Daria Gavrilova, la Russia può attendere...

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Daria Gavrilova, la Russia può attendere…

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Chi è la giovane n. 97 del mondo che ha surclassato Maria Sharapova all’esordio nel Miami Open. Una ragazza dalle idee chiare, che si è lasciata alle spalle la Russia per abbracciare il soleggiato mondo australiano. Vincitrice da junior di uno US Open, sembra pronta per il salto di qualità nel tennis delle grandi

L’abbiamo vista questa notte, decisa e sicura di sé, mandare a casa al primo turno di un Premier Mandatory, niente meno che la n. 2 del ranking mondiale femminile, Maria Sharapova. Daria Gavrilova, a 21 anni, centra la sua prima vittoria importante e contro una tennista che sembra tutto l’opposto di questa giovane nata in Russia, a Mosca, ma che ha deciso di trasferire la propria vita (e nazionalità) dall’altra parte del mondo.
Dopo un percorso da junior decisamente promettente, che l’ha vista raggiungere la finale dell’Open di Francia nel 2009 (venne sconfitta da Kristina Mladenovic), conquistare lo US Open 2010, battendo in finale Julija Putinceva, e una medaglia d’oro ai Giochi Olimpici estivi di Singapore dello stesso anno, entra a far parte del circuito professionistico.

Mentre pochi giorni fa Masha dichiarava l’orgoglio di essere russa e di rappresentare la propria nazione, la Gavrilova un paio di anni fa aveva già deciso di voler essere naturalizzata australiana, ottenendo la residenza permanente e dal prossimo anno anche il passaporto.
Era il 2013, e il capitano di Fed Cup Shamil Tarpishev doveva formare il team russo che sarebbe sceso in campo a Cagliari contro l’Italia, per la finale del torneo a squadre. Maria Sharapova aveva già rinunciato in Aprile, seguirono poi le defezioni di Elena Vesnina, Ekaterina Makarova, e ancora, anche Svetlana Kuznetsova, Nadia Petrova e Maria Kirilenko decisero di non vestire i colori della madrepatria per la finale di Fed Cup. Tarpishev, in seguito a tutti quei forfait decise di attingere alle giovani tenniste russe. Ecco l’occasione per la 19enne ‘Dasha’, che in quel periodo giocava ancora i tornei del circuito ITF, di poter mostrare le proprie qualità. Risposta? “No grazie!”. E per lei si aprono le porte del paese Down Under, ultima di una lunga serie di tenniste che dall’Est Europa hanno scelto la soleggiata Australia; Ajla Tomlianovic, Anastasia e Arina Rodionova, Jarmila Gajdosova.
Inizia ad allenarsi a Melbourne con il coach di Tennis Australia Nicole Pratt, è lei che è corsa a consigliarla questa notte quando pronta a servire sul 5-4 per ottenere il primo set contro Masha, si è fatta rimontare.

Sempre nel 2013 però, arriva un tremendo infortunio: si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio destro, quei lunghi mesi lontana dai campi da gioco le fanno cambiare prospettiva sul tennis e sul suo futuro, perché il circuito professionistico è un altro mondo, e fermarsi a riflettere le fa bene.
E’ così che arriviamo a questa notte e a come ha surclassato la n. 2 del mondo. Gavrilova è entrata in top 100 solo tre giorni fa e non aveva mai battuto uno top 35 in carriera.

E’ la quarta volta nella storia del Miami Open che la tds n. 2 viene eliminata al primo turno, ma la prima in assoluto in cui a compiere l’impresa fosse una tennista arrivata a giocarsi il torneo grazie ad una wild card.

Gavrilova ha infatti ottenuto la WC grazie alla bella prestazione della scorsa settimana al torneo di Indian Wells, dove partita dalle qualificazioni, aveva battuto Rodionova, Embree e Soler-Espinosa, per cadere al secondo turno per mano della futura vincitrice del torneo Simona Halep, non prima di averle strappato un set. Match duri, e sconfitte che servono a forgiare il carattere e a migliorarsi, e costruiscono la fiducia, come ha ammesso lei stessa in conferenza stampa: “Ho giocato due volte contro Angelique (Kerber, ndr) e la scorsa settimana ho giocato contro Simona Halep e ogni volta le partite sono state molto combattute. Ho solo pensato di essere arrivata a un buon livello e di potercela fare”. In questa stagione è la terza volta che Gavrilova strappa un set ad una top10. Era già successo con la tedesca Angelique Kerber a Sydney e con Simona Halep ad Indian Wells. In entrambe le occasioni però, Dasha ne era uscita sconfitta.

Quella contro Sharapova è sicuramente l’impresa più grande della sua giovane carriera, con il pubblico schierato tutto dalla sua parte, e in conferenza stampa post partita, ammette di non avere ancora realizzato pienamente l’impresa di cui è stata protagonista: “Non riesco a credere di aver realizzato il mio sogno. Sognavo di battere Maria da quando avevo più o meno 12 anni, da quando l’ho vista vincere Wimbledon battendo Serena. Ho pensato “Quanto mi piacerebbe incontrarla e riuscire a batterla”.

Il suo tennis sfrontato contro la numero 2 del mondo, è proprio come lei. Mai banale nel gioco e nelle reazioni. A bordo campo è riuscita solo a balbettare qualche frase, sopraffatta dall’emozione su un centrale che sembrava sostenere solo lei: “Oh mio Dio, sono così contenta… non riesco a spiegarlo”.

Ma il cammino di Daria Gavrilova non si ferma certo qui, come non si fermano i suoi sogni e la voglia di entrare fra le grandi del tennis mondiale. Alla domanda su chi sogna ancora di battere, la risposta sicura di Dasha è stata: “ Serena, ovviamente”. Le top10 sono avvisate!

 

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