra.

Ma la “Divina” Lea, a cui Gianni Clerici ha dedicato uno dei suoi gioielli su Repubblica alcuni giorni fa, non fu solo campionessa di tennis e di eleganza. No. Lea ha saputo affermarsi brillantemente anche con la penna, diventando giornalista e scrittrice di successo, collaborando con il Giornale, diretto da Indro Montanelli e pubblicando diversi libri di pregio, come “La storia del tennis” in cui racconta la vita e la carriera all’amico fraterno Nicola Pietrangeli (pubblicata nel 2007) e  lo scritto autobiografico “Maldafrica”, edito nel 2009. Insieme a Pietrangeli, la Pericoli forma infatti una “coppia” inossidabile nel rappresentare il tennis italiano nel mondo e nel  simboleggiare la grandezza del tennis “vintage”.

Donna coraggiosa e mai doma, l’ex campionessa milanese ha avuto, inoltre, la forza di affrontare e superare una malattia tumorale che l’ha colpita agli inizi degli anni ’70 e, da allora, continua a recare il proprio contributo alla ricerca sul cancro e alla Lega italiana per la lotta contro i tumori. Recentemente ha dovuto nuovamente affrontare un’operazione; e lo ha fatto in silenzio, con la determinazione di sempre. E, oggi, il suo pensiero e la sua azione sono dedicati anche ai bimbi affetti da malattie gravi, tant’è che per il suo compleanno, Lea ha fatto sapere di non volere nessun regalo ma un’offerta per loro. Insomma, una vera lady, come ne restano poche.

Da giovane amazzone “spericolata” nelle sconfinate distese dell’Africa orientale a lottattrice mai doma dentro e fuori dal campo, gli 80 anni della Pericoli sono stati caratterizzati dall’intensità, la curiosità, la passione e l’eleganza con cui Lea ha saputo costruire la propria vita, di cui “ho apprezzato ogni minuto” ha detto in una recente intervista.

E, dopo i primi 80 anni, l’avventura continua. Buon compleanno Lea !

 

 

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